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Attimi persi. Attimi che potresti acchiappare per tempo. Sono rimasto a casa con i bambini e ho pregato ad elodie di rimanere a casa. Non deve andare da nessuna parte. Questa è casa sua. I bambini sembrano tranquilli stanno con me sul divano.
«papà ti prego resti con noi oggi?»
«dai dai papà» li guardi. Come potrei dire di no a loro che sono sangue del mio sangue.
«adesso parlo con la mamma. » annuiscono. Lascio la TV con i loro cartoni preferiti. È raggiungo lei in cucina. Sta preparando  il pranzo per tutti.
«elo» non mi risponde. «elo» si volta a guardarmi. Ha gli occhi rossi. Stava piangendo. Questa situazione è veramente assurda. Cammino verso di lei e mi metto al suo fianco.
«che devi chiedermi?»
«i bambini mi hanno chiesto se resto. Posso?»
«me lo chiedi pure?»
«magari non ti va che io resti» appoggia il coltello. Mi guarda adesso.
«l'unica cosa che non voglio è che te ne vai. Perché non capisci? Non riesci a capire che ti voglio aiutare. »
«elo io sbaglio. Sbaglio nei miei comportamenti e che io non abbia mai imparato a comportarmi come si spetta. Hai ragione quando ti arrabbi...» mi blocca.
«se lo sai perché lo fai.. perché non reagisci. Nessuno ti dice che mi devi dire chissà che cosa. Ma se un giorno mi dici: “ Elo a me il disco mi sta mandando al manicomio” io provo ad aiutarti. Ma se tu ti chiudi e io non posso seguire ogni tuo male. Anche io ho mille pensieri ma io sono un libro aperto e mi capisci. Io quando stai così rischio di perderti perché te ne vai. Ti chiudi!» respiro. Le accarezzò un braccio. Non si sposta.
«mi dispiace. Di tutta questa situazione. Per te e per i bambini.»
«ma..»
«non c'è nessun ma elo. Sto sbagliando. Ti sto facendo del male. È che quando sto così faccio fatica ad aprirmi. »
«mamma papà. Sophia mi sa che ha febbre?» Michele entra in cucina spedito. Lo guardiamo.
«ma se stava bene fino a poco fa» dico ad elo che alza le spalle.
«andiamo a vedere. » mi dice. Torniamo tutti e tre in salotto. È lei sta sul divano tranquilla. Un po' abbacchiata. Mi avvicino le tocco la fronte scotta un po'. Allora non era una bugia.
«ha davvero la febbre elo.» confesso.
«una cosa dietro l'altra. Non ne possibile»
«Elo stai tranquilla. Ci sono io. » le lascio un bacio sulla fronte con tutta la tranquillità del mondo. Spinto forse dal fatto che qua c'è assolutamente bisogno di me e io non voglio perdere la mia famiglia. 

Sento il mare dentro a una conchiglia 🐚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora