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L'indifferenza fa un male cane. Specialmente se viene da chi ti sei sposata. Sono passati 4 mesi. Il pancione cresce. I bambini sono impegnativi ma va tutto bene. Con Lele invece le cose sono precipitare. Litighiamo. Ci mandiamo a fanculo. Dormiamo da giorni distanti. Lui non dorme a casa. È stato diventando stressante tutto questo.
Michele mi riempie di domande. Non voglio rispondere, invento  balle a non finire. Tra poco è anche il compleanno di Sophia è qui, è tutto un casino. Respiro.
«Elo» fey mia sorella stamattina mi ha aiutato con i bambini. Li ha portati lei la scuola e io ho mal di testa.
«dimmi»
«che vi succede?»
«chiedi al coglione... Io non ho nulla da dire. Un giorno mi ama l'altro va in crisi. Lo ammazzerei oggi. »
«ma perché vi comportate così. Avete dei figli. Sembrare voi i bambini adesso »
«io sto nel mio. Mi sono stufata di vederlo nelle sue e non si apre con me. Sembrò un estranea fey. Un estranea. »
«ma lo sai che è fatto così perché insisti?»
«perché deve parlare. Non può tenersi sempre tutto dentro. Porcaccia la miseria. Sono pure incinta. Un po' di ritegno» urlo. Sono stremata davvero.
«ma c'è bisogno di fare tutti questi casini? Cerca di non fare più domande. Che poi vi trovate nella merda. Michele è convinto che vi lasciate che finisce come il suo compagnetto che il papà non lo vede più. Sophia è piccola ma sono sicura che si chiederà pure lei perché suo padre è tre settimane che dorme in albergo e non a casa. »
«lo ha voluto lui. Gli avevo chiesto cortesemente di dirmi se aveva un'altra e soprattutto se avesse altro sa dirmi a riguardo del suo stare male. Se ne andato si arrangia; io non inseguo più nessuno fey. Mi sono stancata. Ogni volta devo stare dietro a lui. Ma che cazzo!!!
Una buona volta mi dicesse quello che gli passa per la testa e io non mi farei domande!»
«ma davvero pensi che abbia un altra? Elodie cazzo, ti ha sposato. Avete due figli uno in arrivo. Ma pure tu... »
«certo la colpa è sempre la mia»
«non ho detto questo. Ma potevi evitare di accusarlo!!»
« c'è ne sono un botto più belle di me. Dai fey, dopo 5 anni di matrimonio e altri di fidanzamento quasi ci sta non amarmi più» mia sorella mi guarda scioccata. Non crede a ciò che dico. Mi accarezzò il pancione e respiro.
«stai dicendo un sacco di cazzate!!» mi dice. «vedete di rimettervi in carreggiata perché mi sono stufata. Sembrate davvero due bambini. »

Anni prima..
« Elodie la devi finire. Basta. Non ti puoi massacrare così ogni santa volta. Mi sono stancata. Smettila di sentiti in meno degli altri. Smettila di non sentirti abbastanza. Smettila di massacrarti. Smettila. Se non ci credi tu in quello che stai facendo non ci crederà nessuno. » Emma mi rimprovera. L'ennesimo della settimana. Respiro. Sto per scoppiare a piangere. Ho la testa un frullatore. «sono qua per te ma se continui così dimmelo. Me ne vado. Tu fai le valigie e vai via. Mi sono stancata. Sono stufa. Non mi ascolti o fai finta di ascoltarmi. Non riesci nemmeno a cantare. Non entri nel pezzo. Lo abbiamo ripetuto un sacco di volte. Ma che devo fare? Dimmelo? Vuoi fare la cantante o essere una cantate?
Ci saranno momenti che per fare questo lavoro non chiuderai nemmeno occhio. Mangerai forse un panino a giornata. Vuoi far uscire le palle o te ne vuoi andare??? Eh?» urla. La guardo. Gli occhi sono arrabbiati. Non lo mai vista così. Inizio a piangere. Mi passa il microfono.
«asciuga ste lacrime e canta per favore» annuisco e faccio come ho chiedo. Sento poi la porta aprirsi. Lele si affaccia. Guarda Emma. È chiude di nuovo.
«come fai?» chiedo.
«che cosa?»
«a parlare così come adesso. Spesso io e lui non ci capiamo proprio» affermò amareggiata.
«elodie, quello muore per te. Gli è bastato guardarlo per fargli capire che avevi bisogno di stare qua dentro. » mi guarda adesso ed è più tranquilla. «certe volte dovresti parlare con lui anziché azzannarlo. »
«non ci riesco!»
«vedi. Vedi come sei. Pensi di non riuscire in qualcosa e molli. Ma perché elodie? Perché?»
«perché la felicità non esiste Emma. La felicità è per chi se la merita e io non credo di essere nella lista»
«ma chi te le dice ste cose scusa? »
«me le dico da sola. La felicità paga un prezzo Emma. Io nella mia vita non lo sono mai stata. Se ci sono arrivata e quasi sempre svanito tutto in poco tempo. »
«perché non ci hai creduto abbastanza» afferma convinta.
«non lo so. »
«ci credi nel vostro amore?» mi chiede di getto.
«si»
«ci credi di voler essere una cantante?»
«si»
«allora da domani ti voglio in saletta con un altro atteggiamento. Basta essere dei sassi fermi. Basta convinzioni strane. Basta non credere di non poter cantare un pezzo. Metti la quinta spingi. Ora fila in casetta e baciati quel santo di uomo che ti ritrovi» annuisco. L'abbraccio. Ci stringiamo. Un momento che ha cambiato la mia vita.

Sento il mare dentro a una conchiglia 🐚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora