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Sophia e Michele corrono verso l'entrata del ristorante. Scappando dalla nostra presa. Elodie alza gli occhi preoccupata. Le accarezzò una guancia cercando di tranquillizzarla perché davanti a noi c'è Flavio che li stringe.
«non mi piace che scappino così. Passa qualcuno è lì può portare via» confessa.
«amore sono qua vicino a noi. Stanno bene e sono con Flavio. Gli faremo capire ad entrambi che non devono mai scappare da noi. »
«ciao ragazzi»
«ciao flavio.»
«bambini non vi allontanate.» dico guardando michele che stava già pronto per scappare. «guardate che se fate da monelli ritorniamo a casa domani»
«nooo!» urla Michele.
«non si urla Michele»
«scusa mamma» entriamo dentro e salutiamo anche gli altri. Ci mettono in un posto dove c'è la sala giochi per bambini. Sophia e Michele corrono e li guardo. Accarezzò un braccio ad elodie. Che saluta Carlone.
«ciao Le»
«ciao carlo»
«i bambini?» mi chiede vedendo che non sono con noi. Li indico nei gonfiabili. Il grande salta e la piccola in mezzo alle palle.
«ah bene già ai giochi stanno.»
«ovvio che scherzi»
«come state?»
«noi bene Carlo. A parte che abbiamo mille cose da fare. E i bambini sono Delle pesti insieme. Michele cresce e vuole avere ragione lui. Sophia è più calma ma anche lei ha il suo caratterino. Ora che pure lei cammina so dolori. A casa abbiamo tutti gli sportelli della cucina sempre aperti»
«musica con le pentole?» annuisco ridendo.
«beh con due genitori che fanno musica cosa vogliono dalla vita. Imparano subito.»
«hanno pure rotto la chitarra a Lele» confessa elo disperata e ridendo leggermente. Si sono messi a tirare le corde e poi patatrack. Rotta la chitarra. Tutto questo mentre io stavo in studio e didi preparava la cena. Non fa a lasciarli soli un secondo che fanno un sacco di danni. Ci sediamo a tavola e continuano a chiacchierare. Ogni tanto butto un occhio ai bambini prima della cena. Sento la mano di elo appoggiarsi sulla mia coscia e cercare la mia mano. La guardo. È stanca lo so.
«Stasera appena crollano ti faccio un massaggio. » sussurro al suo orecchio. Mi accorgo dei brividi e sorriso. Mi bacia a stampo nonostante siamo circondati dai nostri amici.

Anni prima...
Dopo quel chiarimento le cose sono  cambiate totalmente. Ci troviamo anche stasera in camera insieme mentre aspettiamo Gabriele da le ultime lezioni.
«secondo te Gabri farà tardi?» gli chiedo mentre mi siedo sul suo letto vicino alle due gambe. Ha la chitarra sulla pancia e le mani su essa. Ho scoperto tante cose di lui in questi giorni. Devo dire che avevo sbagliato. Avevo giudicato troppo in fretta. Alza gli occhi per guardarmi.
«non lo so. » risponde. È strano.
«Le che succede?»
«sono solo preoccupato per un testo non ti allarmare» mi fissa adesso. Mi avvicino. Gli tolgo la chitarra e mi stendo. Erano dei gesti che non avrei mai pensato di fare. Mi lascia un bacio tra i capelli.
«albicocca! » esclama. Ridacchiò.
«Ti piace?»
«si»
«tutto ciò che proverai sarai in grado di farlo. »
«non lo so. Non ne sono convinto. Ma ci si prova a fare il contrario»
«sei bravo le. Ti sembrerà strano, ma in questi giorni ho capito tante cose. Sei diverso da come io pensavo. Esattamente l'opposto! »
« bisogna conoscere prima di parlare»
«hai ragione. Ma io sono fatta in modo diverso Lele. Io...»
«tu sei solo impaurita che la gente ti giudichi per come non sei. Hai paura di far entrare nella tua vita le persone perché non vuoi stare male. - sono scioccata come se mi conoscesse da una vita. Respiro. - non ti voglio fare nulla che tu non voglia fare con me Elo. Rispetterò ogni decisione che prenderai. » mi stringo e non dico nulla. Credo abbia detto tutto lui.

Sento il mare dentro a una conchiglia 🐚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora