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Le cose sono migliorate a vista d'occhio. Lele è tornato a stare a casa. È visibilmente più tranquillo e lo sono pure io. È difficilissimo gestire tutto quando stai male. È sei indifferente alla persona che ami. Avrei voluto averlo vicino nel momento del bisogno. Soprattutto quando sono andata con fey per ecografia. Sono stata male. A volte il coraggio di affrontare le cose deve essere fondamentale.
«bambini a tavola!!» urlo
«mamma ma papà? Non torna oggi?»
«sono a casa!» neanche il tempo di rispondere che lui entra in casa così. Appoggia la chitarra e si stringe i figli.
«finalmente papà»
«ciao amori»
«sei stanco papà?»
«un pochino Michi. Ma stai tranquillo papà sta bene. » si avvicina e mi bacia.
«ciao amore»
«ciao le»
«stai bene? Ti sento fredda»
«no no tutto ok. Pensavo non tornassi a cena. Non ho preparato per te. Perché sa che mi organizzo dopo per tenerti tutto caldo» sorride.
«non ti preoccupare. Pensate voi a mangiare amore. Tu ne hai bisogno. »
«e tu?»
«e io mi arrangio» mi risponde. Mi accarezza le guance con i polpastrelli. I brividi sul mio corpo. Il piccolo si muove come una trottola. Gli prendo una mano e gliela Poggio sul pancione.
«senti un po' qua» il cucciolo scalcia.
«ah ma allora la mano di papà la conosci » confessa sorridendo. Continua a muoversi. Mi bacia la pancia. I gesti che mi mancava. Che non ho avuto da tempo. Adesso sono qui con me. Respiro.
«mi dispiace Elo»
«per cosa Lele?»
«per il mio comportamento in questo mese. Non sono stato un buon marito e nemmeno un bravo papà. Ti ho abbandonato. Vi ho abbandonato e mi sento in colpa per questo. »
«l'importante è rendersi conto di certe azioni. Migliorarle e andare avanti. Basta che non ti chiudi più come prima Lele. Io voglio solo aiutarti. » annuisce. I bambini ci raggiungono e non apriamo più discorso.
«lavate le mani?» chiede
«si fatto tutto»
«allora a tavola. Forza. Anche tu Didi. Servo io oggi!» sorrido. Gli bacio una guancia.
« è tu papà?»
«io mangio più tardi. Ora seduti che servo la pasta e poi le polpettine»
«siiiiii» si siedono a tavola e pure io.
Ecco cosa mancava in casa.
L'aria famigliare. L'allegria. La voglia di amarsi. Ridere e scherzare.

Anni prima...
Sono stanca. Le ore in saletta mi stanno distruggendo. Mi butto sul letto. Infilo le cuffie e mi lascio trasportare dal mondo della musica. Sono qua da un sacco di tempo. Sono cambiate tante cose. Sono cambiata io. Sono migliorata. Sono entrata che mi sentivo inutile. Mi sentivo inferiore a tutti. Volevo dare regole ad ogni persona che incontravo. Oggi ho fatto un confessionale. Parlo di papà. Della mia prima storia e di Lele. Si di lui. Che mi ha reso quella che sono. Che mi ha salvato quando più ne avevo bisogno. È riuscito a farmi sconfiggere tanti di quei mostri che mi portavo dietro da tempo. Lui che è entrato a piccoli passi nella mia vita. Mi ha rispettata. Mi ha sempre quasi toccata con un dito. Quasi con paura che mi rompessi. Poche volte ha alzato la voce quando litighiamo. Mi difende. Mi sprona. Papà aveva ragione; avevo bisogno di una persona così al mio fianco. Avevo bisogno di stare con qualcuno che mi teneva testa. Lui ci riesce benissimo. Spero di stare con Lele il più lungo possibile.
Lui mi fa bene.
Io sono innamorata di Lele.
Della sua testa.
Del suo cuore.
Vorrei essere un po' come lui.
Vorrei imparare tanto da lui come ho fatto in questi mesi.
Lui per me è speciale.
Non se ne rende conto ma lo è. Sono sicura che i suoi genitori sono orgogliosi di ciò che mi è diventato e diventerà.
Io lo sono! ♥️

Sento il mare dentro a una conchiglia 🐚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora