Sto tornando a casa. Sono le 3. Sono rimasto in studio a scrivere. La rabbia è ancora dentro di me. Spingo la porta una volta arrivato. Accendo la luce del cucinino per non fare troppo rumore. Trovo Elodie seduta sulla sedia e la testa appoggiata sul tavolo. Non ci credo che si sia addormentata così. Vedo arrivare Ada preoccupata.
«tu lo sapevi?» sussurro. Scuote la testa.
«ci siamo addormentate sul letto. Perché sta qua. Ho sentito dei rumori e sono venuta a vedere» l'abbraccio cercando di tranquillizzarla.
«vai a dormire tranquilla. Ci penso io qui»
Continuiamo a parlare sottovoce per non fare troppo rumore. Sparisce nella stanza di Sophia e chiude poi la porta. Prendo elodie in braccio e la porto a letto.
Deciso di cambiarmi e di lasciarla dormire in pace. Non ho intenzione di litigare e per quanto mi hanno ferito le sue parole so che con lei a volte la rabbia mi passa. Sto per uscire dalla camera da letto.
«Le..» mi volto.
«dormi Elo. È tardi.» affermo.
«che ore sono? »
« le tre»
«dove sei stato tutto questo tempo.»
«in studio»
«fino adesso in studio»
«si Elo. Sono stato fino a poco fa in studio. Senti non ho voglia di discutere, se mi vuoi credere bene, se no domani chiedi a Fabrizio ti dirà che ero con lui» rispondo amareggiato. Ci manca solo che mette in dubbio dove stavo. Esco dalla camera per raggiungere il salone. Prendo un bicchiere d'acqua prima e poi mi sdraio sul divano.
Lei è lì sullo stipite della porta. Mi fissa.
«Elo è tardi. » le dico.
«perché scappi?»
«hai detto che vuoi stare da sola. Ti sto accontentando. Vuoi il tuo tempo prendetelo. Non ti corro dietro. - sono nervoso. Non voglio ferirla - avevamo detto che ci prendevamo cura dei nostri errori e invece ci cadiamo sempre. Evidentemente non siamo bravi a risolverli e neanche a stare insieme» dico di getto. Forse esagerando.
«mi stai lasciando?» mi chiede con la voce rotta.
«no» rispondo subito. « ma se pensi di voler stare da sola adesso che entrambi abbiamo bisogno di sostegno è inutile stare insieme»
«in quel momento volevo stare da sola. Non ho detto che volevo passare il resto della mia vita senza di te. Sono due cose diverse» puntualizza.
«non voglio più dare spettacolo come oggi. Davanti ai nostri figli. Se non mi vuoi più dimmelo. Mi metto il cuore in pace. » scuote la testa.
«ada ha ragione stiamo facendo un sacco di cazzate» respiro non dico nulla. Lei continua a restare ferma sulla porta. «questo bambino ci sta dividendo. I problemi anche. Sono stanca lele.»
«tutti siamo stanchi Elo»
«io di più. Non volevo arrivare a questo. Michele e Sophia ci hanno portato allegria. Questo bambino ci ha soltanto portato all'esasperazione.» è dura. Con se stessa questo è un messa per se.
«smettila di incolpare tuo figlio. Samuel non c'entra niente. Devi smetterla di pensare sempre peggio. Ecco poi cosa succede!»
«ha parlato quello che è sempre positivo in tutto»
«non sono mai positivo ma su una cosa sono stato sempre certo è felice della mia famiglia.» ecco che si avvicina. Si siede vicino a me. Mi bacia una guancia. Mi godo il momento senza dire nulla. Un passo importante.
«scusami per oggi...»
«le parole a volte sono Delle accoltellate Elo. »
«Lo so. Sono istintiva. Impulsiva. Dico le cose senza pensare e mi dispiace perché poi me ne pento. È un momento no. Vorrei tanto stringere nostro figlio senza alcun problema. »
«Samuel sta bene Elo. Tu lo proteggi. È seduto non importa. Se si gira farai parto naturale se non si gira faremo il Cesareo ma ti prego basta! Sei giorni con la testa fra le nuvole ed io non riesco più a vederti così. Solitaria. Impaurita. Triste. Indifesa.» affermò guardandola negli occhi.
Cerca la mia mano la trova e la stringe.
«che mi volevi dire oggi?» sorrido.
«niente di importante.»
«no ora me lo dici. Ti sei arrabbiato perché non ti ho ascoltato. Adesso che sono le tre e quarto me lo dici. »
«domani esce il disco. C'è tutto di me la dentro. Di noi. Della nostra famiglia. Spero che tutti lo trattino bene. Perché è un pezzetto di vita» affermò. Le lacrime pungono sui miei occhi.
«se hai bisogno di piangere fallo. Anche gli uomini piangono Lele. » respiro. Sono diventato parecchio vulnerabile.
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Sento il mare dentro a una conchiglia 🐚
FanfictionUn istante tutto inizia da lì. Esattamente un incrocio di sguardi. Il cuore perde un battito. L'amore arriva così? "Provavo a non affezionarmi, ma era impossibile, come imbottigliare l'aria tipo" cit ❤