Love me as no one has ever loved me

170 12 0
                                    

Al mondo tu sei, sempre la più bella.

Io e Impa delusi guardiamo il ragazzo. "Cosa farò adesso?" Incomincio ad agitarmi. "Credo che sia l'ora di tornare non credi?" Dice Impa interrompendo quel momento triste. "Si, Credo che siamo andati anche troppo oltre alla storia." Dico guardando il me del passato. Impa usa la sfera per teletrasportarci. Ci ritroviamo di nuovo all'università. Confuso ma cosciente, cerco di reggermi in piedi. "Ti ha fatto riflettere questo viaggio nel passato?" Domanda Impa speranzosa. "Si..." Dico pensieroso. Mille domande si affollano nel mio subconscio.
La campanella suona nuovamente. Segno che devo rientrare in classe e cambiarla anche. "Chi hai alla prossima ora?" Domanda la prof curiosa. "La professoressa Ruto. Ci insegna come combattere." Dico incamminandomi già verso l'uscita. "Capisco. Bene Link...Ci vediamo!" Dice la prof facendomi l'occhiolino. Gli sorrido. Ed esco. Vado velocemente in classe a prendere la mia roba e cambiarla. Impa, Per me è come una nonna. Simpatica gentile e sopratutto saggia. Ti da ottimi consigli, e se hai bisogno lei c'è sempre.Per me ci è sempre stata. Anch'io lo stesso. Lei è l'insegnante di storia. Dovete sapere che questa università, si tratta per lo più di saggezza e spiritualità intellettiva. Quindi potete capire, matematica con formule indecifrabili, e mille pagine di storia da studiare. Dopo il diploma potresti intraprendere un lavoro da guerriero oppure viaggiatore. O anche guardia del regno. Cosa molto difficile da affrontare. Devi avere ottimi voti per farlo. Io tipo, non potrei mai farlo.
Sto andando verso la classe. Per fortuna non sono l'unico a essere in ritardo. La prof già stava spiegando le mosse per combattere. Prendo posto vicino a Sidon. "Hei." Dice sussurrando Sidon. "Che c'è?" Domando. "Dove sei stato per tutta la lezione?" Domanda il ragazzo mentre guarda la prof. "Non posso dirlo..." Dico abbassando lo sguardo. "Ahh...ho capito...te e Zelda." Dice facendo un sorriso malizioso. "No Sidon. No." Dico. Lui si zittisce per qualche secondo.

Dopo la lezione, io e Sidon siamo usciti a prendere una boccata d'aria. "Tieni." Dice Lui porgendomi una sigaretta. Io la prendo dalle sue mani. Dalla sua tasca tira fuori l'accendino mentre si mette la sigaretta in bocca. La accende senza problemi. Io lo guardo. "Che c'è?" Dice mentre il fumo esce dalle narici e la bocca. Io guardo l'accendino. "Oh si giusto. Tieni..." Dice ridendo il mio amico. Accendo la sigaretta. Ho iniziato a fumare quasi quando Zelda è scappata. E da quel giorno non l'ho più ritrovata. Alcuni miei amici mi hanno fatto provare questo "antistress" e da là ho iniziato. E Se sono stressato non ho problemi a fumarmela una. Respiro il fumo. Dopodiché allontano la sigaretta per farlo uscire. "Come va?" Domanda il mio amico mentre la sigaretta si consuma. "Non lo so..." Dico fumando la sigaretta. "Capisco..." Dice sbattendo con un dito la sigaretta, che intanto fa cadere le ceneri. "Sai, vorrei tornare tanto nel mio regno." Dico. "Ti capisco amico." Dice appoggiandosi al muro. "Ma, una cosa negativa è..." Dice Sidon. "Che nel tuo regno non rivedrai mai più queste bellezze." Dice alzando la mano con la sigaretta. Rido. "Già. Ma non mi importa. Me ne farò una ragione. "Dico pensandoci su.

Dopo 3 ore a fare lezione finalmente, vado nel corso di autodifesa. Ci insegna sempre Ruto. Solo che è un corso di potenziamento. I meno esperti non sono i ben venuti. Io ho 10 in questa materia. Mi piace combattere. In questo corso. Ci viene anche Zelda. Sidon purtroppo non è potuto venire perché ha il test di Italiano perché l'aveva saltato. Appena entro posso vedere la ragazza dai capelli d'oro sistemare le sue cose. L'unico posto libero era proprio vicino a lei. L'idea mi imbarazza ma mi eccita allo stesso tempo. 'Potrei avere la possibilità di parlarci di nuovo!" Penso felice. Finalmente il giorno tanto atteso è arrivato. Mi avvicino cauto e tranquillo verso il banco. Mi siedo. Vedo Zelda guardarmi sorpresa. Intanto cerca di ignorarmi. Io mi accomodo. "Buongiorno ragazzi. Dice il professore mentre entra dalla porta. Posa le sue cose sulla cattedra. In coro, diciamo "Buongiorno."
"Avete studiato le cose che vi ho assegnato?" Domanda il professore prendendo il libro di Autodifesa. Si sentono dei vocii. Zelda sta scrivendo qualcosa. Io prendo il libro. "Allora ragazzi. So Che volete andare subito alla pratica. Ma si sa. Prima di fare pratica bisogna prima capire la teoria." Dice il professore mentre prende la pagina. Tutti zittiscono. "Si?" Dice il prof vedendo uno studente con la mano alzata. "Quand'è che inizieremo professore?" Domanda curioso. "Beh, Se vedo che vi state impegnando con la teoria e che la sapete bene, potremo pure iniziare subito." Dice alzandosi. "Perché non interrogare? Così ci togliamo la teoria da mezzo e ci dedichiamo solamente alla pratica." Dice il professore. "Vediamo se sapete le cose." Dice sedendosi nuovamente. Gira le pagine. Ormai ci mancano solo 3 pagine per finire il libro. È quasi tutto l'anno che stiamo facendo teoria. E io sono stufo. Vedo Zelda leggere nervosamente il libro. Ripasso anch'io. Anche se le so le cose. Zelda è molto molto brava a studiare,ma all'università in generale. Non ha mai ricevuto un cinque, sempre o 9 0 10.
Io non sono molto nervoso. Anzi. Sono abbastanza tranquillo. "Tanto le sapete le cose...mi aspetto delle buone risposte...vi lascio 5 minuti per ripassare." Dice bevendo il caffè. Che sollievo. Zelda di tanto in tanto tiene gli occhi su di me. Lo posso vedere con la coda dell'occhio. Per una mossa azzardata, cade una matita. Io pensando fosse la mia porto il mio corpo giù per riprenderla. Ma, io e Zelda sbattiamo la testa contro. "Ahia!" Diciamo contemporaneamente. Ci guardiamo negli occhi per un secondo. Lei diventa leggermente rossa. Io lo stesso. Nei suoi occhi intravedo speranza e amarezza. Sono bellissimi. "Scusami..." Dico prendendo la matita. La Poggio sul banco. "È mia..." Dice arrossendo. La guardo. Gli ela porgo. Lei la prende. "Grazie..." dice sorridendo debolmente. Quanto mi è mancato quel sorriso. La sua voce. Lei. "Mi dispiace per questa mattina." Dico cambiando discorso. Lei gira la testa con uno scatto. E mi fissa con occhi sbarrati. Cos'ho detto di male? "Cosa?" Domanda confusa. " volevo scusarmi per questa mattina...ricordi? Grazie a te non mi sono fatto niente." Dico cercando di farglielo ricordare. Lei continua a fissarmi.

||È Stato Solo Per Amarti|| (Completato)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora