capitolo 7.

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capitolo 7.

caddi con la faccia a terra per strada ma per fortuna me la parai con le mani. il ginocchio mi faceva male non potevo quasi muovermi. vidi Justin piegarsi a terra morto dalle risate. sentivo la sua risata perfino dalla mia postazione che era di circa 1-2 metri di distanza. oddio non eravamo tanto distanti ma per una come me mezza sorda sentirlo significa che sta ridendo fortissimo. era piegato in quattro e continuava a battere le mani a terra. dopo circa dieci minuti buoni si alzò da terra e, asciugandosi le lacrime agli occhi,si avvicinò a me. lo fulminai con lo sguardo e quando la allungò la mano per aiutarmi io gli diedi un morso. tirò subito in dietro la mano facendosi ancora più male. mi alzai pulendomi il pantalone che presentava delle pietroline. lui cominciò a fare lo scemo per farsi per donare e i miei tentativi di non sorridere e fare la seria fallirono miseramente quando mi abbracció da dietro.

-Juss sono offesa con te levati-cercai di fare la dura.

-non sei arrabbiata con me. mi hai chiamato Juss-rise lui-chiama tua mamma e dille che stai fuori a cena-concluse lasciandomi un umido bacio in guancia.

lo vidi avviarsi alla macchina con una camminata mascolina mentre passava le dita fra i suoi capelli alzati in un ciuffo. presi il telefono dalla tasca di davanti del jeans. per fortuna non si è rotto! composi il numero di mio padre ma vendendo che al primo colpo non rispose ipotizzai che era di partenza in caserma e quindi se rispondeva perdeva tempo. andai in macchina e informai Juss che lo avrei richiamato tra qualche oretta. stavamo passeggiando per il parco,mentre ci spingevamo in modo giocoso Justin mi spinse con più forza e io caddi sopra qualcuno. per non fare del male a quella povera persona con il mio peso mi buttai subito sull'erba. quando mi voltai..

-lurida pacchiona mi hai fatto male!-disse con disprezzo lei.

-sc..-non finisco la parola che Justin interviene,mi fece alzare e attirandomi verso il suo petto parlò.

-senti troietta non ti permetto di dire queste cose alla mia migliore amica capito?-disse lui.

lei non rispose. cominciò a provarci con Justin. la cosa mi dava il senso di vomito. stavo osservando i due che ci provavano spudoratamente o almeno,lei ci provava Justin sembrava molto infastidito ma reggeva il gioco. ero seduta nell'erba che giocavo a "2014" col cellulare. decido di riprovare a chiamare mio padre e quando rispose cominciai a chiedergli cosa faceva,come stava blablabla..

-non torno a casa per cena ok?-chiesi insicura se la serata si faceva o no.

-ok piccola ricordati di non andare a letto con nessuno e..con chi sei?-chiese subito.

-Justin e forse Maria-dissi tranquilla.

-ok piccola devo andare-chiuse subito il telefono.

riprendo a giocare al telefono quando ad un tratto..

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ecco il nuovo capitolo spero vi piaccia. il prossimo lo posto stasera tardi credo.

Kate Huning.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora