capitolo 12.

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capitolo 12.

-che c'è?-chiesi cercando di stare tranquilla.

-c'è che hai la maglietta del mio ragazzo-sottolineó la parola "mio" Claudia.

-tuo?ma se si fa trenta mila ragazze tra cui pure la tua migliore amica-ridacchiai nervosa marcando le ultime parole.

-lui ama me!-urló lei.

-lui ama tutto quello che respira,di sesso femminile e che si muove-risi ancora di più.

-brutta stronzetta come ti permetti di parlare così del mio ragazzo?-chiese lei venendo verso di me ma Maria la bloccò.

-ehi troietta levati dal cazzo.-le urlò Claudia.

-come scusa?-chiesi con un sorriso beffardo.

-le ho detto di levarsi dal cazzo anche se lei é  una prostituta e il cazzo le piace-mi stuzzicó.

cominciai a muovere il bacino da destra a sinistra,gambe leggermente divaricate,braccia lungo i fianchi e le mani chiuse in pugni ben serrati. io la uccido a questa. tutti si erano riuniti intorno a noi. con la coda dell'occhio vidi Harry guardarci quasi preoccupato. devo ammettere che Claudia ha una mano davvero pesante e che potrebbe anche uccidermi ma nessuno,può battermi quando mi toccano le persone a me care. mi trasformo in qualcosa a cui non puoi scappare. non ragiono più e una volta che la rabbia s'impossessa di me non ricordo più niente. mi hanno raccontato molte volte che i miei occhi diventano di un nero pauroso,il respiro si fa affannato e quando alzo le mani lascio quasi in fin di vita la persona che mi ha offeso. ogniqualvolta che poi però riprendo il controllo di me stessa mi sento uno schifo.. Claudia e Barbara continuavano a chiamare con vari insulti Maria che però non rispondeva perché era troppo impegnata a calmarmi ma non ci riusciva. i miei fianchi andavano aumentando la velocità e io andavo perdendo sempre di più la pazienza. le mie nocche diventarono bianche per la pressione che esercitavo per calmarmi. ad un tratto però..persi il controllo.

-ehi Kate basta. sh non è  successo niente calmati.-disse Harry stringendomi tra le sue braccia.

-dov'é Maria?-chiesi subito allontanandomi la suo petto.

mi volto e..Claudia era circondata da ragazze intende a coprire col trucco l'occhio violaceo e a fermare il sangue che le fuoriusciva dal naso e dal labbro inferiore,un taglietto le aveva spaccato pure il labbro superiore e dei vari taglietti le ricordavano la guancia dello stesso colore dell'occhio ma quest'ultimi però erano ormai col sangue coagulato. lei mi guardava spaventata mentre stava immobile con le gambe piegate e portate al petto cinte dalle sue braccia. cazzo ho perso di nuovo il controllo..

*flashback*

ero seduta nel letto che cantavo a gran voce  Slow Down di Selena Gomez quando sento la porta di sotto aprirsi e chiudersi in pochi istanti pianissimo. presi la chitarra e con piccoli passi chiamai mia sorella,poi mio padre e mia madre. erano usciti tutti,mia sorella con Angel la sua fidanzata,mamma e papà con degli amici,i miei zii con le loro figlie a mangiarsi una pizza e i miei nonni a ballare. in tutto il palazzo ero sola. scesi le scale con la chitarra che avrei usato come mazza e la palla sarebbe stata la testa del killer. quando arrivo di sotto mia sorella con il viso ricoperto di sangue mi si presenta davanti. inizialmente gridai per lo spavento ma vedendola posai immediatamente la chitarra a terra e corsi in cucina a prendere una pezza e tamponare tutto quel sangue. la feci sedere nel divano di pelle del salotto e cominciai a pulirle le ferite. delle lacrime uscivano dal suo viso ma in quel momento solo due sentimenti prevalevano in me:rabbia e protezione. la obbligai a dirmi chi era stato a picchiarla ma lei non voleva parlare. una volta avuto i nomi corsi da quei ragazzi. che schifo. la sua ragazza e i suoi amici l'avevano picchiata. erano cinque contro una. vigliacchi. li trovai lì,in quel vicolo a bere e a ridere e quando sento le parole"quella puttanella se lo meritava" da Angel perdo le staffe. ero ferma lì con i pugni serrati e a muovere il bacino da destra a sinistra con movimenti veloci e decisi. dopo un poco mi ritrovai lì con un bastone in mano e loro pieni di sangue e rannicchiati impauriti da me. mi lasciai cadere il legno dalle mani e lì fissai per qualche istante.

-non vi avvicinate più a lei o vi troverete tutti sotto terra.-lì avvisai prima di andare via.

*fine flashback*

rimasi lì a guardare per qualche istante il pavimento sporco di sangue. mi allontanai di qualche passo continuando a dire "scusa"a Claudia in dei deboli sussurri poi scappai. non avevo una mete precisa so solo che volevo sfogarmi e sbarire dalla faccia della terra. il respiro si era fatto davvero pesante quando..

-Kate?-

mi voltai e..cazzo e lui qui che ci fa?la paura s'impossessò di me,il respiro mi si faceva sempre più irregolare,la vista diventò appannata fino a quando non svenni. non posso crederci..
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ehi come vi sembra?stasera posto l'altro. commentate e votate yeeeeh !!a stasera piccole ;)

Kate Huning.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora