capitolo 33.

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Capitolo 33.

Vidi mia sorella con solo l’intimo nero, il nastro adesivo largo e grigio in bocca,colava di sangue dalle gambe,pancia e braccia. Continuava a piangere muovendo la testa con insistenza mentre mi avvicinavo e cercava di gridare ma il nastro le impediva di fare uscire qualunque suono dalla sua bocca. Le levai con delicatezza quel dannato nastro che le impediva di parlare e poi l’abbracciai.

-è tutto ok cucciola ora andiamo via.-parlai trattenendo le lacrime.

-ora piango!-disse una persona dietro me-oh..aspetta io non piango mai. Scusa bellezza.-concluse ridendo.

-brutto figlio di..-dissi girandomi ma appena lo vidi caddi quasi a terra-..James-farfugliai.

-sorpresa principessa.-disse lui allargando le braccia.

Rimasi schioccata appena lo vidi. Dio santo e lui qui che ci fa?perchè stava torturando mia sorella?mi alzo mettendomi davanti mia sorella per proteggerla,prendo la pistola e gliela punto di sopra lui rise ancora di più a quel gesto e poi,mentre ero distratta a vedere dov’era Tristan mi arriva un pugno sulla mascella che mi fa cadere la pistola a terra. Mi butto a terra per prendere la pistola ma il tempo di rialzarmi che mi ritrovo lui dietro mia sorella con un coltello vicino alla gola di lei pronto a tagliare senza ripensamenti. Mi ordina di buttare la pistola minacciandomi di uccidere mia sorella se non obbedivo butto la pistola a terra e per sbaglio parte un colpo. Mia sorella comincia ad urlare spaventata,io spalanco gli occhi per i decibel che riesce a raggiungere col suo urlo ad un tratto James irritato dall’urlo prolungato di mia sorella decide di darle uno schiaffo dietro la testa e la fa zittire.

-Maria Santissima questa è brava per vedere olive. Minchia urla come una gallina spennata!-si lamenta il ragazzo.

-dov’è Tris?-dico ignorando la sua lamentela.

-l’ho buttato fuori casa e per evitare sconvenienti l’ho addormentato-dice fiero.

-libera pure mia sorella. Tanto vuoi me.-dico avanzando di poco.

-ok ma se scappi ti lego e davanti i tuoi occhi ti faccio vedere la morte di tutti i tuoi cari iniziando con il ricciolino.-mi avvisa.

Rimango immobile per qualche istante e poi annuisco. Lo sto facendo solo per loro. Non voglio passare per quella che vuole fare la forte perché in questo momento sono davvero terrorizzata delle conseguenze delle mie scelte. Lascia andare mia sorella slegandola dalla sedia di legno. Lei corre verso di me e protesta per rimanere con me ma io le nego quel pensiero. Continuava ad insistere. Doveva smetterla. Le do un pugno in piena faccia dopo averle detto un”scusa”debole. Lei perde i sensi e cade a terra. La bacio in testa e le accarezzo i capelli. James ordina a uno dei suoi “uomini”(possono avere si e no 20 anni) di portarla via dove avevano messo Tristan e poi prende me per il braccio e mi fa scendere di sotto. Mi butta dentro una macchina enorme con i vetri scuri da permettere a chi sta fuori di non vedere e poi si ci infila pure lui. Dice all’autista di portarci all’aeroporto,si gira verso di me e mi mette una mano nel ginocchio,sposto il ginocchio e lui ride. Mi dice di dargli il telefono,leva la scheda,esce un accendino dalla tasca e brucia il numero poi la spezza e la butta. Mi leva la microsd dal telefono,me la porge e si tiene il telefono. eravamo in silenzio quando ad un tratto arrivati sopra un ponte tira il telefono dal finestrino facendolo finire di sotto. Sgrano gli occhi. Questo si è bevuto il cervello o cosa?,penso. Mi guardò con un sorriso maligno sul volto e mi accarezzò il viso.

-mi sei mancata tanto..-sussurrò quasi con malinconia.

-tu a me no James o almeno,se prima mi mancavi,dopo oggi per me sei come morto-dico con disprezzo.

-davvero?quindi vuoi dire che i nostri momenti,le risate,la vecchietta che mi picchia con la borsa-ride facendomi scappare una risata anche a me-e tutti i nostri baci non ti sono mancati?Kate devi ammetterlo,eravamo la coppia più bella del mondo.-finisce mettendomi  la sua testa nella mia spalla.

*flashback*

-Kate mi baci?-domandò facendo il labbruccio.

-non dare così. Sono offesa con te.-dico incrociando le braccia al petto.

-è stata lei a venire da me.-si giustifica alzando le mani.

-si è stata anche colpa sua se le hai guardato le tette e il culo?!-domando esasperata.

Lui scoppia a ridere e mi fa il solletico buttandomi sull’erba. Comincio a balbettare il suo nome tra una risata e l’altra quando ad un tratto una vecchietta con la borsetta nera di pelle lucida si avvicina a noi. James continua ad ignorarla e continua a farmi il solletico. Io mi dimenavo come una pazza in svariati tentativi falliti di farlo smettere e scappare. Ad un tratto quella vecchietta comincia a colpire con violenza James.

-lasciala stare lurido porco.- dice lei.

-no signora!signora!-cercava di farla smettere lui.

-signora non mi sta facendo niente di male stavamo solo giocando-dico io fermando la vecchietta.

-oh..dici vero o perché hai paura di lui?no perché se è così..-non finì di parlare che lo picchiò di nuovo con la sua borsetta.

Io ero morta dalle risate. Dopo aver spiegato nuovamente alla signora che stavo bene e che lui era il mio ragazzo se ne andò. James una volta che si accertò che la signora era abbastanza lontana da lui mi prese in braccio e mi baciò con violenza. Io ricambiai il bacio facendolo da violento a passionale. Dopo un poco mi staccai con riluttanza e gli baciai la guancia. Lui sorrise e mi mise a terra poi mi prese per mano e mi portò per le vie di Miami.

*fine flashback*

Mossi la spalla e lui si alzò la testa da essa. Prima di arrivare alla nostra destinazione mi fece mettere una sua felpa e mi fece levare quella maglietta tutta sporca di sangue e mi diede un paio di convers bianche misura 40,la mia misura. Una volta scesa dalla macchina cercai con lo sguardo Harry o qualcuno che conoscevo per scappare da quel pazzo ma non trovai nessuno. Destinazione?Spagna. saliamo sull'aereo e..

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ehi ecco il capitolo. lo posto ora perchè dopo non sono a casa. spero vi sia piaciuto. a domani notteeeeeee

Kate Huning.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora