capitolo 36.

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Capitolo 36.

-ma sei lo schifo.-dico con disprezzo.

La ragazza che stava sopra di lui cadde per la sua spinta appena mi vide. Scesi di sotto e urlai contro tutti perché non mi avevano detto niente ma..come potevano dirmelo se non ho un cellulare?presi la mia borsa con tutti i documenti che mi sarebbero serviti(portafoglio e chiavi di casa,un tempo,mia e patente) e mentre uscivo Harry mi fermò per il polso guardandomi per un secondo con gli occhibtristi. gli diedi un pugno nel naso cosí forte che lui cadde all'indietro e io mi feci un male cane alla mano. Ma che razza di schifo è?,pensai. Me ne andai prendendo il taxi che mi aveva aspettato per quel piccolissimo lasso di tempo. Vidi le ragazze piangere mentre i ragazzi prendevano a parole Harry. Questo posso dire che è stato il viaggio più corto della mia vita! Dopo nuove odiosissime ore di volo in completa solitudine me la feci a piedi verso casa di James. Per fortuna che non ho portato borsoni!,pensai mentre camminavo. Stavo camminando ormai da venti minuti e mi sentivo davvero distrutta. Le lacrime scendevano lungo il mio viso. Ad un tratto qualcuno mi mise una mano nella spalla. Mi voltai e vidi Ludovica che mi guardava sorpresa e curiosa.

-oh tesoro ma che ci fai qui?non dovevi essere a Miami?-domandò abbracciandomi.

-e ci sarei rimasta se solo quel fottuto ragazzo non mi facesse le corna.-risposi con disprezzo.

-emh..devi entrare con me..-disse guardando il locale accanto a noi.

-per..-non finisco di parlare che vedo James lì seduto al bancone a bere.

Entrai di corsa e gli levai il bicchiere per poi berlo io. Lui cominciò a dire che aveva bevuto troppo e che aveva le allucinazioni perchè era impossibile che io mi trovassi lí con lui e allora scoppiai a ridere. Lui rocambió il sorriso e mi abbracció a sé. Lo presi per mano e lo portai a casa guidando la sua auto che mi mostrò Ludovica. Era parcheggiata accanto al marciapiede di fronte al locale. Arrivati a casa lo faccio scendere e, vedendo che barcolla come una nave in mare mentre il mare è agitato,lo trascinai di sopra. È davvero ubriaco!,pensai divertita. Mentre lo toccavo sul bacino e sul sedere per cercare le chiavi lui mi domandó se lo stavo toccando solo per piacere. Risi di gusto a quella domanda. Quanto puó essere stupido?,mi domandai,tantissimo,fu la mia risposta. Mi mise una mano nel sedere mentre salivamo le scale allora mi fermai e lo guardai male. Lui rise e levò la sua mano. Dio che sorriso perfetto. lo coricai nella sua stanza e poi mi distesi accanto a lui. di solito gli ubriachi non dovrebbero dire cose senza senso?,mi domandai,boh,fu la mia unica risposta. stavo distesa lí al suo fianco quando lui mi mette un braccio che circonda le mie spalle,io mi sposto e appoggio il mio capo sul suo petto. le lacrime cominciano a scendere ripensando che,quel piccolo gesto fatto da me e James,lo facevamo pure io ed Harry. le immagini di lui disteso e quell'oca tutta finta mi apparivano nella mente e non volevano andare piú via quasi come se alla mia mente piacesse vedermi soffrire. mi alzai la testa sentendo che la maglia di James cominciava a bagnarsi e colsi quel gesto per guardare il ragazzo che ora dormiva beato. sembrava davvero un angelo. labbra non troppo fine e di color rosa e ciglia lunghe. mi vennero in mente tutte le nostre promesse,le nostre risate,i nostri momenti. mi sentivo uno schifo. ho perso la verginità con un ragazzo che mi ha fatto le corna e non si è neanche degnato di cercarmi quando mi ha rapita James e quando ci sono andata io lo trovo pure a letto con un'altra,pensai acidamente e con disprezzo. ma cosa mi aspettavo da uno come Harry Styles?,mi domandai. le lacrime continuavano a scendere,mi avvicinai alla bocca di James e dopo avegli lasciato un umido bacio a stampo sulle sue labbra gli sussurrai un"buona notte piccolo James" e me ne andai nel mio letto. assurdo trovare il proprio ex nel tuo letto con un'altra. subito peró pensai a una cosa..ma che ci facevano tutti in casa mia senza i miei?. erano le 5 e 47 del mattino mentre a Miami le 11 e 47 di sera. meno cinque ore di fuso orario da Barcellona,ovvero,da dove sono io. scendo di sotto sentendo le molle muoversi nella stanza di Ludovica fare un rumore odioso. ora entro e le butto il letto cosí  queste molle la smettono!,pensai esausta. digito il numero di Maria col telefono di casa e rimango un po' tentennante sul fatto di chiamarla o no ma alla fine la chiamo. una voce assonnata e singhiozzante mi risponde con un semplice"pronto?". è lei.

-so..sono Kate-balbetto.

-oh mio Dio ciccia!dove sei?da dove mi chiami?ti hanno fatto del male?no perchè se è cosí..-

-sto bene e ti chiamo dalla Spagna per precisione da Barcellona.-dico sorridendo.

-ma..ma è lontana da Miami-dice triste.

-lo so scimmia..-rispondo allo stesso tono-ma..emh..mi domandavo..ceh...-

-che vuoi sapere ciccia. non ho intenzione di nasconderti niente. sono un libro aperto ora per te.-afferma sicura.

-voglio sapere due cose-mi faccio coraggio-chi era quella con Harry e che ci facevate tutti a casa mia.-dico con fermezza.

-da..davvero n..nonl'hai riconosciuta?-domanda balbettando.

-no.-rispondo secca.

-era..-

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ehi ragazze questo capitolo è stato abbozzato alle 5:47 del mattino (compreso sta cosa ovvero lo spazio autrice)ahahah so che non ve ne frega niente ma ve lo volevo comunicare....ok. secondo voi chi è?io lo soo gne gne!grazie al cavolo sono la scrittrice di sta storia. vabbe' si sente che è presto per il mio cervello............votate e commentate belle!!a domani!

Kate Huning.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora