capitolo 23.

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capitolo 23.

-dimmi se lo trovi ancora carino-disse.

uno sparo partì dietro di me e in pochi attimi il gatto fu colpito in testa sporcandomi di sangue dalle ginocchia in giù. urlai per lo spavento e per il disgusto di quel gesto improvviso. è senza cuore. lo guardai quasi sul procinto di piangere ma non lo feci. l'orgoglio di non farmi vedere dalla gente piangere è sempre stato dentro di me negli ultimi anni. lui mi prese per la parte bassa del viso schiacciandomelo con una sola mano,mi alzò il volto e mi ordinò di guardarlo. sentivo la rabbia crescere in me. quel micetto non aveva fatto nulla e quel verme schifoso gli aveva appena sparato di sopra uccidendolo. la cosa che mi dava più fastidio e che nei suoi occhi si vedeva gioia,divertimento ma nessun segno di tristezza o pentimento quasi come se fosse fiero di quel gesto. sentivo che la rabbia mi stava facendo perdere il controllo.

-fammi vedere come i tuoi occhi diventano scuri principessa. voglio vederti arrabbiata.-disse quasi in un sussurro.

-mai-sputai acidamente.

mi lasciò andare mentre rileva di gusto. Jack abbasso la testa e seguì il padre nell'altra stanza  mentre Mike aspettò che tutti andassero via prima di chinarsi e pulirmi le scarpe con una pezza che aveva in mano. allonai subito i piedi. non voglio che nessuno mi pulisca le scarpe. lui alzò il capo e poi anche il corpo vedendomi infastidita. mi disse che mi faceva vedere la camera così lo seguo. saliamo due rampe di scale con circa quindici  scalini per ogni rampa. stanza in fondo nel corridoio di sinistra. era davvero carina,pareti di una tonalità di rosa chiarissimo,per ogni lato del muro e soffitto c'erano circa cinque centimetri di linea bianca che facevano da contorno,un letto a una piazza in legno scuro con le coperte rosa pastello e il lenzuolo bianco,una piccola scrivania era posta sotto la finestra dai bordi in legno bianchi e con al centro dei due vetri due assi che si incrociavano formando una croce,sopra la scrivania notai un vaso in vetro trasparente con dentro un fiore(penso orchidea)che galleggia con accanto qualche petalo di rosa bianca,un quaderno ricoperto in pelle marrone scuro giaceva accanto ad una penna e al vaso,la sedia marrone era appoggiata accanto e non davanti la scrivania,la porta bianca,l'armadio pure esso bianco grande con tre ante e l'anta centrale di fuori presenta uno specchio. mi sentivo davvero bene in quella stanza è così bella e poi a me i colori chiari sono sempre piaciuti onestamente. guardai Mike che abbassò lo sguardo appena sorrisi ma non per imbarazzo quasi per angoscia. mi ci avvicinai piano e gli accarezzai il viso,lui si fece cullare dalla mia carezza,si abbandonò al mio piccolo gesto d'affetto.

-mi dispiace-sussurrò quasi come se trattenesse le lacrime.

-per cosa?-chiesi quasi impaurita.

-sei la sua ossessione e ora che ti ha..-non finì di parlare che il padre lo sgridò.

lui scese di sotto lasciandomi sola con lui. si passò la lingua sui denti e con un sorriso soddisfatto si sedette sul mio letto su cui giacevano due cuscini. la sua barba sul mento,le labbra fine e rosee,occhi grandi e scuri,capelli bianco e lunghi,magro,alto e muscoloso. ecco il bastardo che approfittò di me per anni,approfittò dell'ingenuità di una bambina per quattro maledetti anni. se solo avessi parlato quando allora scattò la denuncia io ora non sarei qui con lui. con il vecchio maestro delle elementari che venne pure a casa della mia migliore amica quando svenni. mise le mani distese in dietro coricando leggermente il busto. ad ogni sua mossa io morivo. ad un tratto si alzò e rise rumorosamente per la mia reazione ovvero,quasi cadevo a terra. si avviò verso l'armadio prendo le ante e mostrandomi nell'anta di sinistra e centra  i numerosi vestiti,tipo scollati e gonne gonne cortissime nell'ultima invece scarpe col tacco di tutti i tipi. mi voleva fare fare la puttana di strada per caso?

-per i miei giochietti ti vestirai come dico io. sarai la mia bambolina-disse sorridendo maliziosamente.

si avvicinava sempre di più e io indietreggiavo fino a quando non andai a sbattere contro il muro freddo. lui infilò una mano in tasca e..
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ehi scusate il ritardo!!spero vi piaccia. buona notte a chi lo legge ora e buon giorno a chi lo legge domani!commentate e votate baciiii!!

Kate Huning.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora