Twenty nine.

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Una parte di Benjamin era felice delle parole che il più piccolo gli aveva detto. Di quella sorta di patto che avevano stipulato. Ma l'altra parte di lui sapeva che non era giusto ciò che stavano facendo, nei confronti di Edward e nemmeno verso di loro stessi. Quello che stava nascendo tra di loro, o almeno nel moro, era una cosa bellissima ma non poteva essere vissuta con le restrizione che loro si stavano imponendo.
Per il momento al più grande andava bene quella situazione, in fin dei conti non poteva chiedere molto a Federico dato che si conoscevano da pochissimo ed era fidanzato con Edward da quattro anni, ma non sapeva fino a quando si sarebbe accontentato di vivere pochi momenti nascosti dal mondo.
Lui era passionale, pieno di voglia di vivere e di scoprire, amava gridare al mondo la sua gioia e mostrare anche la sua debolezza perché lo rendeva umano. Benjamin viveva tutto ciò che gli succedeva al cento per cento, lo faceva alla luce del sole e per lui era strano doversi nascondere. Nascondere una delle cose più belle che gli fossero successe, perché, nonostante fossero appena all'inizio, per Benjamin era una delle cose più belle che gli fossero successo. Lui credeva che non si sarebbe mai più innamorato dopo quello che gli era successo a Los Angeles ma poi aveva conosciuto Federico e, nonostante non potesse ancora definirlo amore perché era decisamente prematuro, per lui era una vittoria. Una rivincita. Federico era la sua rivincita.
Non sapeva però dove quella storia lo avrebbe portato. Avrebbe sofferto?

Federico restò ancora qualche minuto in camera con Benjamin, il moro non smise nemmeno per un momento di abbracciarlo e riempirgli il volto di baci. Il più piccolo era, visibilmente, sereno tra le sue braccia e sarebbe rimasto volentieri a dormire con lui ma c'era Edward e per di più avevano appena fatto pace. Non poteva restare a dormire con lui.
-"Sarà brutto dormire senza di te questa notte." Sussurrò il maggiore e gli baciò la fronte.
Federico sorrise intenerito e gli accarezzò i capelli.
-"Magari potresti dormire con me ed Edward." Scherzò Federico. "Di sicuro sarebbe una notte interessante." Aggiunse ridacchiando.
-"Se, anziché dormire, facessimo altro sarebbe ancora più divertente e interessante." Replicò il moro, ghignando malizioso, e gli morse il labbro inferiore.
-"Benjamin!" Esclamò il più piccolo, quasi scioccato dalle parole dell'altro. "Non si dicono queste cose!" Lo rimproverò, cercando però di non alzare troppo la voce per evitare che Edward lo sentisse.
Benjamin annuì e gli strinse i fianchi, per poi avvicinarlo di più a lui fino a far toccare i loro petti.
-"Hai ragione." Rispose. "E meglio farle certe cose." Aggiunse e gli fece l'occhiolino.
Il volto del biondo divenne di una sfumatura di rosso decisamente intesa, aveva appena detto a Benjamin che non dovevano superare il limite e il moro era già lì a fargli battute a sfondo sessuale.
Benjamin ridacchiò e lo strinse a lui.
-"Sei adorabile quando ti imbarazzi." Rise e gli baciò la testa. "Stavo solo scherzando." Aggiunse. "Non lo farei mai con mio cugino!" Esclamò, quasi inorridito.
Il biondo sorrise e gli diede un bacio a stampo. Stava per dirgli che era molto meglio di quanto pensasse ma evitò, non voleva rovinare quel bel momento.
-"Devo andare." Sussurrò. "O Edward inizierà a preoccuparsi e verrà qui."
Il più grande sospirò e annuì.
-"Va bene, piccolo." Disse. "Buonanotte."
-"Buonanotte, Ben."

Erano passati alcuni giorni da quella sera, le cose andavano per il meglio. Federico ed Edward andavano d'accordo, il rosso non sospettava nulla e Benjamin e Federico continuavano a godersi quel che stava succedendo tra di loro. Il rosso passava gran parte delle sue giornate e ciò dava ai due ragazzi la possibilità di passare più tempo insieme. Quando Federico non doveva lavorare, a quel progetto di cui non voleva parlare a nessuno, i due non si separavano nemmeno per un minuto e giorno dopo giorno si scoprivano sempre un po' di più.
Stavano bene insieme, si divertivano e quel qualcosa che li univa stava lentamente crescendo. Nonostante le avversità.
Quel giorno Edward era fuori città, ormai mancava poco al lancio della nuova collezione e lui era impegnato sempre di più, e non sarebbe ritornato prima del pomeriggio seguente.
Benjamin e Federico ne approfittarono per passare la serata insieme, mancava ad entrambi dormire insieme e finalmente quella sera avrebbero potuto farlo. Avevano anche dato la serata e la mattina seguente libera a tutto il personale, Linda era stata l'ultima ad andarsene, aveva preparato la cena per entrambi e poi era andata via. Avevano la casa tutta per loro.
-"Fè ho apparecchiato, vieni!" Esclamò il maggiore mentre sistemava anche l'ultima forchetta.
-"Sto portando la cena!" Rispose Federico mentre prendeva i vassoi con la cena in cucina.
-"Vuoi che ti aiuti?" Gli chiese il moro e prese una fetta di pane dal cestino.
-"No, grazie." Disse Federico ed entrò in salotto. "Non mangiare prima della cena o ti rovini l'appetito." Lo rimproverò e poggiò i vassoi sul tavolo.
Il moro alzò gli occhi al cielo e si avvicinò a lui.
-"Che rompiscatole che sei." Disse il moro e si mise davanti a lui, bloccando contro il tavolo e posizionando le braccia ai lati del suo corpo. "Però sei decisamente il rompiscatole più carino che io abbia mai visto." Aggiunse e si morse il labbro inferiore.
Il più piccolo sorrise e allacciò le braccia dietro al collo del moro.
-"Solo il più carino?" Chiese. "Speravo in qualcosa di più." Aggiunse.
Benjamin sorrise e gli strinse i fianchi tra le mani, lo prese in braccio e lo fece sedere sul tavolo per poi sistemarsi tra le sue gambe.
-"Sei il migliore." Rispose. "La persona migliore che io abbia mai incontrato."
-"Ora va già molto meglio." Sorrise il biondo e gli accarezzò la nuca, soffermandosi sul piercing del più grande. "E che aspetti a baciare la persona migliore che tu abbia mai incontrato?" Chiese e si morse il labbro.
-"Aspetto che sia tu a baciarmi." Replicò il più grande e gli fece l'occhiolino.
Federico ridacchiò e non se lo fece ripetere due volte, prese il volto del moro tra le mani e fece unire le loro labbra. A differenza dei loro precedenti baci, quello, fu più lento e dolce. Non c'era fretta, non temevano che qualcuno potesse entrare da un momento all'altro, si donavano l'uno all'altro con delicatezza e senza freni.
Ormai avevano imparato a conoscersi e sapevano cosa piacesse all'altro, sapevano rendersi felici.

-"Ah, Federico, Federico." Sospirò il maggiore e poggiò la fronte su quella del più piccolo.
-"Dimmi." Sussurrò Federico e gli diede l'ultimo bacio a stampo, mentre gli accarezzava la guancia con la mano.
-"Mi hai stregato." Disse il moro. "Non so come hai fatto ma mi hai stregato."
Il più piccolo sorrise e inclinò la testa da un lato.
-"Spero sia almeno una cosa positiva."
Benjamin abbozzò un sorriso e appoggiò la testa sulla spalla del minore.
-"È una cosa positiva." Disse. "Forse anche troppo." Aggiunse. "Voglio stare con te, Federico."

Once upon a time || Fenji.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora