Fifty seven.

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Benjamin continuava a baciargli il collo, marchiandolo in alcuni punti nonostante non potesse, mentre Federico gemeva il suo nome e gli graffiava la schiena.
-"B- Ben..." Gemette Federico e gettò la testa all'indietro.
Ogni volta che facevano l'amore per loro era come se fosse la prima volta, si scoprivano pian piano e si amavano alla follia.
Benjamin rimase incantato alla vista del ragazzo sotto di lui, che gemeva il suo nome, e non riuscì a frenare la lingua.
-"Federico." Lo chiamò Benjamin, mentre continuava a spingersi nel suo corpo, e l'altro aprì gli occhi per guardarlo tra un gemito e l'altro. "Ti amo."
Federico sgranò gli occhi e, per qualche momento, le spinte si arrestarono. Il più piccolo stentava a credere alle sue orecchie, sapeva che Benjamin si fosse innamorato di lui ma non credeva gli avrebbe detto tanto presto quelle due parole che lui, ad Edward, aveva detto solo dopo quasi un anno. Il suo cuore sembrava volesse uscirgli dal petto mentre guardava gli occhi del ragazzo fermo su di lui.
Benjamin si rese conto di quello che aveva appena detto e si diede mentalmente dello stupido più e più volte. Non voleva dirglielo in quel modo, non voleva che Federico pensasse che fosse dovuto solo al momento che stava vivendo. Non voleva che Federico pensasse che lo amasse solo per il sesso.
-"I- io... n- non..." Balbettò Benjamin, senza sapere bene che cosa dovesse dire in quella situazione, e deglutì. Federico se ne stava in silenzio ad osservarlo attentamente e Benjamin si sentiva morire.
Il maggiore sospirò e fece per allontanarsi da Federico ma questo gli prese la mano e lo fermò.
Federico gli sorrise e gli accarezzò il dorso della mano.
-"Ti amo anch'io." Gli disse e lo baciò.

Quella notte fu la notte più bella della vita dei due ragazzi, scoprirono che cosa fosse l'amore in ogni sua forma. Consumarono quel sentimento che gli stava bruciando dentro e lo fecero senza paura, nessuno avrebbe potuto impedirgli di viverci come meglio credevano. Durante quelle ore a nessuno di due importò della presenza di Edward poco distante da loro, se anche li avesse sentiti per loro non sarebbe stato un problema. Quello era un problema.
Quando Benjamin, sfinito ma felice come non lo era mai stato in vita sua, poggiò la testa sul petto del più piccolo si rese conto della situazione che stavano vivendo. Era assurda ma era terribilmente loro. Terribilmente piena d'amore.
-"Devi andare via?" Gli chiese, sottovoce, il maggiore mentre gli accarezzava l'addome che aveva baciato più e più volte in quella notte.
Federico scosse la testa e gli baciò la testa.
-"No." Rispose. "Non vado via."
-"E con Edward cosa farai?" Gli continuò a domandare il moro. "Non penso sarà felice di sapere che sei nella stanza di suo cugino e che hai fatto l'amore con lui." Aggiunse e sbadigliò. Quelle ore erano state così tanto intense che gli avevano tolto ogni forza, era sfinito ma lo avrebbe rifatto altre mille volte.
-"Non serve che lui lo sappia." Rispose il più piccolo. "Domani mattina ci sveglieremo presto e lui non saprà mai niente." Spiegò e fece spallucce. "Tanto è ancora confuso dal fuso orario e non si svegli mai prima delle nove, basterà svegliarci un po' prima."
-"E se domani dovesse svegliarsi prima?" Gli chiese Benjamin sinceramente preoccupato per quello che poteva succedere.
-"Non mi importa, Benjamin." Replicò il biondo. "Che lo scoprisse pure." Aggiunse. "Io questa notte resto con te."

Il piano di Federico andò alla grande, come previsto Edward si svegliò alle nove mentre il più piccolo lasciò la stanza di Benjamin alle otto e mezzo ma solo dopo una buona dose di baci e coccole con Benjamin. Il moro, invece, fece finta di essersi svegliato solo quando Edward andò nella sua stanza per dirgli che sarebbero andati al mare.
Quando i tre scesero a fare colazione, verso le dieci del mattino, Federico e Benjamin continuavano a guardarsi complici e felici. Erano totalmente folli, stavano vivendo una pazzia ma nessuno dei due aveva paura in compagnia dell'altro.

-"Che bella giornata!" Esclamò Edward non appena misero piede in spiaggia, come al solito affollata anche da molti turisti come loro.
Federico sorrise e si avvicinò al maggiore, dietro Edward.
-"Sì, è davvero una bella giornata." Rispose mentre guardava il moro ed entrambi sapevano che non stesse davvero parlando della giornata.
Il rosso si voltò verso di loro e si sistemò gli occhiali da sole sul naso.
-"Vi va di andare a fare un bagno?" Gli chiese entusiasta. "L'acqua sembra davvero splendida!" Esclamò.
Il moro ridacchiò e mise una mano sulla spalla di suo cugino.
-"Ed siamo appena arrivati." Gli rispose. "Dacci almeno il tempo di metterci in costume e di rilassarci un po'."
Il rosso, in fretta e furia, si tolse il pantalone bianco e la camicia azzurra e li gettò sulla sdraio che avevano affittato.
-"Ecco fatto!" Esclamò allegro e spalancò le braccia.
Federico rise e scosse la testa.
-"Ben ci converrà andare con lui o continuerà all'infinito." Disse e si tolse la t-shirt azzurra che aveva rubato a Benjamin.
-"Ehi dolcezza e se anziché andare a farti un bagno, venissi in bagno con me?" Una voce, maschile, si intromise nella conversazione dei tre e li fece voltare tutti alla loro destra. Un uomo, all'incirca poco più grande di Edward, dai folti capelli neri e totalmente tatuato stava riservando occhiate poco caste a Federico che si avvicinò al moro.
-"Allora dolcezza?" Continuò l'uomo e si avvicinò al minore.
Federico, per tutta risposta, si nascose dietro le spalle del moro.
-"Oh, sei adorabile dolcezza."
-"Chiamalo dolcezza e ti giuro che sarà l'ultima parola che dirai." Ringhiò Benjamin e serrò i pugni.
L'uomo inarcò un sopracciglio.
-"E tu chi saresti?" Chiese al maggiore. "Il suo fidanzato?"
-"Sono io il suo fidanzato." Rispose Edward. "E preferirei tu te ne andassi." Aggiunse con tono decisamente troppo calmo.
-"E io preferirei scoparmi il tuo fidanzato." Replicò l'uomo e si voltò nuovamente verso Federico, ancora nascosto dietro le spalle di Benjamin nonostante fosse più basso di lui. "Allora dolcezza, vieni?"
-"Vattene." Disse il moro. "Vattene prima che sia troppo tardi."
-"Vuoi venire anche tu con noi? Non sei per niente male e non mi dispiacerebbe avervi entrambi a mia disposizione." Disse lo sconosciuto e incrociò le braccia muscolose e tatuate al petto.
-"I- io non vengo da n- nessuna parte con te..." Balbettò Federico.
-"Lascialo in pace o te ne pentirai, lui non si tocca!" Quasi urlò Benjamin e strinse la mano di Federico, incurante della presenza di Edward che osservava la scena in silenzio.
L'uomo sospirò e alzò gli occhi al cielo.
-"E va bene, dolcezza, per questa volta ti lascio stare ma la prossima volta non mi scapperai."
-"Non ci sarà nessuna prossima volta." Replicò il più grande. "Tu non lo vedrai mai più."
-"Sembri più tu il suo fidanzato che questo tizio qui." Commentò lo sconosciuto, scrollò le spalle e andò via.
Benjamin si voltò verso Edward e inarcò un sopracciglio.
-"Perché non l'hai difeso?" Gli chiese. "Sei il suo fidanzato e quello voleva portarselo a letto!" Esclamò e indicò l'uomo che si era allontanato.
Edward fece spallucce.
-"E allora?" Replicò. "Non stava facendo nulla di male."

Once upon a time || Fenji.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora