Benjamin si voltò verso Edward e inarcò un sopracciglio.
-"Perché non l'hai difeso?" Gli chiese. "Sei il suo fidanzato e quello voleva portarselo a letto!" Esclamò e indicò l'uomo che si era allontanato.
Edward fece spallucce.
-"E allora?" Replicò. "Non stava facendo nulla di male."
Il più grande sgranò gli occhi e in lui si fece spazio la voglia di colpire Edward fino a farlo pentire delle sue parole. Come poteva parlare in quel modo? Come poteva non essere geloso di Federico?
Se solo non ci fosse stato Edward, Benjamin, avrebbe preso a pugni quel tizio sconosciuto e gli avrebbe fatto rimpiangere di aver anche solo guardato Federico. Lui odiava quando qualcuno si avvicinava a Federico, quando anche solo lo guardavano. Lo faceva impazzire la sola idea.
Come poteva Edward comportarsi in quel modo? Edward era sempre stato geloso, passionale, impetuoso. Perché si stava comportando in quel modo? E perché proprio con Federico?
-"Stai scherzando?" Quasi urlò il più grande e serrò i pugni.
Edward sbadigliò, con fare annoiato, e scrollò le spalle.
-"Perché dovrei scherzare?" Replicò. "Federico è un bellissimo ragazzo, penso che anche tu te ne sia reso conto, ed è normale che gli si avvicinino." Aggiunse. "Mi fido però di lui e so che non lascerebbe mai avvicinare nessuno." Concluse e sorrise a Federico, che si sentì in colpa a quelle parole.
Il moro, invece, non diede importanza alle parole di Edward e si avvicinò con passo minaccioso a suo cugino ma Federico si intromise tra di loro.
-"Ora basta parlare di quest'argomento." Disse Federico e mise una mano sulla spalla di Benjamin. "Non diamo a quel ragazzo più importanza di quella che, realmente, ha. Ormai è andato via." Aggiunse. "Non facciamoci rovinare la giornata in questo modo. Siamo qui per rilassarci." Concluse e abbozzò un sorriso, rivolto ad entrambi.
Edward annuì e gli baciò la fronte.
-"Hai ragione piccolo." Rispose. "Vado un momento in bagno, torno subito." Aggiunse e si diresse verso il bagno della spiaggia.
Federico si voltò verso il moro e gli accarezzò il volto con una mano.
-"Va tutto bene. Io sto bene, non pensarci più." Gli sussurrò e gli diede un bacio a stampo.Benjamin non riuscì a godersi la giornata come Federico gli aveva chiesto, non riusciva a superare il comportamento di Edward e non faceva nulla per mascherarlo. Ogni volta che il rosso gli rivolgeva la parola lui era abbastanza scostante, gli rispondeva a monosillabi e non gli risparmiava nemmeno delle occhiatacce che valevano più di mille parole. Federico aveva notato l'atteggiamento del più grande ma non era riuscito a fare nulla per calmarlo, anzi ogni volta che gli parlava peggiorava la situazione. Cercava di non farli litigare ma sapeva che non ci sarebbe riuscito ancora per molto.
Edward e Benjamin erano due vulcani e sembravano pronti ad esplodere.Quando rientrarono in hotel Federico pensò che il peggio fosse passato, ma bastò una semplice domanda da parte di Edward per far scatenare la tempesta.
-"Benjamin che ti prende?" Gli chiese Edward mentre si sedeva sul divano beige della loro suite e osservava Benjamin prendere una bottiglietta d'acqua dal frigo che avevano a disposizione.
Il moro si voltò verso di lui e inarcò un sopracciglio.
-"Che vuoi?" Replicò il moro, con tono burbero.
Il minore sgranò gli occhi e iniziò a mordicchiarsi il labbro inferiore per la tensione. Sapeva che sarebbe successo il peggio. Era la prima volta, da quando li conosceva, che Benjamin ed Edward litigavano ma sapeva che non ne sarebbe uscito nulla di buono. Quando erano arrabbiati entrambi parlavano senza pensarci e sapevano ferire.
-"Mi dici che ti prende?" Continuò a chiedergli il più alto. "È da ore che mi tratti male e sembra tu voglia incenerirmi con lo sguardo."
-"Non sembra, è così." Replicò Benjamin e strinse la bottiglietta. "Se potessi farlo, ti avrei già incenerito da un bel po'."
Il rosso annuì.
-"Almeno sei sincero." Replicò. "E posso sapere il perché?" Gli chiese e inclinò la testa da un lato.
-"E perché dovrei dirtelo?" Rispose il più grande e avanzò verso l'altro. "Tanto non sto facendo nulla di male, giusto?" Lo provocò e assottigliò gli occhi.
Edward ghignò soddisfatto e si alzò dal divano.
-"Ora ho capito che ti prende." Disse. "È per quel ragazzo di questa mattina." Aggiunse. "Quello che ci ha provato con questa mattina."
-"Oh ma il cervello, allora, lo usi ancora ogni tanto." Replicò sarcastico il moro e incrociò le braccia al petto. "E bravo il mio cuginetto."
Il rosso schioccò la lingua sul palato e si spostò i capelli, ancora umidicci, dal volto.
-"Qual è il tuo problema, Benjamin?" Gli chiese. "Che cosa ti importa di come mi comporto con il mio ragazzo?" Continuò.
-"Me lo stai chiedendo sul serio, Edward?" Replicò Benjamin, si stava alterando e lo si poteva capire dal suo tono di voce. "Me lo stai fottutamente chiedendo sul serio?!" Urlò e diede un pugno al tavolo in legno accanto a lui.
Federico, rimasto in disparte per paura di peggiorare la situazione, sobbalzò e si decise ad avvicinarsi.
-"Ragazzi non litigate, ve ne prego..." Sussurrò il ragazzo. "Ormai è passato, dimentichiamoci dell'accaduto."
-"Stanne fuori Federico." Ringhiò Edward, furioso quasi quanto il moro. "Non sono cose che ti riguardano." Aggiunse. "Vai a farti un giro, queste sono cose nostre." Concluse e gli indicò la porta della stanza.
-"Non parlare a Federico in questo modo." Rispose il moro, con tono altrettanto duro, scandendo bene ogni parola. "L'unico che qui non c'entra nulla sei tu. Sei tu quello che dovrebbe andarsene."
Il più alto scoppiò in una fragorosa risata che, però, di sincero non aveva nulla.
-"Io non c'entro nulla?" Replicò. "L'idea del viaggio è stata mia, la stanza la sto pagando io e Federico è il mio ragazzo." Disse. "Quindi no, Benjamin, io non me ne vado."
Benjamin serrò i pugni.
-"Federico è il tuo ragazzo solo quando cazzo ti pare? Solo quando devi vantartene?" Urlò Benjamin. "Come se fosse solo un trofeo e non la persona che dici di amare!"
-"La persona che dico di amare?" Ripeté il rosso. "Stai mettendo in dubbio il mio amore per lui, cugino?"
-"Sì, Edward, sì!" Rispose il più grande. "Lo metto in dubbio perché non fai nulla per dimostrarlo!" Esclamò. "Da quando siamo qui, per te, ogni scusa è buona per starci lontano. Passi più tempo da solo che con noi. Questa mattina avevi l'occasione per dimostrami che mi sbaglio, che tieni a Federico, e invece eri disposto a lasciarlo andare a letto con quello!" Continuò. "Federico per te non è niente!"
Edward rimase qualche secondo il silenzio per poi ghignare.
-"Ascoltami, Benjamin." Iniziò a parlare. "Non ho intenzione di rispondere a queste tue provocazioni infantili ma voglio solo ricordarti una cosa." Disse Edward. "Federico è il mio fidanzato e no, non mi sto vantando di questo, ma te lo dico per un altro motivo." Aggiunse. "Federico è il mio fidanzato, ha scelto di stare con me e se mai dovesse andare a letto con un'altra persona, che sia il ragazzo di questa mattina o chiunque altro, verrà sempre dopo di me. Sarà sempre lo sbaglio. Io sono la persona con cui può camminare alla luce del sole senza paura, sono io la persona che può presentare come il suo compagno. Chiunque altro sarà sempre l'amante, sarà sempre il secondo." Continuò. "Puoi dubitare del mio amore ma, ricorda, anche lui mi ama e ha scelto di stare con me prima di stare con chiunque altro. Non dimenticarlo, Benjamin."
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Once upon a time || Fenji.
FanfictionFederico desiderava una storia d'amore bella come quelle delle favole. Cambierà idea però quando si renderà conto che il 'c'era una volta' non gli basta più. Lui vuole un 'c'è ancora'. Chi sarà il suo ancora?