Epilogue.

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-"Non puoi sposare Edward." Disse il più grande, disperato.
-"E perché non posso?"
-"Perché lui non è me." Disse Benjamin. "Tu non ami lui." Aggiunse. "Tu ami me." Concluse e singhiozzò.
Federico sorrise intenerito, nonostante sapesse benissimo che l'altro non poteva vederlo.
-"Ti sbagli, Benjamin." Rispose Federico. "Io non ti amo. Non più."
Federico sentì dall'altra parte del cellulare un singhiozzo disperato e subito dopo un tonfo che gli rimbombò nelle orecchie. Il più piccolo sapeva che l'altro stesse soffrendo, che quelle sue parole erano state tanto dure da poter abbattere Benjamin. Sapeva che con quelle parole aveva distrutto la corazza del più grande ma doveva farlo, doveva farsi odiare da Benjamin per potergli permettere di dimenticarsi di lui.
Il biondo non era pentito di quello che aveva appena detto, in parte lo pensava davvero. In quei giorni aveva capito che troppo in fretta aveva etichettato quello che provava per Benjamin con amore, era un sentimento intenso e profondo ma forse non era amore. Era quello di cui voleva convincersi. Federico voleva convincersi che non fosse amore per poter dimenticare il moro ed essere felice con Edward. E anche per rendere libero Benjamin, magari sapere che lui non lo amava gli avrebbe reso più facile andare avanti.
-"N- no..." Singhiozzò il moro, dopo infiniti momenti di silenziosa attesa. "N- non p- puoi dirmi u- una cosa del g- genere..." Continuò a singhiozzare il ragazzo, il respiro era pesante e Federico temeva potesse sentirsi male da un momento all'altro.
-"Respira, Benjamin, per favore respira e calmati." Disse il più piccolo, sinceramente preoccupato. "Respira o ti sentirai male..."
-"C- che ti importa d- di come mi sento?" Chiese, tra i singhiozzi, Benjamin.
-"Mi importa, sai che ho sempre voluto e voglio ancora il meglio per te." Rispose il biondo. "Respira, per favore, fallo per me..." Sussurrò.
Il più grande sospirò rumorosamente e si concesse qualche momento per calmarsi. Il suo cuore batteva all'impazzata, la vista era offuscata e continuava a tremare. Chiuse gli occhi e prese più di un respiro profondo, per potersi tranquillizzare.
-"Meglio?" Gli chiese Federico dopo un po'.
Nonostante tutto la voce di Federico riusciva ancora a tranquillizzarlo e a farlo sorridere.
-"Meglio." Rispose il moro e sospirò.
-"Bene."
-"Federico non puoi davvero pensare una cosa del genere." Disse il moro, ancora con gli occhi lucidi. "Non puoi davvero pensare di non amarmi più." Aggiunse.
Quella volta fu il più piccolo a sospirare e a stringere la coperta blu al petto.
-"Sono certo di quello che ti ho detto, altrimenti non l'avrei mai fatto." Rispose. "Sai che non voglio farti soffrire ma è giusto che tu lo sappia." Aggiunse.
-"N- non puoi farmi q- questo..." Singhiozzò Benjamin, nuovamente in lacrime. "Federico, t- ti prego..."
-"Meriti di meglio, Ben." Rispose il biondo, cercando di sembrare forte. Sentire i singhiozzi di Benjamin gli stava spezzando il cuore. "Io non sono la persona adatta a te."
-"Ma tu sei l'unica persona che voglio al mio fianco!" Urlò il più grande. "Non mi importa se merito di meglio, io voglio solo quello che tu puoi darmi!"
-"Io posso darti solo amicizia, Benjamin."  Replicò Federico. "So benissimo che adesso ti sembra impensabile essere mio amico, lo capisco, ma in futuro potremmo provarci." Aggiunse. "Sei stato una persona importante, fondamentale, nella mia vita e non voglio perderti." Concluse e abbozzò un sorriso che nessuno avrebbe visto.
-"Perché sono stato una persona importante per me? In fondo non mi ami, non provi nulla per me." Rispose, con tono duro, il moro. "Perché ti ho fatto capire che è con Edward che vuoi stare? Per questo motivo, Federico?"
-"Sì." Rispose semplicemente il più piccolo.
Quello fu il colpo di grazia per Benjamin. Per Federico lui non era stato nulla, la loro relazione era stata solo una farsa?
-"Non ti credo, Federico." Disse Benjamin, la voce poco più alta di un sussurro. "Non posso crederti..."
-"Questo è un problema tuo." Rispose il biondo. "Adesso devo riattaccare, ho degli impegni."
-"Federico n-"
-"Spero di vederti al matrimonio ma se non dovessi venire ti capirò." Lo interruppe Federico. "Buona vita, Benjamin. Ti auguro di essere felice." Aggiunse e mise fine a quella telefonata.
Federico strinse il cellulare tra le mani e una lacrima solitaria gli rigò il volto arrossato per il freddo.
Era tutto finito. Benjamin non era più suo.
Con lui aveva vissuto tantissimi momenti, era cresciuto e aveva imparato ad assumersi le sue responsabilità. Con Benjamin si era sentito amato e desiderato, per la prima volta si era sentito a suo agio con se stesso e si era svegliato più di una volta con il sorriso stampato sul volto. Benjamin lo aveva reso felice, tanto felice, ma forse avevano corso troppo. Federico aveva messo a rischio una storia, la storia, che durava già da quattro anni per della semplicissima attrazione fisica che era cresciuta, quello non poteva negarlo, ma era pur sempre attrazione fisica.
Da quando quella storia era cominciata Federico non aveva mai voluto che uno dei due soffrisse e si stava odiando perché a soffrire era proprio Benjamin, la persona migliore che avesse mai conosciuto e che meritava solo il meglio. Se solo avesse potuto avrebbe sofferto lui al posto di Benjamin.
Sapeva benissimo che il moro, in quel momento, lo stava odiando e non poteva dargli torto, gli aveva spezzato il cuore, ma non riusciva ad essere sereno come avrebbe dovuto con quella consapevolezza. Non riusciva ad essere felice sapendo che Benjamin lo odiava.
Con il cellulare ancora stretto tra le mani e gli occhi lucidi, Federico, si alzò da quella sdraio, prese la sua coperta e rientrò in casa. I suoi passi erano meccanici e non stava nemmeno prestando attenzione a dove stesse andando, ormai conosceva quella casa meglio di se stesso, e ben presto si ritrovò davanti Edward che subito notò i suoi occhi lucidi.
-"Ehi, piccolo, che succede?" Gli chiese allarmato Edward. "Perché stai piangendo?"
Il biondo abbozzò un sorriso e scosse la testa.
-"Tranquillo, Ed, non sto piangendo." Sussurrò e si asciugò gli occhi. "Ci sono tanti fiori in giro e sai che sono allergico." Mentì.
Il più alto sospirò e gli accarezzò la testa.
-"Giusto, dimenticavo." Replicò. "Chiederò a qualcuno di sposarli all'aperto." Aggiunse. "Comunque ti ho sentito parlare al cellulare, chi era?"
-"Nessuno di importante." Rispose Federico e abbassò la testa. "Nessuno di importante, Edward. Non più."

Once upon a time || Fenji.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora