-"Devo ammettere però che sono felice non te lo aspettassi." Aggiunse.
-"E perché mai avrei dovuto aspettarmelo?" Replicò il biondo. "Non mi hai fatto capire nulla."
Il più alto scrollò le spalle.
-"Pensavo che Benjamin te lo avesse detto." Disse. "Lui non sa mantenere i segreti."
A quelle parole la terra mancò totalmente la terra sotto i piedi del più piccolo. Dovette reggersi alle spalle del suo fidanzato per evitare di cadere sull'erba fresca.
Benjamin sapeva. Benjamin aveva sempre saputo. Benjamin sapeva tutto e non gliel'aveva detto. Perché? Perché non credeva fosse abbastanza importante?
Quante altre cose gli aveva nascosto? Lui si era messo a nudo con il più grande, gli aveva detto tutto. Gli aveva dato tutto. Si era fidato ciecamente di lui, aveva buttato al vento gli ultimi quattro anni della sua vita pur di averlo al suo fianco. E Benjamin l'aveva tradito.
-"B- Benjamin sapeva?" Balbettò il più piccolo; che faticava a reggersi in piedi. "S- sapeva della pr- proposta?" Gli chiese mentre la testa gli girava vorticosamente e tutto, nella sua vita, diventava meno stabile.
Il più alto gli sorrise e annuì.
-"Sì, già da qualche giorno." Rispose. "È stato a lui a dirmi che fosse la cosa migliore da fare." Aggiunse.
Quello, per Federico, era decisamente troppo da reggere. Non riuscì a trattenersi oltre e una lacrima rigò il suo volto pallido. Non poteva accettare che Benjamin sapesse, che lo aveva spinto tra le braccia di un'altra persona.
Perché gli aveva chiesto di lasciare Edward se era favorevole al loro matrimonio? Lo stava solo prendendo in giro? Voleva che restasse solo?
-"Fè, stai bene? Perché piangi?"Federico riuscì a mentire al rosso e a fargli credere che le sue lacrime fossero dovute soltanto alle emozioni che stava vivendo in quel momento. Dopo pochi minuti riuscì a sgattaiolare via e a lasciare quel luogo che iniziava a stargli stretto, nonostante fossero all'aria aperta. Il più piccolo si rintanò in mansarda e lì si lasciò andare ad un pianto liberatorio, urlò e singhiozzò senza fine. Aveva bisogno di sfogarsi e aveva bisogno di farlo lontano da tutti. Era stufo, non voleva continuare con quell'assurda situazione. Era stanco di doversi, continuamente, dividere tra Benjamin ed Edward e doversi assicurare che nessuno dei due soffrisse. Nessuno dei due, però, si era fermato per un momento per assicurarsi che anche Federico fosse felice. A nessuno dei due, in fin dei conti, interessava davvero della sua felicità e pensavano fosse solo una sorta di sacco dove gettare tutta la loro rabbia e frustrazione.
Federico era stanco di non contare nulla per nessuno, di non ricevere in cambio quello che lui dava. Sarebbe voluto andare via, scappare e lasciarsi alle spalle quella vita. Avrebbe voluto ma non poteva, perché lui era Federico e avrebbe messo sempre gli altri al primo posto.Il più piccolo finì per addormentarsi in mansarda, tra le lacrime e il dolore che stava provando. Lontano da tutto e da tutti, con la consapevolezza che nessuno sarebbe andato a cercarlo. Quando, la mattina seguente, si svegliò si rese conto che i suoi pensieri erano fondati. Nessuno era andato a cercarlo, nessuno si era preoccupato di portargli nemmeno una misera coperta. I due uomini che dicevano di amarlo si erano dimenticati di lui.
Con il corpo dolorante e la testa che gli scoppiava, Federico, scese dalla mansarda e a fatica si trascinò fino alla camera del moro. Non sapeva che ora fosse, sapeva solo che era giorno, ma aveva bisogno di parlare con lui e urlargli contro quanto lo avesse deluso. Quando aprì la porta della camera si ritrovò davanti al moro intento ad infilarsi un paio di jeans neri.
-"Federico." Disse il maggiore non appena lo vide. "Che faccia." Commentò e si abbottonò i pantaloni. "Che succede?" Gli chiese e prese il suo maglione nero dal letto sfatto.
-"Dobbiamo parlare." Rispose Federico e chiuse la porta alle sue spalle. In quel momento avrebbe voluto solo dormire e dimenticare tutto il resto ma non poteva, aveva bisogno di quel confronto.
-"Hai pensato a quello che ti ho detto?"
-"Sì, ci ho pensato." Annuì Federico. "E ho capito che mi fai schifo." Disse con il tono di voce colmo di disgusto. "Che mi hai deluso, mi hai illuso che fossi una persona migliore. Una persona sinceramente innamorata di me e invece non è così."
Il moro strabuzzò gli occhi e lasciò cadere il maglione sul letto, che lentamente il più piccolo stava raggiungendo per sedersi.
-"Federico ma che cosa stai dicendo?" Replicò stranito. "Hai bevuto?"
Il più piccolo si sedette e sospirò.
-"Sto solo dicendo che mi hai preso in giro, ma non capisco il motivo. Io ti ho dato tutto, mi sono fidato, ero disposto a lasciare Edward per te. A stare con te."
-"E anch'io voglio stare con te, Federico." Rispose Benjamin e si avvicinò a lui. "È per questo che ti ho chiesto di lasciarlo." Aggiunse e gli prese le mani. "Perché ti amo."
Il biondo ritirò le mani e lanciò un'occhiataccia al più grande.
-"Tu non me l'hai chiesto, me l'hai imposto." Replicò. "Nonostante sapessi quello che voleva fare Edward. Che voleva sposarmi e sei stato proprio tu a dirgli fosse stata la cosa migliore." Aggiunse. "Mi hai spinto tra le braccia di un'altra persona, Benjamin. Mi hai solo preso in giro."
Il più grande sospirò e abbassò il capo.
-"Come l'hai scoperto?" Gli chiese, temendo il peggio.
-"Me l'ha detto lui." Rispose Federico. "Dopo avermi fatto la proposta."
Il moro alzò la testa di scatto e spalancò gli occhi. Era successo e lui nemmeno se ne era reso conto.
-"C- che cosa?"
-"Sapevi sarebbe successo, non mentire Benjamin. Non più." Disse il più piccolo con tono duro. Era sinceramente ferito e il moro lo aveva capito.
Benjamin serrò i pugni e si costrinse a darsi un contegno.
-"E tu che cosa gli hai detto? Gli hai dato una risposta?"
-"Non ti importa, Benjamin." Rispose il minore. "Non più. Non deve più interessarti ciò che faccio, ammesso ti sia mai interessato davvero."
-"F- Federico c- che cosa stai d- dicendo?" Balbettò spaventato Benjamin.
Federico si alzò dal letto e raggiunse la porta.
-"Che tra di noi è finita." Disse e aprì la porta. "Buona vita, Benjamin." Aggiunse e uscì da quella camera.
-"Federico!"Federico corse a più non posso per allontanarsi da quella stanza, da Benjamin e tutto quello che lo faceva soffrire. Corse nuovamente in mansarda, diventata improvvisamente il suo rifugio contro il mondo. Non appena si accomodò sul pavimento in legno prese il cellulare, aprì i messaggi e scrisse quel messaggio che pensava non avrebbe mai digitato.
«Sì, Edward, voglio sposarti.»
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Once upon a time || Fenji.
FanfictionFederico desiderava una storia d'amore bella come quelle delle favole. Cambierà idea però quando si renderà conto che il 'c'era una volta' non gli basta più. Lui vuole un 'c'è ancora'. Chi sarà il suo ancora?