Eighty eight.

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Quella notte Federico finì per fare l'amore con Benjamin. Da quando lo aveva conosciuto non lo aveva mai visto tanto vulnerabile come in quel momento. Non sapeva se fosse dovuto all'alcool che il più grande aveva bevuto o perché non si vedevano da diciassette giorni, o ancora perché tra soli cinque giorni lui si sarebbe sposato con un altro uomo.
Federico non sapeva a che cosa fossero dovute le reazioni, le emozioni, di Benjamin ma sapeva che lo sentiva parte di lui. Prima ancora di rendersene conto lo aveva stretto tra le sue braccia e lo aveva baciato, come se fosse la cosa più naturale del mondo.
Pian piano aveva preso il dolore di Benjamin e lo aveva fatto suo, aveva cercato di calmarlo con i suoi baci. Si odiava però perché gli stava dando una nuova falsa possibilità, lo stava illudendo che per loro potesse esserci un nuovo inizio ma non era così. Federico voleva ancora sposare Edward e non riusciva a capire perché stesse facendo l'amore con il più grande. Voleva forse dargli quell'addio che si meritava, consapevole però che sarebbe stato un grandissimo errore.
Con tutto l'amore e la cautela di quel mondo Federico si spinse nel corpo del più grande, gli baciò ogni singola lacrima e sorrise con lui quando lo sentì gemere il suo nome.
Forse quella notte era un errore ma con Benjamin mai nulla era stato giusto, normale, era semplicemente reale. Forse era un errore ma Federico non se ne sarebbe mai pentito.

-"Non sposare Edward, te ne prego..." Mugolò il più grande poco prima di addormentarsi.
Federico non ebbe il coraggio di rispondergli, si limitò a baciargli la fronte, e non ebbe nemmeno il coraggio di restare al suo fianco quando si addormentò, con il volto sereno e un mezzo sorriso.
In silenzio uscì da quella stanza d'albergo e sperò che Benjamin potesse perdonarlo, potesse dimenticarlo.
-"Lo facci per te, Benjamin. Lo faccio per noi." Sussurrò Federico non appena chiuse la porta della camera, girò i tacchi e andò via per non ritornare mai più.
Quello era il loro addio.

Erano passati tre giorni da quella notte, né Benjamin né Federico avevano osato contattare l'altro. La tentazione era tanta, soprattutto da parte del moro, ma la consapevolezza che tutto fosse finito era di più.
Benjamin non riusciva a capire come l'altro volesse ancora sposare suo cugino, soprattutto dopo aver fatto l'amore con lui. Dopo averlo riempito d'amore. Federico non gli aveva dato solo il suo corpo, gli aveva dato anche il suo cuore e a Benjamin sembrava di poterlo ancora stringere tra le sue mani. Si sentiva uno stupido, inutile, non era in grado nemmeno di combattere per la persona che amava. Se solo avesse avuto un po' di più coraggio e meno testardaggine sarebbe andato in quella lussuosa villa e avrebbe portato Federico via con lui.
Federico, dal canto suo, continuava a ripensare a quella notte e si convinceva che avesse preso la scelta giusta. Il suo posto era accanto ad Edward, con Benjamin non aveva futuro.

-"Tesoro prenderai la febbre restando qui fuori." Disse Edward, avvolto in un cappotto nero, mentre raggiungeva il suo futuro marito a bordo piscina.
Mancavano solo due giorni al matrimonio, il giardino iniziava già ad essere decorato e i primi regali erano già arrivati. Quei giorni erano una corsa continua, i due ragazzi erano sempre impegnati con qualche preparativo e non avevano tempo di rilassarsi.
Il biondo si voltò verso di lui e gli rivolse un sorriso stanco.
-"Sto bene, tranquillo." Rispose. "Ho la mia inseparabile coperta." Aggiunse e indicò la sua coperta blu.
Il più alto ridacchiò e si avvicinò per baciargli la fronte.
-"Non mi sorprenderei se la portassi anche al matrimonio." Replicò e gli accarezzò i capelli.
In quei giorni Edward era diventato molto più protettivo nei suoi confronti, lo riempiva di attenzioni e non faceva altro che ripetergli quanto lo amasse. Federico era felice di tante attenzioni ma si sentiva in colpa per quello che aveva fatto, Edward non meritava di essere tradito ancora una volta.
-"Non sarebbe una cattiva idea." Disse Federico. "Potrei metterla sulle spalle, come se fosse un mantello."
-"Provaci e ti lascio all'altare."
Federico rise e diede un bacio a stampo al rosso.
-"Non lo faresti mai." Replicò divertito. "Mi ami troppo."
Il rosso sospirò e annuì.
-"È vero, non ti lascerei mai. Soprattutto dopo aver lottato tanto." Rispose il ragazzo, facendo riferimento a Benjamin. "Io vado dentro e dovresti farlo anche tu. Si gela."
-"Rientro tra qualche minuto, tranquillo."
Edward annuì e ritornò in casa, lasciando al più piccolo la possibilità di pensare in tranquillità.
Se solo un mese prima gli avessero detto che avrebbe lasciato Benjamin per sposare Edward, probabilmente avrebbe chiesto all'altra persona se fosse impazzito. Soltanto un mese prima immaginava il suo futuro con Benjamin, convinto che fosse la persona della sua vita. Non riusciva a capire come e quando fosse cambiato tutto, sapeva soltanto che non riusciva più ad immaginare il suo futuro. Non aveva più certezze.
Ad interrompere i pensieri, sconclusionati, del più piccolo ci pensò il suo cellulare che iniziò a squillare. Federico sospirò, convinto che fosse l'ennesima persona che voleva congratularsi con lui. Prese il cellulare dal tavolo bianco accanto a lui e aggrottò la fronte quando lesse il mittente.
-"Numero sconosciuto." Lesse. Incuriosito trascinò il dito sullo schermo e avvicinò l'oggetto all'orecchio.
-"Pronto?"
Dall'altra parte non udì risposta ma avrebbe riconosciuto quel respiro ovunque. Federico sospirò e gettò la testa all'indietro, per poggiarla sulla sdraio.
-"Benjamin so che sei tu." Disse Federico. "Puoi parlare, non riattaccherò." Aggiunse.
Dall'altra parte del telefono sentì un sospiro di sollievo, per poi sentire la voce del moro.
-"Federico." Disse il moro. "Non pensavo avresti risposto leggendo il mio numero, quindi ho preferito usare lo sconosciuto." Spiegò il ragazzo, senza che nessuno glielo chiedesse.
-"Va bene." Si limitò a rispondere il più piccolo. "Immagino tu non mi abbia chiamato per farmi le congratulazioni, quindi ti va di dirmi perché l'hai fatto?" Gli chiese, con tono estremamente calmo.
-"Ho bisogno di parlarti."
-"Allora parla, come ti ho già detto non riattaccherò."
-"Voglio parlare della scorsa notte."
-"Pensi ci sia qualcosa d'aggiungere, Benjamin?" Chiese il più piccolo. "Abbiamo solo fatto sesso."
-"Non era solo sesso." Replicò duramente Benjamin. "E tu lo sai benissimo. Hai vissuto anche tu quelle emozioni, anche tu ti sei commosso mentre ci baciavamo. Anche il tuo cuore batteva all'impazzata e lo faceva per me." Aggiunse, la voce era dura e cercava di mascherare il suo dolore. "Non era solo sesso, Federico, lo sai benissimo."
Federico immaginò che in quel momento il moro stesse stringendo i pugni e che avesse gli occhi lucidi. Perché Benjamin mischiava continuamente rabbia e tristezza e finiva per esplodere. Benjamin era un vulcano di emozioni.
-"Tutto quello che so, Benjamin, è che tra due giorni mi sposerò." Disse il biondo. "E non con te."
Quelle parole furono per il più grande più dolorose di una coltellata. Non poteva sopportare l'idea che Federico sposasse un'altra persona, sentirselo dire era tremendo.
-"Nononononono." Cantilenò il più grande, sul punto di scoppiare a piangere. "Non è così, Federico, tu non puoi."
-"Non posso cosa, Benjamin? Non posso fare cosa? Parla chiaro."
-"Non puoi sposare Edward." Disse il più grande, disperato.
-"E perché non posso?"
-"Perché lui non è me." Disse Benjamin. "Tu non ami lui." Aggiunse. "Tu ami me." Concluse e singhiozzò.
Federico sorrise intenerito, nonostante sapesse benissimo che l'altro non poteva vederlo.
-"Ti sbagli, Benjamin." Rispose Federico. "Io non ti amo. Non più."

Once upon a time || Fenji.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora