Seventy eight.

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Benjamin era totalmente sorpreso e sconvolto dal completamente di suo cugino, non si aspettava che lui sapesse tutto riguardo la relazione che aveva con Federico e, ancora meno, si aspettava quella reazione.
Il più grande non riusciva a comprendere come Edward fosse riuscito a fingere per quasi tre mesi, come fosse riuscito ad accettare di condividere Federico. A restare calmo e a dimostrargli amore nonostante sapesse benissimo che Federico si stava innamorando di lui. Come aveva potuto?
Non riusciva a capire se lo avesse fatto per amore, perché voleva davvero che fosse felice anche senza di lui e voleva essere certo che potesse stare bene con Benjamin. O se, al contrario, fosse totalmente mancanza d'amore e che per lui, l'amore di Federico, fosse diventata soltanto un gara che voleva vincere.
Credeva di conoscere bene Edward, lo aveva sempre reputato un fratello e si vantava di conoscerlo meglio di chiunque altro al mondo, anche meglio di Federico che era il suo fidanzato. Dopo quella loro chiacchierata, se così potesse essere definita, però aveva capito di non conoscere nulla di Edward. Era un mistero per lui, un mistero di cui non voleva sapere più nulla.
Tutto quello che voleva, da quel momento, era allontanare Federico da Edward, e dalle sue manipolazioni, ed essere felice con lui. Da quel momento Edward aveva perso ogni importanza per lui. Esisteva soltanto Federico e lo avrebbe salvato come un principe delle favole.

Il moro uscì dal salotto con la testa tra le nuvole e le gambe molli come gelatina, a fatica si trascinò al piano superiore e raggiunse la sua camera, per poi entrare e gettarsi a peso morto sul letto. Non sapeva con esattezza che cosa stesse provando in quel momento, non riusciva più a capire il suo corpo da quando aveva conosciuto Federico. Prima del suo ritorno a San Diego era sempre stato in grado di controllare totalmente il suo corpo e le sue emozioni, era il padrone di se stesso. Da quando però aveva conosciuto Federico era cambiato del tutto, la sua vita era stata totalmente sconvolta.
Quando si trattava di Federico non riusciva più a capire nulla, perdeva ogni controllo ed era accecato dall'amore che provava per quel ragazzo. Tutto quello a cui riusciva a pensare era al bene di Federico e finiva per dimenticare se stesso per lui.
Federico era il suo punto fisso.

Benjamin si rannicchiò nel letto, con la testa piena di pensieri e il corpo totalmente privo di forze. Continuava a pensare a quello che gli aveva detto Edward.
-"Te lo scordi, cuginetto." Rispose. "Adesso giochiamo ad armi pure, io so tutto e tu sai tutto. Lottiamo per Federico, sarà lui a scegliere con chi vuole stare." Continuò. "Sappi però che io non ho alcuna intenzione di rinunciare a Federico tanto in fretta." Aggiunse. "Lui è mio e non te lo lascerò. Non senza lottare, Benjamin."
Lo stava sfidando? Stava paragonando il tutto ad una gara? Che cos'era successo ad Edward? Quando era cambiato così tanto?
Ad interrompere i pensieri del più grande ci pensò la porta della camera che si aprì e, subito dopo, la stanza venne invasa dal profumo di Federico che era diventata anche un po' il suo.
-"Ehi amore." Disse Federico e chiuse la porta alla sua stanza. "Che succede? Non ti senti bene?" Gli chiese e si avvicinò al letto.
Il moro sospirò e si voltò a pancia in su, per guardare il più piccolo e sorridergli.
-"Vieni qui." Sussurrò il moro e batté una mano sul letto.
Il più piccolo si tolse le scarpe e andò a sedersi sul letto, per poi avvolgere tra le sue braccia Benjamin.
-"Che succede?" Gli chiese nuovamente e gli accarezzò la schiena. "È per Edward?" Continuò. "Se è per lui non preoccuparti, un paio di giorni al massimo e lo lascerò. Solo per farlo riprendere un po' dall'incidente." Aggiunse. "E in questi giorni non gli starò accanto, o almeno non come lui vorrebbe, te lo prometto." Concluse e gli baciò la fronte.
Benjamin sospirò e si strinse a lui.
-"Non è per questo." Rispose Benjamin e chiuse gli occhi per qualche momento. "O meglio, è per Edward ma non per l'argomento di cui stai parlando." Si corresse. "Magari fosse solo per questo." Concluse e sospirò rumorosamente.
Il biondo inarcò un sopracciglio ma non si staccò dal più grande e nemmeno smise di accarezzargli la schiena.
-"Che cosa intendi dire?" Gli chiese. "Avete litigato mentre io non c'ero?"
-"Peggio."
-"Amore così mi preoccupi, che è successo?"
Il più grande si allontanò dalle braccia di Federico e si sedette a gambe incrociate.
-"Lui sa tutto, Federico. Sa tutto." Disse.
Federico, per un momento, sentì il suo cuore smettere di battere e la paura si impossessò di lui.
-"C- che cosa s- sa Edward?" Balbettò Federico, spaventato come poche volte lo era stato in vita sua.
Il moro gli prese la mano e gli baciò il dorso.
-"Sa tutto di noi." Rispose. "Della nostra relazione."
Il più piccolo si sentì cadere addosso tutta la sua vita, distrutta in tanti piccoli pezzettini. Com'aveva potuto Benjamin tradirlo in quel modo?
-"T- tu..." Balbettò il più piccolo, con le lacrime agli occhi. "Come hai potuto farlo?!" Urlò e, in un impeto di rabbia, strappò il lenzuolo nero del maggiore.
Benjamin scosse la testa e gli accarezzò la guancia, contro la volontà del minore.
-"Non sono stato io a dirglielo." Rispose. "O meglio era quella la mia intenzione, ma lui mi ha preceduto e mi ha detto che già sapeva tutto." Aggiunse. "Lo sa da mesi e ha finto per tutto questo tempo." Concluse.
Il biondo strabuzzò gli occhi lucidi e strinse il lenzuolo rotto tra i pugni.
-"E ti aspetti che io ci creda?!" Replicò il biondo. "Ti aspetti che io creda ad una sciocchezza del genere?!"
-"Non è una sciocchezza, piccolo, ti giuro che non lo è."
-"Non chiamarmi piccolo!"
Il più grande sospirò e si passò una mano tra i capelli.
-"Se non mi credi parla con Edward, lui ti confermerà tutto." Disse. "Sa tutto da dicembre eppure ha finto per tutto questo tempo."
-"E, sentiamo, perché lo avrebbe fatto?" Gli chiese Federico, furioso, e incrociò le braccia al petto.
-"Non lo so, Fè. Questo non lo so." Rispose il moro e scosse la testa.
Il più piccolo digrignò i denti e si alzò dal letto.
-"Sei un bugiardo pessimo, Benjamin. Pessimo!" Esclamò. "Da te non mi aspettavo una cosa del genere, non mi aspettavo che mi pugnalassi alle spalle in questo modo. Mi fidavo di te e tu mi hai tradito." Continuò, mentre una lacrima gli rigava il volto. "Come hai potuto farlo?"
-"No, Fè, no." Replicò Benjamin. "Io non ti ho tradito, ti giuro che non l'ho fatto. Non lo farei mai."
-"Tu stesso mi hai detto che volevo dirglielo."
-"Sì ma..."
-"Niente ma, Benjamin." Lo interruppe Federico con tono duro. "Stammi lontano per un po', ti farò sapere io quando vorrò parlare con te." Disse e si avvicinò alla porta. "Adesso voglio stare da solo."

Once upon a time || Fenji.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora