-"Lascialo."
Il più piccolo sospirò.
-"Ti ho detto che lo farò." Replicò. "Non appena potrò lo farò, non voglio che sia una cosa improvvisa, soffrirebbe troppo e non se lo merita."
-"Vedo che non hai capito." Sospirò Benjamin. "Lascialo subito o, ti giuro, che non mi vedrai mai più in vita tua."
Il biondo sgranò gli occhi e, per un momento, pensò che il ragazzo davanti a lui fosse impazzito. Come poteva dirgli una cosa del genere? Lo stava minacciando?
Benjamin era stato il primo a dire che Edward lo avrebbe dovuto scoprire lentamente, che avrebbero dovuto fare le cose con attenzione ma in quel momento sembrava essersene totalmente dimenticato.
-"Ma stai scherzando?!"
Replicò.
-"Per niente, Federico. Non sono mai stato più serio di così."
-"Io non posso lasciare Edward, all'improvviso, solo per un tuo capriccio!" Esclamò il biondo. "L'hai sempre detto anche tu che avrebbe dovuto scoprirlo con calma."
-"Non ti sto dicendo, infatti, di andare da lui e gridargli di stare con me." Rispose il più grande. "Ti sto dicendo di andare da lui e parlargli con calma." Concluse. "Ma di farlo adesso, altrimenti di me ti puoi anche scordare."
Il più grande non pensava davvero quelle cose, non voleva che Edward soffrisse ma la paura stava parlando per lui. Aveva paura che Edward, da un momento all'altro, potesse fare la proposta di matrimonio a Federico e che questo accettasse. La paura di perdere Federico stava parlando per lui e stava rovinando tutto.
Federico fece una smorfia quasi disgustata e si alzò dal dondolo.
-"Non lo farò, Benjamin." Rispose. "Non voglio perderti, sai che ti amo, ma non voglio nemmeno far soffrire Edward." Aggiunse. "Se tieni davvero a me, e so che ci tieni, potrai aspettare ancora un po'." Continuò. "Ne riparliamo quando sarai più calmo, adesso non ho nulla da dirti." Concluse e andò via.Per tutta la giornata Benjamin e Federico non parlarono, non si incontrarono nemmeno e nessuno dei due sentì la necessità di andare a parlare con l'altro. Federico non capiva il motivo del comportamento del moro, fino a quella mattina sembrava stesse andando tutto bene ed era lui il primo a consigliargli di far pace con Edward. Che cosa era successo per fargli cambiare idea così tanto in fretta?
Voleva davvero sapere che cosa gli fosse successo ma non voleva essere lui a mettere, ancora una volta, da parte l'orgoglio e andare a chiedergli scusa. Non quando aveva ragione.
Quando il moro si sarebbe calmato sarebbe andato a parlargli.-"Fè?" La voce di Edward distrasse il più piccolo da tutti i suoi pensieri, che avevano un solo protagonista e di certo non era il rosso.
Il biondo, abbastanza distratto, chiuse il computer, si tolse gli occhiali da vista e si voltò a guardare il suo fidanzato.
-"Dimmi Edward." Rispose e abbozzò un sorriso.
Il più alto si avvicinò a lui e gli diede un bacio sulla fronte.
-"Ti ho disturbato?"
-"No, tranquillo, stavo solo rileggendo. Sarei sceso in salotto a breve."
Il più alto sorrise e gli sistemò i capelli.
-"Allora ti va di seguirmi in un posto?" Gli chiese speranzoso e felice.
Federico aggrottò la fronte.
-"Dove devo seguirti?"
-"Fallo e lo scoprirai."
Il volto di Federico si illuminò.
-"È una sorpresa?" Replicò.
Edward ridacchiò e annuì.
-"È una sorpresa." Rispose e gli porse la mano. "Ora andiamo, non voglio perdere altro tempo."Federico, emozionato, seguì Edward al piano inferiore e non poté negare la sua delusione quando notò che Benjamin non c'era ma in quel momento non era lui la persona di cui doveva importargli.
Il rosso, visibilmente agitato ma emozionato, lo portò in giardino e il più piccolo rimase a bocca aperta quando notò le decorazioni. Tante piccoli luci decoravano l'ampio giardino e sembravano tante lucciole. I fiori erano stati disposti in cerchio ed erano illuminati dalle tante luci che Edward aveva disposto. Non era nulla di troppo eccessivo ma creava uno spettacolo per gli occhi davvero meraviglioso.
-"Ma è tutto meraviglioso..." Sussurrò Federico, incantato dallo spettacolo che aveva davanti agli occhi. "Ed è fantastico!" Esclamò e si voltò per sorridere al suo fidanzato.
Il rosso gli sorrise e gli baciò, ancora una volta, la fronte.
-"Tu lo sei molto di più, piccolo." Rispose.
Il più piccolo sorrise imbarazzato e abbracciò il rosso.
-"Grazie." Sussurrò e gli diede un bacio sulla guancia. "Ma come mai hai deciso di organizzare una cosa del genere?" Gli chiese e sciolse l'abbraccio. "Oggi è qualche anniversario, o festività, che ho dimenticato?"
Edward scosse la testa e gli accarezzò la spalla.
-"No, tranquillo." Rispose e gli sorrise rassicurante. "Ma potrebbe diventarlo." Aggiunse e si morse il labbro inferiore.
Il biondo aggrottò la fronte.
-"Che cosa intendi dire?" Gli chiese confuso. "Che cosa potrebbe diventare questa giornata?"
Il più alto, molto più agitato di quanto lo fosse pochi minuti prima, prese un respiro profondo e si allontanò del minore, per raggiungere il centro di quel cerchio di fiori. Proprio davanti al più piccolo che lo guardava confuso.
-"Ti amo." Gli disse il più alto prima di estrarre dalla tasca dei suoi pantaloni neri una scatola di velluto rosso. Davanti agli occhi sbarrati di Federico, Edward, si inginocchiò e sorrise al minore.
-"Edward..." Sussurrò quasi spaventato Federico.
-"Io ti amo, Federico." Disse Edward. "Ti amo tantissimo e so che è lo stesso per te. Abbiamo condiviso i nostri ultimi anni di vita e, forse sarà banale dirlo ma è così, sono stati i migliori della mia vita. Anche se non te lo dimostro spesso sei importante per me, la persona più importante della mia vita. Per te rinuncerei a tutto, al mio lavoro, a questa casa, a tutto pur di vederti felice. E voglio vederti felice per il resto della mia vita, piccolo." Continuò a parlare.
Il biondo sentiva le sue gambe diventare sempre più molli, sapeva che cosa stava per chiedergli Edward e non voleva. Non voleva sentire quelle parole ma non aveva il coraggio di zittirlo.
-"Quindi, Federico Rossi, vuoi farmi l'onore di diventare mio marito?"
Federico sentì tutto il mondo cadergli sulle spalle.
"Nonononononono." Pensò Federico e si ritrovò ad indietreggiare. Che cosa doveva dirgli? Doveva dirgli che amava Benjamin? Doveva dirgli di no?
Edward, che apparentemente non aveva notato il cambiamento d'umore da parte del minore, si alzò e lo raggiunse.
-"Non devi rispondermi subito, piccolo." Gli disse e gli accarezzò la guancia. "Sai come la penso, non voglio che l'emozione dovuta a questo momento rovini tutto. Voglio che ti prenda qualche giorno per pensare lucidamente." Continuò. "Rilassati, piccolo, non hai fretta." Aggiunse e gli baciò la punta del naso.
-"I- io non so c- che cosa dire..." Balbettò il più piccolo che sentiva la testa girargli vorticosamente.
Il rosso sorrise e lo abbracciò.
-"Adesso non devi dirmi niente." Rispose. "Devo ammettere però che sono felice non te lo aspettassi." Aggiunse.
-"E perché mai avrei dovuto aspettarmelo?" Replicò il biondo. "Non mi hai fatto capire nulla."
Il più alto scrollò le spalle.
-"Pensavo che Benjamin te lo avesse detto." Disse. "Lui non sa mantenere i segreti."
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Once upon a time || Fenji.
FanfictionFederico desiderava una storia d'amore bella come quelle delle favole. Cambierà idea però quando si renderà conto che il 'c'era una volta' non gli basta più. Lui vuole un 'c'è ancora'. Chi sarà il suo ancora?