Capitolo 3: "Salmone scondito"

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Suona il telefono la linea interna...

«Carter!»

«Dottore, sono Cristina dagli uffici, la chiamo per la De Martino, non ha accettato di rientrare, le parole precise sono state quelle di farci bastare gli esami già in nostro possesso e che ci saremmo visti la settimana prossima»

«Ma com'è possibile che non abbia compreso l'importanza della richiesta?»

«Ho fatto il possibile, era demoralizzata, mi ha detto che i reni non arriveranno mai, poi a riattaccato»

«Grazie Cristina.»

«Di nulla... non esiti a richiamare per qualsiasi cosa»

«Grazie»

Che cavolo combini De Martino?
Ok, spero solo che in questi quattro giorni la situazione non peggiori.

Un bussare insistente:

«Avanti!»

«Buongiorno Dottore, i due primari vorrebbero che lei li raggiungesse per il giro visite!»

«Faccia strada!»

.... ....

Sono in perfetto orario, le lezioni dovrebbero cominciare a breve.
Ecco la prof. di psicologia dell'età evolutiva, sempre incorniciata in qualche tailleur appariscente e precisa come un orologio svizzero.
Inizio a prendere appunti, oggi mi sento in gran forma.

«Pss, pss, spostati fammi posto...»

sento Alessio sussurrare.

«Sei pazzo, se ti vede ti manda fuori!»

«Tu spostati e io farò flash!»

Lo accontento e lui in un nano secondo, con l'agilità e la grazia di un felino, prende posto senza che la prof. si accorga di nulla.

«Ti ho stampato la dispensa della scorsa settimana, e gli appunti annessi»

«Tu sei il mio angelo custode»

«No, io sono un amico preoccupato, sei sicura di star bene? Sei pallida»

«Non più del solito poi con quel nuovo vice primario... Carter ho il mio bel da fare»

«Allora è vero? È proprio Ethan Carter il nefrologo degli States?»

«Sì, sì, ma perché ti scaldi tanto?»

«Se ce n'è uno bravo è proprio lui.»

«Esagerato a me sembra uno spocchioso»

«Sei impazzita?»

Gli esce talmente stridulo...

«Là in fondo?!? Se la lezione vi annoia potete sempre uscire, nessuno ve lo impedisce, se invece volete restare chiudete la bocca. Intesi?»

«Sì prof. Ci scusi»

Ci ricomponiamo mesti, appena lei si gira ci sorridiamo silenziosamente come due complici.

A lezione finita...

«Oggi tu ed io a pranzo insieme, è da troppo tempo che non ti vedo, sento aria di news.»

«Hai ragione, ho cercato di concentrare le terapie in modo da essere presente alle lezioni e al tirocinio obbligatorio. Dove pranziamo?»

«Da Ettore!»

«Ma costa un botto!»

«Sei mia ospite, e so perfettamente che non posso portarti al Mc Donald, se non voglio avvelenarti!»

"I Colori del tuo sorriso..."Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora