Capitolo 21:"Ci vorrà qualche giorno... 3"

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Busso alla porta dello studio di Alberti:

"Dottor Carter com'è andato il tuo esperimento di tutoraggio?"

"Un disastro, Danielle è bloccata talmente tanto da questa cosa che è svenuta per la tensione, fortunatamente le ero accanto e l'ho presa per tempo."

"Le sue condizioni?"

"Le condizioni generali buone naturalmente."

"Ok, è chiaro che da sola non può farcela... grazie Dottor Carter, adesso penserò io ad una soluzione accettabile"

"Certo professore, con permesso!"

"Torni pure al suo lavoro."

Tornerò da lei, mi ha fatto prendere un grosso spavento, voglio vedere come sta, sicuramente sarà in qualche altra camera a chiacchierare. Controllerò comunque in camera sua:

"Danielle che ci fai ancora a letto?"

"Dovresti essere contento, una volta che ti ascolto!"

"Non scherzare, allora?"

"Mi sento indolenzita ovunque. Mi sento come se avessi fatto quattro ore intensive di palestra, mi fossi addormentata e il giorno dopo al risveglio dolori ovunque..."

"Mi hai fatto prendere un bello spavento..."

"Dovresti esserci abituato è la seconda volta che mi salvi da una bella caduta"

"Vero, motivo per cui gradirei che non ce ne fosse una terza..."

"Non sono in grado di prometterti nulla..."

"Riposati, adesso vado, ho delle visite da fare"

"Qualcuno di noi in reparto?"

"No tranquilla voi piccole pesti state tutte benissimo, sono pazienti esterni"

"Allora buon lavoro"

"Grazie a dopo."

"Dottore?"

"Che c'è ancora?"

"Lo sguardo truce... potresti ammorbidirlo? Sai chi non ti conosce bene potrebbe pensare che, anche se la tua reputazione è quella di un bravo medico, sei uno stronzo arrogante pieno di te..."

"Danieeelle"

"Lo sguardo"

"Santa pace, ho anche un supervisore oltre che il primario a cui rendere conto"

"Esattamente. Buon lavorooo"

Esco più tranquillo, il suo sorriso sa essere contagioso, e vederla serena mi aiuta a pensare ad altro.

... ...

Il pomeriggio prosegue sui libri.

Devo concentrarmi sullo studio, il prossimo esame è vicino, ma anche alle secchione servono delle pause...

"Pausa, pausa, pausa... me la merito"

Mi stiracchio mentre Alberti fa capolino dalla porta, il che non è un buon segno...

"Posso rubare qualche minuto alla tua pausa-studio intensivo?"

"Certo... che succede?"

"Tu sempre dritta al sodo... succede che non posso mandarti a casa se non impari la procedura della CAPD, quello che è peggio è che la rifiuti talmente tanto da avere forti risvolti psicologici negativi: ti isoli dalle più pazienti più piccole, piangi in continuazione, non mangi e stamattina sei svenuta per la troppa pressione psicologica"

"I Colori del tuo sorriso..."Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora