Capitolo 63: "Guarda in faccia la realtà"

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Mi infila il braccio sotto la testa e con l'altra mano mi accarezza, mi avvicino stringendomi di più a lui.
Mi bacia la fronte.

"Cucciola... farei qualsiasi cosa per te!"

"Davvero... paura?"

"Questa volta, molto più di altre"

"Sono qui. Ammaccata, ma sono qui"

"Già"

"Vai casa, riposati, sei sfinito"

"Non se ne parla, sono fuori servizio, potrò allungare l'orario di visita noo?"

"Tu..."...

...Finalmente si è addormentata... credo che adesso andrò a casa, una doccia, il mio letto e dormire fino a domani.

.....

Sono passati altri due giorni:

"Bene, dopo quest'ultima visita posso confermarti che da domani puoi tornare nella tua vecchia stanza, e che puoi ricevere visite, ma senza esagerare"

"Finalmente, non ne potevo più"

"Posso immaginare!"

"Posso chiederti una cosa?"

"Dimmi"

"Le tue previsioni sulla durata di questo ricovero"

"Che domanda è?!?"

"Ti prego, so che hai le idee chiare...
hai fatto quella faccia."

"Quale faccia?"

"Quella del finto stupore, quella di chi sa, ed è stato preso in contropiede"

"Ho finito il turno... devo andare a timbrare"

"Ok, ok, non capisco tutta questa opposizione, se non vuoi aiutarmi parlerò con Alberti. Lui in qualità di primario non potrà sottrarsi alla risposta"

"Danielle!"

"Cosa!"

"Non voglio turbarti, sei ancora debole!"

"Quanto Ethan!"

"Ancora un po' di pazienza, l'endocardite ti ha provata in modo serio"

"Quanti.giorni!"

"Sicuramente fino a fine settimana!"

"E?"

"E, poi faremo le valutazioni del caso. Adesso vado a timbrare, torno tra poco"

"Ok, ti aspetto."

Aveva lo sguardo acceso, sembrava in procinto di esplodere, sarà dura dirle la verità, so che il suo spirito è combattivo, ma so anche quanto sarà dura da digerire l'idea che i 'suoi' nuovi reni li ha in corpo un'altra ragazza, la quale ha finito la trafila della dialisi, e sta bene... e soprattutto  dovrò dirle che è entrata nello stadio terminale... torneranno ad affollarle la mente quei pensieri negativi e.... e...devo dirglielo e basta!

Timbro, torno sui miei passi con il cuore pesante.

Ho gli occhi che pizzicano, non mi è mai capitato di penare così tanto per dare cattive notizie. Ovvio, non è mai facile... Ma Lei... Lei è l'amore della mia vita... e sapere che sarò io a spegnere i colori del suo sorriso, le sue speranze, mi dilania.

Apro la porta, un sorriso le si dipinge sul volto:

"Non ti ricordavi più la strada?"

"Sono stato trattenuto"

"I Colori del tuo sorriso..."Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora