Capitolo 14: "Ne parliamo adesso?"

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"Ne parliamo adesso?"

"Mi hanno detto che le terapie non funzionano più e che vogliono usare una grossa macchina per pulire il mio sangue, perché senza non posso vivere. Ma io non capisco... se era sporco anche prima perché adesso devono attaccarmi a quella macchinaccia?"

Ho perso un battito, mi sento stordita, gli occhi mi pizzicano... è come se una secchiata gelata mi avesse colpito in piena faccia.
Sto camminando come un'ossessa e sono calda in viso: che le dico? Che le dico? Ricordo bene l'inizio del mio percorso di dialisi...

"Danielle, Danielle, perché non mi rispondi?"

"Oh. Scusami piccolina, stavo riflettendo sulle informazioni che mi hai dato..."

"Disiali... Disalisi... è un nome così..."

"Si dice dialisi... e la macchinaccia diventerà la tua migliore amica"

"No. Mi metteranno un tubo in pancia capito? Io non lo voglio e non voglio andare in sala operatoria... io ho paura"

Quindi sarà dialisi peritoneale... piccolina ti capisco e non posso dirti davvero quello che penso... ti dirò la cosa giusta. . .

"Ook. Calma. Una cosa per volta. È normale che tu abbia paura di farti mettere quel tubicino, è normale che tu non voglia andare in sala operatoria, nemmeno io lo volevo fare, quando alla tua età me l'han.."

"Non ci credo, sono tutte bugie"

"Allora controlla tu stessa, ecco la cicatrice"

"È vero... è piccola"

"Certo mica ti mettono il tubo di scarico della lavatrice... ecco sarà di queste dimensioni e così lungo"

Dico mostrandole approssimativamente le misure. Ride, una risata calda e contagiosa.

"Ma mi faranno una puntura per portarmi in sala operatoria"

"Vuoi che il dottor Carter ti tagliuzzi senza anestesia? Ti immagini il dolore?"

"Ma è una puntura! Lui ha promesso di non farmene"

"Antipatico, ecco perché le fa tutte a me!"

Ride nuovamente e sembra più tranquilla.

"Danielle tu non piangi?"

"No. Noi siamo ragazze forti"

"Ma io..."

"Ti prometto che chiederò a Giorgi di farti quell'anestesia e di non farti male. Tu però devi sforzarti di sopportare un pochino, me lo prometti?"

"Sì te lo prometto"

"Lucia... devo dirti anche un'altra cosa: cambieranno un po' di cose dopo che avrai il tubicino, ma tu non dovrai mai essere triste, e se avrai delle domande, promettimi che ne parlerai con il dottor Carter, con il dottor Alberti o con me... ok?"

"Promesso."

"Adesso è meglio che suoni il campanello, mamma e papà saranno preoccupati, loro ti adorano"

"Però hanno detto di sì al dottore senza ascoltare me che non lo volevo fare"

"Sai i dottori qui sanno un sacco di cose, e come te, mamma e papà sono spaventati da quelle che non capiscono e che non sanno spiegarsi, ecco perché, appena un dottore che invece capisce ciò che sta succedendo, da delle indicazioni, loro accettano senza pensarci e senza chiedere a te. Pensa solo che ti amano sopra ogni cosa. Stai meglio?".

"Sì grazie Didi, ti voglio bene"

"Allora suono il campanello!"

Mi abbraccia, a fatica suono il campanello, poi la stringo forte a me.
Un secondo dopo i genitori entrano come due ossessi:

"I Colori del tuo sorriso..."Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora