Capitolo 43: "Tra incudine e martello"

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Guardo gli occhi di Danielle fissi nel vuoto:

"Danielle gli passerà, devi credermi se ti dico che ieri era preoccupato all'ennesima potenza, non si è mosso da qui, e permettimi, tra la stanchezza, la responsabilità, la tensione e tu che fai richieste azzardate dopo soli cinque minuti che sei sveglia, ci sta che Carter abbia dato i numeri in quel modo..."

"Da che parte stai tu?"

"In quella peggiore, come mi è capitato spesso in passato: io mi trovo nel mezzo, da una parte ci sei tu, una nuova amica... dall'altra c'è il mio attuale capo... avete entrambi la mia fiducia, il mio rispetto, ma non voglio scegliere una 'parte' con cui stare... voglio che ragioniate e che vi chiariate, assumendovi ognuno le proprie responsabilità. Puoi capirmi?"

"Certo... è chiaro... non voglio che tu perda il lavoro per questa situazione"

"Non succederà, ma tu promettimi che cercherai di sforzarti e di fare quello che lui o Alberti ti diranno senza obiettare o comunque senza contrattare... hai rischiato molto ieri!"

"Hai gli occhi lucidi... Clara..."

"Quando ti ho vista arrivare... sembravi..."

"Posso immaginare..."

"Sembravi più morta che viva, ho visto l'espressione di Carter, per i cinque secondi in cui ti ha vista senza avere il quadro della situazione... ho visto la preoccupazione quando è sceso a prepararsi per l'intervento, ho visto empatia quando ieri sera è entrato qui dentro marcando il territorio..."

"Clara... per favore!"

"Per favore cosa? Io non so che rapporto ci sia tra voi, ma quello che so per certo è che non è un normale rapporto medico-paziente.... voi spesso siete complici, avete una sintonia strana... e se non state insieme, poco ci manca."

"Mi fai arrossire!"

"Allora c'è del vero nelle mie parole! Beneee."

"Il tuo sorriso è contagioso lo sai? E sì c'è del vero, ma mai affrontato"

"Rifletti su quello che ti ho detto, scusati con Ethan e chiaritevi, me lo prometti?"

"Ci proverò, ammesso che lui voglia ascoltarmi"

"Io ora devo andare... credimi ne ha, deve solo sbollire la rabbia."

"Clara cos'hai in mente?"

"Nulla! Sono una donna e qualcosa capisco dei casini che combinano gli uomini nelle faccende di cuore... forse poco, ma voglio credere in questo poco, sperando nei risultati sperati"

"Sei determinata, mi fido di te"

"Già a dopo"

"A dopooo"

Esco, mi dirigo alla macchinetta, ho bisogno di ricaricarmi e di schiarirmi le idee prima di pestare nuovamente i piedi al mio responsabile di reparto.

Adoro il cappuccino caldo riesce a calmarmi e a farmi ragionare, ho ancora del tempo prima di scendere in palestrina e ora pensiamo a risolvere la situaz...

"Bonetti non sei ancora al lavoro?"

Mi irrigidisco e quasi mi ingozzo...

"Dottor Carter... a dire il vero sto aspettando le 9.10, i pazienti non possono uscire se il primario o il vice primario non hanno fatto il giro visite"

"L'ho appena concluso se può esserti d'aiuto"

"Grazie per l'informazione. Prende qualcosa?"

"Caffè ristretto, zuccherato, grazie"

"E caffè ristretto, zuccherato sia"

"Volevo scusarmi con te, mi sono comportato da cafone facendoti fare silenzio in malo modo, io non so che mi succede..."

"È solo stanchezza. Da quant'è che non dorme come si deve? Da quant'è che svolge un orario di lavoro extra large? Lei fa molto per il reparto, ma alla lunga potrebbe essere dannoso"

"Prenderò in considerazione la tua opinione"

Bene visto che sei ben disposto....

"Sa dottore, quando lei se è andato ho parlato con Danielle, era veramente dispiaciuta per quello che ha combinato, è solo che è esuberante, testarda, sicura delle proprie capacità....questa è la sua natura, il suo carattere, sappiamo che non lo ha fatto di proposito, per farle un dispetto intendo...."

"Carattere quindi. Credo che volere sia potere, non lo cambierà radicalmente, ma potrebbe smussare gli angoli e lavorarci sopra, anzi dovrebbe"

"Dal suo tono direi che lei questa volta è parecchio arrabbiato, e anche se non conosco tutti i dettagli, vorrei solo capirne il motivo"

"Stai facendo la psicologa con me?"

"Certo che no, sto analizzando i fatti"

"Clara cosa stai tentando di dirmi?"

"Semplicemente che mi trovo in mezzo tra lei e Danielle. Lei è il mio responsabile di reparto, il mio capo?!? Posso chiamarla così? Danielle per assurdo è un'amica nonostante ci conosciamo da poco, siamo in sintonia. Quindi può sembrare infantile, ma non sceglierò"

"Clara, credi davvero che userei la mia posizione per farti pressione solo perché la pensi diversamente da me?"

"Forse... dopo quello che sto per dirle... Analizzando i fatti: Danielle è stata e ricomincerà ad essere una paziente fissa del reparto, ora non ho mai visto nessun amico, parente, persona alcuna venire a trovarla o chiedere semplicemente informazioni. . . Questo mi ha portato a credere che Danielle sia sola e che qua dentro si sia creata relazioni sostitutive piene di significato. Vedi i sorrisi che il primario le regala, le concessioni delle infermiere, specialmente Anna e Franca e poi c'è lei dottor Carter..."

"Per ora è tutto corretto sono curioso... continua"

"Lei è l'eroe di Danielle, quello che la salverà, quello da aver sempre vicino sia qui in ospedale, sia fuori...in più indossa un camice bianco quindi..."

"Frena, frena, anche tu con quella assurda teoria che il camice bianco rende sexy un uomo?"

"Non è poi così assurda!"

"Bonetti sei arrossita. Non posso crederci"

"Sì io sono una sostenitrice della teoria e comunque non stavamo parlando di me o dei miei gusti...ma di lei e Danielle"

"Ti ascolto, vai avanti."

"Semplicemente credo che il rapporto tra voi vada oltre quello medico-paziente, se no perché lei si sarebbe infuriato così? Ha minacciato di passarla ad Alberti e Danielle era spaventata, inoltre credo abbia una grande paura di affrontare la dialisi con il nuovo medico"

"È un collega competente, e non è di parte."

"Diciamo che la maggior parte delle volte ci prende, ma non mi affiderei a lui con la stessa fiducia con cui mi affiderei a lei dottor Carter"

"Ho capito, estenuante Clara Bonetti...  imposterò io la prima seduta di emodialisi di Danielle sei contenta?"

"Sì, sì, sìì, certo che sì..."

"Allora ci vediamo tra dieci minuti circa"

"Ok"

Uffa è uno tra gli uomini più ermetici che conosca, pensavo fosse più facile... non è stato un fiasco completo... ci devo ancora lavorare.
Non so se quei due sono fatti per stare insieme, ma i loro sguardi, i sorrisi, i contatti che ho visto non me li posso essere inventata, devono solo sbloccarsi e io devo fare qualcosa.

"I Colori del tuo sorriso..."Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora