Capitolo 4: "Chiarezza"

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Oggi la macchina mi ha lasciata a piedi, ho appena raggiunto con i mezzi pubblici il 'Santa Tecla', mi auguro che ci sia clemenza nell'aria visto che Alberti avrà di che festeggiare.

Salgo in reparto e subito la voce autoritaria di Linda mi richiama:

«Danielle si può sapere dov'eri finita? Ti stiamo aspettando da più di un'ora»

«Mi spiace la macchina mi ha lasciata a piedi»

«Telefonare in reparto per avvisare no è?»

«Mi sono dimenticata!»

«Ci siamo presi un bello spavento, che non succeda più intesi?»

«Sì certo, scusatemi»

«Ora aspetta qui i medici devono parlarti, ma prima termineranno il giro visite«

«Ok, mi sono armata di libro, studierò un poco»

... ...

Sento le voci distinte di Alberti e Carter avvicinarsi, un brivido lungo la schiena insistente e per nulla di buon auspicio si impossessa di me.

«Danielle buongiornoooo!»

Dice Alberti ironico

«Signorina De Martino, stamane non è suonata la sveglia per caso?»

Interviene Carter.

«No. La macchina mi ha lasciata a piedi. Chiedo scusa.»

«Oggi, visto che sono diventato il nuovo primario a tutti gli effetti, mi sento più buono del solito e lascerò correre, inoltre ho un'altra buona notizia per te, il tuo nuovo medico referente non sarà, aspetta le parole esatte erano... l'antipatico sicuro delle sue posizioni, ma il giovane e brillante dottor Carter. Contenta?»

«Oh!»

«Ti ho lasciata senza parole, ma credo che in fondo tu sia felice»

Non sai quanto!

«Ma siete sempre stati lei e Santi ad occuparvi di me»

«Tranquilla Danielle, il dottor Carter è un super specialista, sa il fatto suo e forse riuscirà a gestirti meglio di come io abbia fatto fino ad ora!»

Interviene lui con la sua aria spocchiosa e saccente:

«Problemi con questa decisione De Martino?»

«No... dottore... no!»

«Allora mi segua in sala visite, siamo già parecchio in ritardo con i tempi»

Entriamo nel suo studio e mi siedo di fronte a lui.
Si schiarisce la voce e mi dice:

«De Martino il lettino è lì!»
dice indicandolo.

«Ah. Sì giusto»

Lo raggiungo titubante, ma prima che io possa fare altro arriva quella richiesta:

«De Martino dovrebbe spogliarsi...»

«Certo che sciocca!»

Resto in intimo di fronte a lui, che si avvicina ed inizia a squadrarmi con aria attenta: controlla la vista,  le mucose in bocca, i linfonodi cervicali, confronta tra loro le braccia, i polsi, le gambe e le caviglie, mentre annota personalmente tutto in cartella.

Ok. Pensavo peggio. Tra un attimo potrò rivestirmi...

«Si sdrai.»

Perché? Perché? Perché è cosi dannatamente scrupoloso?

"I Colori del tuo sorriso..."Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora