Capitolo 15: "una vigilia burrascosa"

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Sono nuovamente in ospedale, l'orario di visite è finito da un pezzo, e io mi ritrovo ancora una volta fuori dallo studio di Carter, con il naso attaccato al vetro a godere del panorama.
La notte copre Milano con il suo manto blu scuro, qua e là qualche stella nebulosa, respiro il silenzio e la calma, provando una bella sensazione.
Tante persone dormiranno, tante avranno preghiere da recitare, tante ansie da sfogare, poi ci sono io... sognante con il naso attaccato a questo vetro ed estremamente positiva:

È strano, sono euforica, non mi sento con il solito mare in tempesta che imperversa dentro devastando tutto ciò che incontra... devastandomi, mi sento calma, e per una volta sono felice di trovarmi in ospedale, è strano, ma è così.

"Eccoti finalmente, è da molto che le infermiere ti cercano, sai che dovresti essere in camera da un pezzo?"

"Scusami dottore"

"Non riesci a dormire?"

Scuoto il capo.

"Cerca di stare serena, troppa tensione non ti fa bene"

"Lucia inserita nella lista del gruppo sperimentale è il massimo a cui ambire"

"Si certo, ma... piedi per terra"

"Un po' di ottimismo sarebbe gradito"

"Essere realisti non significa necessariamente non essere ottimisti"

"Ok, allora tu fai quello con i piedi per terra, l'oggettivo, lo scientifico, e lascia fare a me la parte di chi sogna ad occhi aperti"

"Non esistono solo il bianco o il nero..."

"Oh lo so bene, nel mezzo esiste l'arcobaleno, ed è lì che la mia testa e il mio cuore sono indirizzati adesso"

"Tu sei una forza della natura sai? Invece che pensare ai tuoi di risultati sulla terapia sperimentale, per altro non significativi, continui a pensare a Lucia...Mi sento in dovere di dirti una cosa: quando eserciterai come psicologa infantile allora capirai davvero come mi sento io in questo momento e ti garantisco che sorriderai ripensandomi!
So che domani sarà importante e anche se sono coinvolto solamente in parte, non riesco a non pensare che il mio posto non sia qui!"

"Insomma dottore parli come un vecchio sull'orlo del tracollo... quanti anni avrai più di me? Cinque, sette, meno di dieci sicuramente!"

"È importante?"

"No, certo che no... tu dovresti riflettere, sei giovane, hai realizzato il tuo sogno: sei un nefrologo, scelta strana, su cui non mi soffermo, non adesso per lo meno, sei uno tra i migliori, vice primario in un altro paese, e mettici tutto quello che vuoi... ma sei sano... credimi non è poco, quindi va bene essere responsabili, zelanti, scrupolosi, ma devi imparare ad essere spensierato e allegro se no ogni scelta che farai graverà sulla tua vita e tutti gli sforzi fatti saranno inutili."

"Profonda! Cosa stai cercando di dirmi in verità?"

"Che oltre al lavoro, devi imparare anche vivere, fare vita sociale, visitare posti splendidi, conoscere gente nuova e non fossilizzarti qui venti ore al giorno"

"Come mai ti preoccupi così?"

"Perché tu sei troppo preso dal tuo lavoro per capire che la vita non sono solo i pazienti a riempirtela"

"Ti stai sminuendo"

"E tu mi sopravvaluti"

"Ok messaggio ricevuto. Andrò a casa di Luca, come da programma, ma prima ti porto a nanna e niente uscite notturne, siamo intesi?"

"Intesi. Affare fatto".

Ci incamminiamo per il corridoio, una volta in stanza, mi metto sotto le coperte.

"I Colori del tuo sorriso..."Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora