Capitolo 13: "The cat is under the table''

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Finalmente oggi dopo le tre ore di dialisi sono fuori, non vedevo l'ora. Esco sollevata diretta verso il luogo che apprezzo di più dopo casa mia... l'università.
Arrivo con anticipo prendo posto, ma una sensazione strana mi assale, credo di essermi persa qualcosa e infatti è Alessio a dare un nome al malumore che aleggia nell'aria.

"Ciao straniera... come stai?"

"Abbastanza bene. Ti prego aggiornami perché tutti sono così musoni?"

"Ragazza mia dove vivi? È comodo saltare le lezioni a piacimento vero?"

"Ah.ah. divertente, davvero una battuta molto divertente, ma adesso sputa il rospo"

"Da quest'anno hanno aggiunto altri due esami nel programma, quelli che tutti odiano, persino chi studia medicina..."

"E dai che ansia... dimmi che materie?"

"Fondamenti di Anatomo-fisiologia dell'attività psichica e inglese"

"Oh. Porca. Tr.."

"Perfetto. Benvenuta nel club".

"Inglese... non può essere... io non lo passerò mai... io sono quella che massimo arriva al 'Ai em Danielle De Martino... de chet is ander de teibol' punto e stop"

"Credo dovrai impegnarti molto più di così... almeno per il diciotto accademico"

"Sono nella merda..."

"Tranquilla non sei la sola... ah quasi dimenticavo ecco quella è la prof. che ci mieterà tutti. Un consiglio? Cerca di tenere un basso profilo per le prossime due ore!"

"Perché?"

"Presto lo scoprirai"

Dopo un paio di minuti capisco perfettamente cosa volesse dirmi Alessio...

"Allora signori è finito il tempo dell'inglese superficiale della scuola dell'obbligo, per intenderci: 'De chet is ander the teibol' da oggi si fa sul serio cominciamo: prendete l'articolo di pagina settantatre sui primate... chi mi delizierà nella lettura con il suo perfetto accento?"

Mi faccio piccola, piccola... è un incubo che si avvera... come faccio adesso?

"La signorina con quegli occhioni scuri in quinta fila... sì dico a lei..."

Ok per la serie: l'amore è cieco, ma la sfiga ci vede benissimo... siamo in aula in quanti cento? Perché proprio io?

"Non mi guardi così... lei si chiama?"

"Dice a me?"

Rispondo titubante.

"Sì a chi altri? Qual è il suo nome?"

"De Martino Danielle"

"Prego incominci a leggere..."

... ... ....

Dopo due ore sono esausta.

"Ti avevo detto basso profilo..."

"Alessio, io non ho fatto nulla"

"Non ti sei nascosta a dovere"

"Forse hai ragione."

"Andiamo a pranzo?"

"Senti io torno a casa, ne ho bisogno"

"Ti serve un passaggio?"

"No grazie, farò due passi"

"Ok signorina, ma stai attenta".

"Promesso"

Cammino assorta nei miei pensieri...

"I Colori del tuo sorriso..."Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora