Prologo

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Oggi è il primo giorno di scuola. Non ho ancora ben realizzato che sono già finite le vacanze estive.

La sveglia suona e la spengo. Mi stiro facendo un verso e mi alzo dal letto strisciando i piedi sul pavimento freddo.

Mi lego i capelli in una coda alta e mi vesto.

Vado di sotto e mi siedo a tavola sbadigliando.

-Beh, buongiorno eh!- Mi saluta papà.
-Ciao.- Afferro una ciambella e la mordo.
-Gara?- Ghigna.
-No, stamattina no. Preferisco non vomitare il primo giorno.- Sorrido.
-Tesoro, ha chiamato Roman.- Dice mia madre.
-Roman?- La guardo confusa.
-Si, sarà qui tra pochi minuti, per portarti a scuola.-
-Romin non la porterà da nessuna parte!- Sbotta papà.
-Si chiama Roman, e ci eravamo già messi d'accordo quindi non fare storie papà.- Lo guardo male.

Suona il campanello e mi alzo andando ad aprire.

Sulla soglia c'è il mio migliore amico. Bello come sempre. Piercing al sopracciglio sinistro, al labbro inferiore al lato destro e piastrina al lobo destro. Giubbotto di pelle nero aperto, jeans stretti scuri, maglietta bianca da cui traspare il mio tatuaggio preferito, sul petto e le sue adorate Adidas. I capelli scuri spettinati come sempre e occhi neri. Da far invidia ad Edward Cullen!

-Giorno, Lena.- Sorride.
-Ciao.- Ricambio e lo faccio entrare.
-Dove sono i tuoi?-
-In cucina.-

Ormai dopo tredici anni di conoscenza sa persino dove metto le mutande. No, aspetta Lena.. non esageriamo!

La vocina nella mia testa compare quando meno te lo aspetti e nelle situazioni peggiori, nella maggior parte dei casi.

-Buongiorno, signori!- Roman entra in cucina e saluta i miei. Mia madre con un bacio sulla guancia e mio padre con una stretta di mano.
-Buongiorno, caro. Vuoi fare colazione?- Gli chiede mia madre.
-No, grazie. Sono di fretta.- Le sorride.
-E come mai questa fretta se si può sapere?- Chiede mio padre ripiegando il giornale sul tavolo.
-Porto Lena a scuola e poi vado dritto a lavoro.-
-Quale lavoro?- Chiede mia madre.
-In un bar.- Sorride Roman.

Io lo sapevo già da un paio di giorni. Oggi inizia la sua prova.

-Bar?- Mio padre storce il naso.

Per lui ogni lavoro non va bene. A parte il suo ovviamente, avvocato penalista. Figuriamoci, non ce lo vedo Ro a fare l'avvocato! L'imputato si, ma avvocato! Mi viene da ridere solo a pensarci..

Ridacchio e Roman mi riprende: -Sembra così buffo il mio lavoro?- Mi fulmina con lo sguardo.
-No, scusa.. Stavo pensando ad una cosa.- Riprendo la mia serietà. -Andiamo?- Gli chiedo.

Mio padre continua a guardarlo male e so che Roman non è tra i ragazzi più tranquilli di questo mondo. No, decisamente.

-Si, andate o farete tardi entrambi.- Sorride mio padre.
-Già.- Saluto i miei con un bacio sulla guancia e trascino il mio migliore amico fuori di casa.

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Ragazzuolih, salveh 🙋
Sono molto pigra quindi non scriverò Spazio autrice. 😂 Quando vedrete quei pallini neri e bianchi vuol dire che il capitolo è finito e io vi vengo a scassare le palle. 🤗
Bene, che ne pensate per ora? 😊
La canzone sopra il capitolo è totalmente e ovviamente da parte di Roman verso Lena.
Spero di farvi incuriosire di questi due esseri. 😁
Ci saranno sorprese. 😉
Oh... Per tutto il libro dovrete commentare, perché voglio sapere cosa pensano i miei lettori. 😏
E votare ovviamente 😅
Spero vivamente che vi piaccia questo libro. 🙃
Adesso vi lascio, giuro. 🙌
Volevo solo dirvi un'ultima cosa.. 😄
Ci saranno delle parti dove si riderà, altre dove si piangerà e altre ancora dove... 🤔
Beh, sto zitta, ve lo lascio scoprire a voi. 🙊
Un bacio 😘
Emy. 💙

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