Roman mi guarda senza dire nulla, siamo ancora in macchina, di fronte alla gelateria.
-Beh?- Gli chiedo per smuoverlo.
-Che gusti vuoi?-
-Non ti preoccupare faccio da sola.- Sorrido e faccio per scendere dalla macchina, ma lui blocca la portiera. -Ma che fai?!-
-Che gusti vuoi?- Ghigna.
-Fammi scendere!-
-No. Avanti, parla..-
-Non ti dico proprio niente!- Incrocio le braccia al petto.
-Va bene, allora per te niente gelato.- Ghigna di nuovo e toglie la sicura, per scendere.Ne approfitto e scendo dalla macchina.
-Lena!- Grida.
Entro in gelateria e subito dopo arriva anche lui.
Ora capisco perché non voleva che entrassi... Al bancone c'è un ragazzo... Niente male!
Niente male?! È un figo pazzesco e dici niente male?! Roman ti ha mandato in pappa il cervello, mia cara Lena!-Salve, ditemi.- Sorride professionale e intanto io leggo il nome sulla targhetta, Mark.
-Due coni.- Dice Ro.
-Certo, abbiamo quello con le nocciole, quello a due gusti o a tre...-
-Si, si.. Io un tre gusti.- Lo ferma il mio migliore amico.
-Dimmi..-
-Prima di tutto mi dai del lei, dato che non ci conosciamo, o sbaglio?- Lo guarda male.
-No, non sbaglia, mi scusi.- Mark arrossisce.
-Bene. Fammi... Cocco, vaniglia e.. Emm.. Nocciola.-Mark non può dargli del tu, ma lui si... Mamma mia! Se fossi una sconosciuta glielo farei notare, ma dato che sono la sua migliore amica e non voglio altre scenate, me ne sto zitta.
-Grazie.- Dice Roman dopo che Mark gli consegna il gelato.
-Io prendo il cono con le nocciole.-
-D'accordo.-
-Si possono mettere tre gusti?-
-Certo.-
-Allora...- Guardo sotto il bancone.
-Adesso vedrai che prende i soliti..- Commenta Roman.
-Sta zitto.-
-Cos'è ti deconcentro? Potrei dirglieli io i tuoi gusti, li so a memoria..- Ridacchia.
-Anche i tuoi li so a memoria! E poi anche tu hai preso i soliti, a parte il cioccolato che hai sostituito con la nocciola!- Mi metto le mani sui fianchi e gli faccio la linguaccia.Mi stupisco ogni volta di quanto io lo conosca!
-Dai, sbrigati.- Tira fuori il portafoglio.
-No, non paghi tu!-
-Invece si.-
-Allora due gusti.- Dico a Mark che ha tutta l'aria di divertirsi.
-Tre.-
-No, non voglio che spendi soldi per me.-
-Non ti preoccupare.. Mark! Tre gusti. Cocco, puffo e viola.- Mi guarda di sottecchi e ridacchia.
-Stronzo.-
-Lo so, piccola Len.-Infuriata esco dalla gelateria dopo che il ragazzo mi ha dato il mio gelato e mi siedo su una panchina nella piazza di fronte.
Roman mi raggiunge e si siede accanto a me. Mi guarda mentre mangia il suo gelato, e la cosa mi mette a disagio. Guardo ovunque tranne lui.
-I capelli.- Dice.
-Cosa?- Mi volto verso di lui.
-Hai i capelli nel gelato.- Mi fa notare.
-Cazzo.- Mi pulisco immediatamente le ciocche e lui ridacchia.
-Da quando usi certe parole, signorina?-
-Da quando ho come amico un ragazzo che le usa.-
-Ah e chi sarebbe?- Ghigna.
-Idiota.- Sorrido.
-Lena?- Sento una voce maschile dietro di me e per poco non mi affogo col gelato. -Sei tu?- Me lo ritrovo davanti.
-C.. Ciao, Jaco.-Ci mancava solo lui. Roman lo odia e so anche il motivo..
Certo.. Lui ti sta appiccicato quasi gli piacessi! E tu cerchi di stargli alla larga anche se è un tuo amico.
Ma taci!
Beh, ragazza, è la verità. E poi non ci sarebbe niente di male se gli staresti vicino solo per far dispetto a Roman.-Come stai?-
-Tu come stai, oggi non eri a scuola.- Gli ricordo.
-Ah.. Si, dovevo.. Far visita a mia zia.- Si gratta la testa e sorride.
Roman si schiarisce la voce. -Oh, si, scusa.. Jaco, lui è.. Roman, te lo ricordi, vero?-
-Si, il tuo migliore amico, se non mi sbaglio..-
-Si, ti sbagli.- Roman si alza in piedi. -Sono il suo ragazzo, quindi sloggia.-
-Oh.. Tranquillo amico, siamo solo compagni di classe.- Jacopo ride e fa qualche passo verso di me. -Ci vediamo domani, Len.- Mi dà un bacio sulla guancia.
-S.. Si a domani.- Balbetto.
-Ci vediamo domani, Len..- Lo scimmiotta Roman quando Jaco è abbastanza lontano.
-Mi spieghi perché fai così?!- Grido.
-Così come?-Butta la carta del cono nel cestino e io lo imito.
-Perché l'hai trattato il quel modo?, che ti ha fatto?!-
-Ah a me niente. È a te che ha fatto qualcosa.- Ringhia.
-Di che parli?-
-Non hai visto come ti guarda, Lena?! Si è avvicinato troppo a te! Non mi piace! Deve starti lontano, chiaro?!-
-Fammi capire, ogni essere maschile deve starmi alla larga?!-
-Tranne me.-
-Ma sei scemo?!- Grido.
-No, Lena, non sono scemo sono solo.. Lascia perdere.-
-No, Roman, abbiamo lasciato perdere troppi discorsi!-
-Mi dà fastidio vederti civettare con altri ragazzi davanti a me, okay?!- Sbraita.
-Civettare? Rispondere ad un saluto per te è civettare, Roman?!-
-No, quello che hai fatto tu era civettare, Lena! Anche con quel gelataio del cazzo hai flertato.-
-Ma che stai dicendo?!-
-Vedi, non capisci? Non capisci mai.- Dice esausto ed inizia ad avviarsi verso la macchina.
-Dove vai?! Non abbiamo finito di parlare!-
-Io ho finito!- Grida continuando a camminare.
-E quindi vuoi lasciarmi qui?!-
-Fatti venire a prendere dal tuo paparino, scommetto che non vedeva l'ora!- Grida iniziando a camminare all'indietro.
-Di cosa?!-
-Che ci allontanassimo!- Detto questo sale in macchina, aziona il motore e sfreccia via.Lasciandomi lì, sola, nella piazza.
Mi siedo sulla panchina e sbuffo.
Prendo il telefono e lo chiamo, ovviamente non risponde.
Chiamo mio padre e gli dico di venirmi a prendere e che gli spiegherò dopo.
Poi mando un messaggio a Liz.
"Cosa ha fatto?" Mi risponde subito al mio solo: "Ehi posso chiederti di farmi compagnia?"
"A parte dirmi che non vuole che mi avvicino ai ragazzi, che civetto con loro.. Praticamente mi ha dato della poco di buono. Oh... E prima mi ha detto che gli importa tutto di me. Mah niente direi, no?" Sbuffo mentre ripenso a quello che è successo.
"Cosa?! Ma seriamente?! Te l'ho detto che quello è bipolare, amica mia. Stacci alla larga! A proposito dov'è ora?"
"Se n'è andato.."
"Ma non ti ho vista tornare a casa.."
"Infatti non lo sono, mi ha piantata in mezzo alla piazza. Ho chiesto a mio padre di venirmi a prendere."
"Vuoi che venga io?"
"No, tranquilla. Anzi, adesso gli chiedo dov'è.. È già mezz'ora che gli ho chiamato."
"Okay.."Vado nella chat con papà.
"Papà, dove sei?"
"Arrivo. Sono stato trattenuto."
"Quanto ci metti più o meno?"
"Dieci minuti, forse."
"D'accordo."Torno nella chat con Liz.
"Okay, arriva tra dieci minuti circa."
"Bene, comunque.. Sono seria, stai alla larga da quel ragazzo."
"Fosse facile, Liz. Non posso.."
"Lo so che ti piace, ma è bipolare!"
"È quello che mi piace di lui.."Vedo la macchina di mio padre fermarsi e salgo.
-Ciao.-
-Dov'è?- Chiede subito mentre parte.
-Se n'è andato.-
-Figuriamoci! Che razza di ragazzo lascerebbe la sua amica da sola in una piazza?! Non è un ragazzo normale, quello. L'ho sempre disprezzato.-"Ehi, papà è arrivato. Ha già iniziato ad insultarlo, ti scrivo quando arrivo a casa. A dopo."
"Uh! In bocca al lupo, aspetta di arrivare a casa prima di esplodere."
"Certo!"-E poi.. Con quei tatuaggi, i piercing! Bleah.. Non troverà mai un buon lavoro! Farà sempre il barista!- Continua e tra poco siamo arrivati a casa, sto cercando di trattenermi il più possibile.
STAI LEGGENDO
Siamo per sempre [Completata]
Literatura KobiecaSapevo che sarebbe stato difficile, essendo migliori amici da tanti anni.. Ma speravo che lui non fosse quello che credevo. Pensavo a tante cose quando mi sono messa con lui. Ma non ho pensato alla cosa più importante. Le conseguenze che seguiranno...