Cap. 7

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-Non mi è mai piaciuto, sembra un teppista.- Continua papà parcheggiando la macchina di fronte casa.
-Non dire che è un teppista papà, non è così. Lo odi solo perché non fa il tuo lavoro, non è vero?! Sai una cosa papà?! A me piace proprio perché non fa il tuo lavoro, per i tatuaggi, per i piarcing. Non sarai tu a dirmi di allontanarmi da lui, chiaro?! È il mio migliore amico, va bene?! E non lo farò mai andare via dalla mia vita, solo perché a te non va bene che fa il barista! Non capisco perché mi stia "accanto" nonostante il mio carattere orribile... Ma comunque, me lo tengo stretto. Perché è l'unica cosa che voglio, papà. È l'unica cosa che mi resta in questo mondo!- Apro la portiera e scendo dalla macchina.

Corro su per le scale del porticato ed entro in casa ormai con le lacrime agli occhi.

Mia madre ci guarda dalla soglia della cucina.

-Lena Darkess, torna immediatamente qui! Non abbiamo finito di parlare!- Grida mio padre dall'ingresso.
-Mikael, che è successo?- Chiede mia madre, mentre sbatto la porta della mia stanza.
-È infuriata, Rose, con me!-
-Certo, amore mio, ma non penso che si arrabbi così dal nulla, cosa le hai detto?-
-Devo per forza dirle qualcosa io?!-
-Certo.-
-Le ho detto che quel ragazzo non mi piace!-
-Roman?-
-Si!-

Cerco di trattenere i singhiozzi e vado nella chat di Liz.

-Beh?- Chiede mia madre incitandolo a continuare.
-Si è arrabbiata, ha detto che le piace perché non fa il mio lavoro!- E lui continua, ma grida mentre spiega.
-Uh.. Beh, caro, è uno dei tanti motivi per cui le piace quel ragazzo.-
-Certo, ma non dovrebbe...- Mio padre si blocca all'improvviso. -Come hai detto?-
-Si, Mike, le piace quel ragazzo. In quel senso. Come hai fatto a non accorgertene?-
-Rose, io..-
-Lo sai che Roman ricambia, ma si sente oppressa..-
-Oppressa?-
-Si, li opprimi entrambi con il tuo atteggiamento.-
-Ma non me ne rendo conto..-
-Lo so, caro, lo so.-
-Mi aiuti tu?-
-Dovremmo invitare quel ragazzo a cena.-
-Lo sai che l'ha lasciata sola, in piazza?-
-Motivo in più per farli riappacificare.-
-Va bene. Credo che dovrei...-
-Certo, vai.-

Senza accorgemene ho fatto un audio a Liz.

"Waw, tuo padre era infuriato." Mi ha risposto dopo due minuti.
"Già.."
"Però pure tu.. Non piangere mentre fai audio. Si capisce appena!"
"Scusa."
"Si sentono i singhiozzi."
"Lo so."
"Dai riprenditi e invita Roman a cena!"
"Non è una cosa normale!"
"Invitalo tu o lo faccio io!"
"No, no. Okay.. Solo che adesso mio padre sta salendo le scale, penso che voglia parlarmi. Ti scrivo dopo."
"D'accordo. In bocca al lupo... Beh, diciamo buona fortuna, che non voglio vederti in bocca a tuo padre. 😂"
"Scema!"

Mio padre bussa alla porta. Ed entra senza aspettare che dica avanti.

-Posso?- Chiede.
-Sei già entrato.-
-Si.. Scusami.-
-Dimmi.- Mi siedo a gambe incrociate sul letto e prendo il mio cuscino tra le braccia.
-Volevo parlarti, di lui..- Indica la faccia di Ro tra le mie braccia.
-Non voglio discutere di nuovo.- Lo avverto.
-No, infatti, nemmeno io. Posso?- Chiede indicando il letto. Annuisco e si siede. -Sei innamorata di lui?-

Mi alzo dal letto di scatto, con gli occhi sgranati.

-Papà, ma che stai dicendo?!-
-Tesoro, non c'è niente di male, anzi..- Si guarda le mani. -Ne sarei felice se ti fossi innamorata.-
-Ma non di lui, no?-
-Mi dispiace per quello che ho detto in macchina. Ero arrabbiato, per il lavoro.. Non volevo prendermela con voi due.- Si alza dal letto e viene verso di me. Mi prende le mani. -Ti prometto che farò tutto il possibile per farmi piacere quel ragazzo.-
-Non è difficile, basta guardare oltre la sua corazza.-
-È che non mi piace come ti tratta.-
-Nemmeno a me, ma lui è fatto così.-
-E ne sei innamorata.-
-Papà.. Non sono argomenti che mi mettono a mio agio.- Mi volto verso l'armadio aperto.
-Tua madre vuole sapere se puoi invitarlo a cena.-
-Abbiamo discusso, non lo so se verrà.-
-Tu provaci.-
-Certo, ci provo.-
Si siede sul letto. -Vorrei scusarmi con lui. E anche con te, per il mio comportamento.-
-Non hai nulla di cui scusarti, papà. Dovrei farlo io per...-
-No, figlia mia. La tua reazione era giusta. Sono stato molto... Cattivo per quello che ho detto.-
-Già..-
-Ma io voglio solo il meglio per te. Ho sempre voluto il meglio per te e tua madre. Però sembra che non capisca più cosa vi fa bene.- La voce gli si incrina sull'ultima parola.
-Papà..-
-No, fammi parlare.- Mi interrompe alzando una mano. -So che cosa ti fa bene, ma non sopporto l'idea che lui ti porti via.-
-Di che stai parlando?-
-Se lui provasse la stessa cosa che provi tu..-
-Cosa, papà?, parla!-
-Non vorrebbe lasciarti andare, tesoro. In nessun momento.-
-Vuoi dire che non mi vuole bene perché mi ha lasciata sola in piazza?-
-No. Voglio dire che ti porterebbe lontano da qui se solo potesse farlo.- Si alza e mi sorride. -Ora fatti bella, mandagli un messaggio e digli che tua madre lo vuole a cena e che dovete chiarire.- Mi dà un bacio sulla guancia.
Lo abbraccio. -Ti voglio bene, papà.-
-Anche io, figlia mia.- Mi bacia la testa e si allontana.

Chiude la porta alle sue spalle.

Prendo il telefono e digito subito il messaggio per Roman:
"Ciao, scusami per oggi. Non dovevo arrabbiarmi in quel modo. Ti va di venire a cena? Non è mio l'invito è della mamma, ma anche io vorrei parlarti. Ne ho bisogno."

Poso il telefono sul letto e aspetto.

Dopo quella che mi sembra un'eternità, mi arriva la risposta:
"Sono stato io il coglione, mi dispiace, Len. Ti voglio bene, lo sai. Accetto l'invito. Arrivo per le otto, okay?"
"Certo, va benissimo. Ti voglio bene anche io, sempre."
"Lo so, scusa. A dopo. 😘"
"Non preoccuparti. A dopo. 😙"

Scrivo subito a Liz per aggiornarla ma non mi risponde.

Starà già cenando. Sono le sette..

Le sette?!

Cavolo sono in ritardo!

In venti minuti ho già trovato cosa mettermi, ho piastrato i capelli e mi sono truccata.

Non so perché mi sento così in agitazione.

E l'ansia sale quando suonano il campanello.

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