-Perché hai chiuso la porta a chiave?- Gli chiedo dopo che ci siamo rivestiti.
-Beh, se tua madre fosse tornata e venuta a controllare non sarebbe stato un bello spettacolo, non credi?- Ghigna.
-No. Hai ragione.- Arrossisco alla sola idea.Guarda un punto indistito di camera mia con aria assorta. È seduto sul letto e io sono in piedi in mezzo alla stanza. Mi avvicino a lui e gli do un bacio. Lui mi prende per i fianchi e mi bacia sulla pancia, dove, ho visto allo specchio, mi ha lasciato una sfilza di succhiotti formando la frase "Ti amo". Ecco cosa voleva dire con: -Voglio contraccambiare il favore.- Mi posiziona tra le sue gambe e mi abbraccia posando la testa sulla mia pancia.
-Che succede?- Gli chiedo mettendogli una mano tra i capelli.
-Stavo pensando a mia madre.- Sussulto impercettibilmente per il suo tono di voce. Così freddo, distaccato. Come se fosse da un'altra parte e non qui con me.
-Perché ci pensi?- Gli chiedo.
Mi fa sedere su una gamba e affonda il viso nel mio collo. -Mi manca, ma ho paura.- Dice così piano che quasi non lo sento.
-Paura di cosa?- Chiedo in un sussurro continuando ad accarezzargli i capelli.Ho notato che per lui è come un calmante, e lo è anche per me.
-Paura di perderla troppo presto.- Sussurra e gli sfugge un singhiozzo.
Gli prendo il viso tra le mani e mi guarda negli occhi con sguardo triste, da bambino. -Vieni qui.- Sussurro con le lacrime agli occhi e lo stringo tra le braccia.È così straziante vederlo in questo stato. Non l'ho mai visto esternare in questo modo le sue emozioni ed ora me le butta addosso nel momento più brutto della sua vita. Odio vederlo così. Fa male anche a me.
Stiamo in questa posizione per non so quanto tempo con i suoi singhiozzi che si mischiano ai miei. Con le sue lacrime che si mescolano con le mie. Abbracciati stretti senza la voglia di staccarsi per nessun motivo.
-Vieni con me, domani?- Mi chiede in un sussurro.
-Vuoi andare da lei?-
-Si.- Sospira. -Devo.- Mormora.
-Vengo con te, piccolo. Non ti lascio lì da solo.- Sussurro.
-Grazie, Lena. Non so come fai a sopportarmi.- Mormora e mi accarezza la guancia guardandomi le labbra.
-Non so tu come fai a sopportare me.-
-Perché ti amo.- Mormora facendo scorrere un dito sulle mie labbra e alzando gli occhi nei miei.
-E io amo te.- Sussurro.Mi bacia e mi tiene stretta a sé come se avesse paura di vedermi scomparire da un momento all'altro.
Non lo lascerei mai andare da sua madre da solo. Perderebbe il controllo e solo dio sa cosa potrebbe succedere.
Rabbrividisco all'idea che prenderebbe a pugni un infermiere solo se gli direbbe che ha sbagliato l'orario di visita.
-Dici che tua madre è tornata?- Mi chiede prendendomi una ciocca di capelli e arrotolandosela al dito.
-Non lo so, perché?-
-Voglio ringraziarla.-
-Per cosa?-
-Per essere gentile con me.- Mormora e mi guarda. -Per trattarmi come un figlio.- Sussurra.
Mi vengono le lacrime agli occhi. -Ti amo.- Mormoro.
-Ti amo di più io.-
-Tu dici?- Sorrido.
-Dico, dico.- Ghigna e mi mordicchia il collo.Torniamo di sotto e troviamo mia madre intenta a fare spazio nel frigo, per metterci la spesa.
-Rose, posso parlarti?- Le chiede Roman con voce incerta, stringendo la mia mano.
-Certo, caro. Dimmi tutto.- Gli sorride.
-Ci sediamo?- Le chiede indicando il tavolo.
-È così grave?- Ridacchia mia madre e prende posto accanto a lui. Io mi siedo sulla sedia di fronte alla sua dall'altra parte del tavolo.
-No.- Roman sorride. Poi mi lancia un'occhiata. Gli sorrido e gli faccio un cenno d'assenso per invitarlo a continuare. -Volevo.. Beh..- Mormora. Poi la guarda e le sorride. -Volevo ringraziarti, Rose.- Dice.
-Ringraziarmi? E per cosa?- Chiede mia madre guardando prima me e poi il mio ragazzo.
-Per trattarmi come un figlio. Per avere così tanta pazienza da sopportare tutti i miei casini con Lena. Per non giudicarmi.- Dice.
-Oh, Roman, non devi ringraziarmi.- Gli dice prendendogli la mano.
-Si, devo. Ti ringrazio per farmi stare con tua figlia, per difendermi ogni volta da tuo marito. Per tutto quello che fai per me e Lena, incoraggiandoci sempre a fare pace quando litighiamo. E succede più spesso di quanto vorrei.- Ridacchia e mi lancia un'occhiata. -Ti devo ringraziare per farmi da madre, anche se una già ce l'ho, ma non è presente come dovrebbe essere.- Mormora con le lacrime agli occhi.
Mia madre sta già piangendo. -Roman. Ti tratterò sempre come se tu fossi mio figlio. Conosci Lena da molto tempo, ti sei innamorato di lei da altrettanto e lei di te. Nessuno riuscirebbe a separarvi, ne io ne mio marito. Anche se tenta più volte di farvi lasciare, non ci riuscirà. Siete fatti l'uno per l'altra e prima o poi lo capirà. Gli ci vuole solo più tempo del previsto.- Sorride. -E tua madre starà bene, caro. È, anche qua, solo questione di tempo.- Mormora accarezzandogli il volto, con uno sguardo dolce.In questo momento vedo davvero la madre che Roman sogna di avere affianco. La madre che io ho e che a lui è stata quasi strappata via con la forza. E mi viene subito un groppo in gola.
-Purtroppo non mi illudo, Rose. Il tempo sta per scadere..- Sussurra tra i singhiozzi.
Mia madre lo abbraccia e lui ricambia. E tra i loro singhiozzi e lacrime, io non riesco a non pensare a cosa ne sarà di lui una volta che sua madre non ci sarà più.
Sarà sempre così triste? O si riprenderà come ogni volta che qualcosa gli va male? E io? Riuscirò a ridargli la vita che sua madre gli porterà via? Perché per lui sua madre è la vita, anche se non lo ammetterà mai. Perché sua madre è tutto ciò che gli resta.
Mi alzo da tavola e scusandomi con entrambi corro in camera mia e inizio a piangere sul mio letto, stringendo al petto il mio cuscino preferito. Quello di me e Roman. Quello che ha visto lacrime, risate, grida e tanto altro. Quello che rimarrà per sempre con me, anche quando si sformerà e la foto sarà sbiadita. Ma.. Mai cancellata. Perché sarà sempre dentro di me, in un mucchio di altri ricordi del mio Roman.
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Siamo per sempre [Completata]
ChickLitSapevo che sarebbe stato difficile, essendo migliori amici da tanti anni.. Ma speravo che lui non fosse quello che credevo. Pensavo a tante cose quando mi sono messa con lui. Ma non ho pensato alla cosa più importante. Le conseguenze che seguiranno...