Cap. 17

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-Liz, sei sicura che ci faranno entrare?- Le chiedo per la milionesima volta, da quando siamo partite da casa. E poi aggiungo, ancora una volta: -Ti ricordo che siamo minorenni.-
-Senti, Len, ti voglio bene, lo sai.. Ma la devi smettere con queste paranoie, va bene? Ti fidi di me o no?- Mi guarda e annuisco poco convinta. -Ecco, quindi muoviti.- Mi esorta a continuare a camminare con un gesto della mano.

Appena varchiamo l'angolo noto che il "piccolo locale" di cui mi aveva parlato la mia migliore amica è, in realtà, un locale, si, ma è molto più grande di come lo aveva descritto. E si può scambiare liberamente per una discoteca.

C'è una fila infinita per entrare e i buttafuori guardano tutti malissimo, e uno di loro tiene in mano una cartelletta dove penso ci siano scritti i nomi di quelli che hanno prenotato.

Mi assale di nuovo il panico.

-Liz, non abbiamo prenotato!-
-Uffa, Lena!- Sbuffa.

Si avvia verso il buttafuori senza cartelletta e lui appena la vede si illumina.

Ho già visto questo ragazzo da qualche parte... Ma dove?

-Lizzy!- Esclama lui con un sorriso, ci viene incontro e la abbraccia.
-Vic, che bello vederti! Puoi farci entrare?- Le chiede con i suoi migliori occhi da cucciolo.
-Non lo so.. È che c'è una festa questa sera..- Dice pensieroso. -Vedo cosa posso fare, cucciola.-
-Grazie, ti adoro.- Lei sorride.

Vic si allontana e dice qualcosa all'orecchio del suo collega che ci fissa per qualche secondo e poi annuisce.

Vic torna quasi subito, con il sorriso.

-Potete entrare.-
-Oh, grazie! Cercherò di ringraziarti in qualche modo.- Sorride abbracciandolo.
-Non c'è bisogno, cucciola, per te questo ed altro.- Le fa l'occhiolino.

Ci scorta fino all'entrata e noto che l'altro buttafuori mi fissa con sguardo malizioso e mi vengono i brividi. Vic ci saluta e torna nella sua postazione.

-Allora, chi era?!- Le grido per farmi sentire.
-Il mio ex, possibile che non lo ricordi?!-
-Il tuo cosa?!-
-Ex!- Ripete.

Ecco dove lo avevo visto! Mamma mia, saranno passati almeno due anni. Certo che Victor è cambiato!

Una ragazza ci viene incontro. È vestita con.. Anzi svestita... Con una minigonna inguinale e una maglietta strappata che le scopre la pancia. Ha un piercing all'ombelico. Le scarpe sono degli stivaletti con il tacco quadrato.

-Volete un tavolo?- Ci chiede con un sorriso falso.
-Si, grazie.- Risponde Liz.
-Va bene, seguitemi.- Ci fa strada attraverso diversi tavoli e ci sediamo ad uno poco distante dalla pista e dal bancone. -Cosa vi porto da bere?- Chiede.
-Emm.. A me una Vodka alla fragola.- Dice Liz.
-Ma..- La guardo male.
-Sta zitta.- Mi rimprovera.
-Tranquilla, non chiedono i documenti.- Dice la cameriera guardando da tutt'altra parte.
-Emm.. Okay. Per me... La specialità del barista.-
-Okay. Torno subito.- Se ne va lasciandoci sole.
-Non dovremmo bere!- Rimprovero la mia migliore amica.
-Invece si. Stai male e devi svagarti!-
-Io non sto male.- Protesto.
-Ma quello è Roman?- Mi chiede guardando oltre le mie spalle.

Mi giro di scatto. Al bancone del bar c'è la cameriera che era qua poco fa. E dietro.. Roman! È davvero lui. Cazzo.. Se mi vede mi uccide.

-Merda.- Sussurro rigirandomi.
-Giuro che non avevo idea che lavorasse qui.-
-Si, nemmeno io.-
-Vuoi che ce ne andiamo?-
-Non mi farò rovinare la serata.-
-Brava, così mi piaci!- Esclama e scappiamo a ridere.
-Signorina.- La cameriera mi posa davanti un bicchiere. Il liquido all'interno è un rosa scuro quasi rosso. Ad un lato c'è una fragola, dall'altro un ombrellino rosso e una cannuccia fuxia. -Il barista mi ha chiesto di fargli sapere cosa ne pensa.-
-Certamente. Grazie.-
-Nulla.- Borbotta e scompare.

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