Siamo in macchina. Nessuno dei due ha intenzione di intavolare una conversazione, quindi Roman ha acceso la radio.
Adesso in sottofondo si diffondono le note di Photograph di Ed Sheeran. Una delle mie canzoni preferite.
-Sei strana stamattina.- Il mio migliore amico rompe il silenzio. Siamo fermi al semaforo e lui ne approfitta per guardarmi.
-Cioè?-
-Non lo so. Non parli quando la mattina non fai altro che rompermi le palle.- Ride.
-Io non ti rompo le palle. Non ho voglia di parlare, tutto qui.- Incrocio le braccia al petto e mi volto verso il finestrino.
-Tutto qui?- Vedo il suo riflesso nel vetro, ha alzato il sopracciglio con il piercing.
-Si, tutto qui. È verde.- Indico il semaforo.
-Fa niente. Dimmi che hai.- Spegne il motore e si volta verso di me.
Mi volto anche io. -Ma sei cretino? Parti ti faranno la multa!- Gli faccio notare.
-No. Prima mi dici che hai e poi parto.-
-Mi farai arrivare in ritardo.-
-Non ti è suonata la sveglia e c'era traffico.- Alza le spalle come se niente fosse.
-Roman, parti.- Ringhio.
-Pensi di farmi paura?- Si mette a ridere. -Sei solo una piccola testarda!- Mi accarezza la guancia e io sussulto.
-Non sono piccola! È nemmeno testarda!- Grido.
-Come vuoi, ma non mi mordere.- Continua a ridere e finalmente riparte.
-Idiota.- Borbotto.
-Come hai detto?- Mi chiede lanciandomi un'occhiata.
-Niente.-
-Ah ecco.-Accelera e arriviamo alla mia scuola in meno di dieci minuti.
Apro la portiera e scendo, sbattendola.
Sento il finestrino abbassarsi e la voce di Roman che mi richiama.
-Che cosa vuoi?!- Grido frustrata.
-Ti vengo a prendere oggi pomeriggio.- Sorride.
-No, mi faccio venire a prendere da mamma!-
-No, vengo io. Ciao, Le.-
-Ciao!-Mi volto ed entro.
Sto prendendo i libri dal mio armadietto quando due braccia sottili mi avvolgono il collo.
-Buongiorno!- Mi grida la mia migliore amica nell'orecchio.
-Ciao, ti pare il caso?- Mi sfrego l'orecchio infastidita.
-Sei di cattivo umore, e so già di chi è la colpa.- Liz storce il naso.
-Non è come pensi.-
-Invece si, allora che ha combinato?-Le spiego la situazione mentre andiamo in classe e lei per tutta risposta si mette a ridere e borbotta che è un'idiota.
Passano due ore in cui mi arriva un messaggio dal mio migliore amico dove mi dice che mi chiamerà nell'intervallo.
-Vieni o no?- Mi chiede Liz in piedi accanto al mio banco.
-Si, arrivo.- Mi alzo e la seguo verso la sala macchinette.
-A che ora dovrebbe...- Non finisce la frase che mi squilla il cellulare.Rispondo e sento un urlo dall'altra parte della cornetta.
-Roman?- Chiedo divertita.
-Cazzo..-
-Ro!- Lo richiamo.
-Ehi, scusa, ho sbattuto contro un palo.-
-Un palo?- Chiedo ancora più divertita.
-Si, stavo andando fuori quando quel palo è apparso dal nulla e mi ha preso in pieno.-
-Il palo è uscito dal nulla?- Mi metto a ridere.
-Non c'è niente di divertente, potevo rompermi la testa!- Mi rimprovera.
-Certo, certo. Quindi.. Perché hai voluto chiamarmi?-
-Così.. Non posso?-
-Se vuoi fare lo stronzo ti saluto.-
-Non faccio lo stronzo. Comunque com'è andata?-
-Tu dovresti dirlo a me. Sono due anni che faccio questa scuola secondo te come mi deve andare?-
-Giusto, hai ragione... Beh, diciamo che mi piace qua.. Per ora non è venuto praticamente nessuno. Mi hanno spiegato alcune cose e anche come usare la cassa.-
-Capito.- Dico distratta.Liz continua a mimarmi di mettere il vivavoce e io scuoto la testa.
-C'è la tua amica, vero?- Mi chiede Roman dall'altra parte della cornetta.
-Secondo te?-
-Passamela.-
Invece di passare il telefono a Liz gli dico: -Un secondo che non ti sento bene, andiamo in bagno.-Indico a Liz di alzarsi e ci rifugiamo in bagno. L'unico posto dove non viene mai nessuno. Attivo il vivavoce dopo aver controllato che non ci fosse, effettivamente, nessuno.
-Allora, Liz?-
-Ciao.- Lo saluta.
-Beh, che stai mimando alla mia migliore amica?-
-Ti ricordo che è anche la mia di migliore amica.-
-Certo come no. Lei è solo mia.-
Mi appoggio con la schiena al muro e mi tappo la bocca con una mano per non ridere. -Beh, mettiti in fila ciccio, o prendi il numerino.-
-Già preso e guarda caso sono il primo.-
-Si, come no. Beh, che vuoi? Non ho tutto il giorno.-
-Cerca di convincere Lena a uscire con me oggi.-
-Cosa?- Liz sussulta.
-Beh, dato che se glielo chiedo adesso lei non mi risponderà, facendomi credere che non abbia messo il vivavoce, lo chiedo a te.- Sento dal suo tono di voce che sta sorridendo.
-Hai messo delle telecamere a scuola?- Le chiede Liz facendomi ridere.
-No, so solo com'è fatta la mia migliore amica.-
-Si, certo, se lo sapresti le chiederesti scusa per stamattina.-
Fulmino Liz con lo sguardo mentre Ro dice: -Sa che scherzavo e non sono affari tuoi cosa dico e faccio alla mia migliore amica.-
-Che dici no, ma che fai si. Se provi a sfiorarla te lo taglio.- Lo minaccia.
-Ma smettila, che ti vergogni anche solo a vederlo in foto!- Ride.
-Sta zitto.-
-Basta, smettetela!- Li rimprovero.
-Oh, Lena! Beh, esci con me oggi?-
-No, ho da fare.-
-Del tipo?-
-Non ti riguarda.-
-E su, tanto lo sai che non ti lascio in pace fin quando non dirai di sì.-
-E io continuo a dirti di no.-
-Come vuoi, vestiti leggera oggi pomeriggio, fa caldo. Ora devo andare, ci vediamo dopo.-
-Si, ciao.-
-Aspetta!-
-Dimmi, Liz. In fretta.-
-Posso chiederti un passaggio a casa?-
-No, ciao.- E chiude la chiamata.Mi metto a ridere e Liz mi fulmina con lo sguardo.
-È un vero stronzo.- Mette il broncio.
-Dai, lo convinco io.-
-Sicura?-
-Certo.- Sorrido e lei mi abbraccia.Passano le ore e finalmente è ora di uscire.
Oggi non abbiamo praticamente fatto nulla. I professori ci hanno presentato i nuovi docenti. Sembrano tutti molto simpatici e sono quasi tutti anziani. Beh, quasi.. Tutti tranne uno. Ha detto di avere venticinque anni. Ha i capelli neri, occhi nocciola, magro e credo faccia palestra.. Ovviamente le mie compagne appena si è presentato stavano sbavando, ma sono dettagli.. Lui sembra non ci abbia fatto caso, dato che continuava a parlare come se nulla fosse. Passeggiava persino per la classe e ogni tanto lanciava occhiate per vedere se eravamo attenti.
Io e Liz usciamo da scuola e sentiamo un clacson.
-Ehi, bellissime, volete fare un giro?- Chiede uno dei ragazzi del quarto anno. Non sono della nostra scuola, li ho visti solo alcune volte, gente da cui stare alla larga.
-No, per niente!- Grida Liz.
-E dai, siamo bravi ragazzi!- I tre si mettono a ridere.
-Certo, come no. Allora fate i bravi e levatevi dalle palle.- Ringhia Roman dietro di noi.
I ragazzi scendono dalla macchina.Non finirà bene. No, Roman non si sa controllare..
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Siamo per sempre [Completata]
ChickLitSapevo che sarebbe stato difficile, essendo migliori amici da tanti anni.. Ma speravo che lui non fosse quello che credevo. Pensavo a tante cose quando mi sono messa con lui. Ma non ho pensato alla cosa più importante. Le conseguenze che seguiranno...