-Non prenderla in giro!- Gli dico quando siamo soli nel bagno.
-Non la stavo prendendo in giro, piccola. Ridevo solo per...- Non finisce la frase. Si interrompe e mi guarda preoccupato. Abbiamo sentito entrambi la porta d'ingresso.
-Sono a casa!- Grida mio padre.
-Merda!- Sibilo.
-Dimmi che tuo padre non usa questo bagno.- Dice Roman agitato.
-Mio padre usa questo bagno.- Lo guardo e tento di trovare un modo per evitare l'inevitabile.
-Okay. Tua madre lo distrarrà.- Dice come se fosse ovvio.
-Non ne sarei così sicura..-
-Mikael, usa quello di sopra, Lena sta aspettando che l'asciugatrice finisca..- Dice mia madre e la sento appena.
-E perché?- Chiede papà e purtroppo lo sento nitidamente, e questo vuol dire che è vicino alla porta.
-Perché si, va di sopra. La cena è quasi pronta.- Dice mia madre con quel tono che non ammette repliche.
-Va bene, va bene..- Dice mio padre e sbuffa.Sento i suoi passi salire le scale e poi fermarsi.
-Ho visto la macchina di Romin qua fuori..- Dice a mia madre.
-Chi è Romin?- Mi chiede il mio ragazzo.
-Sei tu. Lo fa apposta a cambiare nome, solo per farmi arrabbiare.- Lo informo.
-Ah, si, è andato un attimo da Liz. L'ho invitato a cena, arriva tra poco.- Dice mia madre.
-Tua mamma è una macchina da scuse!- Dice Roman divertito.
-Già, e menomale.-
-Da Elizabeth? Pensavo si odiassero..- Dice mio padre.
-No, doveva prendere una cosa per Lena. Su, caro, va a lavarti!- Gli dice e sento poi i passi di mio padre andare al piano di sopra.Sbuffo e guardo l'asciugatrice. Ancora cinque minuti!
-Cosa possiamo fare, nel frattempo?- Chiede Roman in un mormorio basso.
-Non lo so.- Mormoro a mia volta.
-Avrei un idea..- Sussurra e mi bacia sul collo prendendomi per i fianchi.
-No! Ci sono i miei genitori in casa, Roman. Non si può.- Dico con voce ferma e lo spingo leggermente.
-Io dico che si può.- Chiude a chiave la porta, facendo il più piano possibile. Si volta verso di me, ghigna e mette la chiave nel nodo dell'asciugamano.
-Sei insopportabile.- Sbuffo.
-E tu sei stupenda.- Mormora e si avvicina a me. Mi prende per i fianchi.Mi fa sedere sulla lavatrice e mi si piazza tra le gambe. Mi bacia sul collo.
-Roman, ci sentirebbero.- Sussurro.
-L'asciugatrice fa più rumore di te.- Sussurra e fa scorrere una mano tra le mie gambe.
-Cazzo..- Sussurro. Si ferma, sorride e mi guarda negli occhi. -Ti odio!- Lo prendo da dietro il collo e lo avvicino ancora di più a me.Gli cingo la vita con le mie gambe e lo bacio. Lui mi tiene per i fianchi, mentre io ho le mani sulle sue guance. Mi spinge più vicina a lui per farmi sentire quant'è eccitato. Prendo il nodo dell'asciugamano con l'intento di toglierglielo, ma proprio in quel momento l'asciugatrice suona per annunciare che ha finito.
-Non ti muovere da qui.- Ringhia Roman.
-Ci sentono.-
-Sta zitta.- Ringhia ancora.Mi prende la maglia e me la sfila, la lancia a terra. Si toglie l'asciugamano dalla vita e la chiave della porta tintinna sul pavimento.
-Cazzo.. Spero non abbiano sentito.- Sussurra Roman. Poi si ferma e si mette in ascolto. -No, niente pericolo. Sento tuo padre cantare, è sicuramente ancora sotto la doccia.-
Ridacchio.
Mi prende per il retro delle cosce e mi fa scendere dalla lavatrice, poi mi toglie pantaloni e mutande e mi rimette sopra. Mi toglie il reggiseno.
-Guarda quanti segni, piccola.- Sussurra. Mi sfiora la pancia, seguendo la scritta fatta con i succhiotti e poi scorre un dito tra i seni e anche lì segue altri segni.
-Li hai fatti tu.- Lo vanto.
-Si. E questi tu.- Dice girandosi, mostrandomi il mio capolavoro di graffi. Lo bacio sulla spalla.
-Già.-
Si volta di nuovo, sorride.-Abbiamo marchiato il nostro territorio.- Mormora. Sorrido.Mi prende per il retro delle ginocchia e mi avvicina a sé. Gli lego le gambe dietro la schiena e lui continua a stringermi.
Entra dentro di me con un colpo secco e gli mordo una spalla per non gridare. In compenso lui fa un mugolio, segno che gli piace.
Mi bacia il collo e lo mordicchia mentre io gli tiro i capelli.
-Se continui così arriverò subito, piccola.- Sibila con voce tirata.
-Perdonami.- Sussurro.Lo riempio di succhiotti su tutto il petto. E lui fa lo stesso con me. Questa volta non gli graffio la schiena, ma le braccia si.
Quando finiamo mi aiuta a scendere e ci rivestiamo.
Apro un filo la porta e controllo che mio padre sia ancora al piano superiore, quando sento la porta del bagno di sopra aprirsi prendo la mano di Roman e corriamo in cucina.
-Mamma, Roman è appena arrivato.- Annuncio, per farmi sentire anche da mio padre che sta entrando in cucina in questo momento.
-Buona sera, Roman.- Dice mio padre con tono fermo.
-Buona sera, signor...- Papà alza una mano per zittirlo.
-Mikael.- Dice con un finto sorriso.
-Mikael.- Si corregge Roman.Guardo il mio ragazzo che è stranito quanto me e quando entrambi ci voltiamo verso mia madre la notiamo confusa quanto noi.
Perfetto!
-Roman, caro.. Hai trovato un lavoro?- Gli chiede mio padre sedendosi a tavola. Inizio già a non sopportarlo ed è arrivato da poco.
-No, purtroppo.- Dice il mio ragazzo sedendosi accanto a me.
-Beh.. Per te andrebbe bene qualsiasi lavoro?- Gli chiede.
-Certo.-
-Allora.. Ho avuto una riunione questa sera. Stanno cercando un segretario.-
-Davvero?!- Esclama Roman stranito.
-Si. È in uno studio legale. A qualche chilometro da qui.- Annuncia tranquillo.
-Intendi in un'altra città?- Chiede Roman.
-Beh, se la vuoi chiamare città.. Si.- Conferma.
Roman mi rivolge un'occhiata. -Credo di doverci pensare..- Dice titubante.
-Si, certo. Hai tempo fino a lunedì.- Dice papà.
-Ma lunedì è domani.- Gli ricorda mia madre.
-Non questo, infatti. Il prossimo. Tempo sufficiente per decidere. Non credi, Roman?- Mio padre lo guarda come per sfidarlo.
Lui annuisce e mi guarda.Non parla più per il resto della cena e sembra molto pensieroso.
E io altrettanto.
Come faremo a stare insieme se si trasferirà? Lo farebbe?
Cavolo, che casino!
Si. Concordo, cara. Uno splendido disastro, che siete entrambi.Il resto della cena prosegue, ma ne io ne Roman ci rendiamo conto di stare mangiando e non ascoltiamo la conversazione che avviene tra i miei genitori. Quando finiamo ci alziamo da tavola e prendendomi per mano, Roman annuncia che usciamo in giardino, senza nemmeno chiedermi il permesso.
Anche se non serve perché l'avrei seguito comunque. Lo seguirei ovunque.
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Siamo per sempre [Completata]
ChickLitSapevo che sarebbe stato difficile, essendo migliori amici da tanti anni.. Ma speravo che lui non fosse quello che credevo. Pensavo a tante cose quando mi sono messa con lui. Ma non ho pensato alla cosa più importante. Le conseguenze che seguiranno...