Ma salve, gentah! 🙋
Com'è? 🙆
Vi sta piacendo? 😊
Prepariamoci per questo capitolo... 🤗
Non vi svelo niente. 🙊
Buona lettura. 😇
Un bacio 😘
Emy. 💙⚫⚪⚫⚪⚫⚪⚫⚪⚫⚪⚫⚪
Le tre sono passate da un pezzo..
Dove cavolo è?!
Proprio mentre sto per salire le scale per andarmi a cambiare bussano alla porta.
Apro e mi ritrovo una rosa davanti.
-Perdonami!- Dice Roman spostando il fiore e sorridendomi.
-Avevamo detto le tre. Sono passate da un pezzo, Ro.-
-Lo so, lo so. Mi dispiace, perdonami!-
-No.- Faccio per chiudere la porta ma mette un piede in mezzo e la spalanca.
-Non puoi chiudermi la porta in faccia, okay?!- Sbraita.
-Quindi tu puoi arrivare in ritardo e io non posso essere arrabbiata?!- Grido.
-No, ti ho già chiesto scusa!-
-Non mi bastano le scuse, Roman! Non mi hai nemmeno detto dove sei stato! Non mi hai avvisato che ritardavi!-
-Non sono affari tuoi.- Si volta verso la sala, dove mia madre fa finta di non sentirci.
-Ah giusto, allora potevi anche evitare di venire perché io con te non esco oggi.- Corro su per le scale e mi sbatto la porta della mia stanza alle spalle.Mi butto sul letto.
Sento correre sulle scale e la porta della mia stanza si spalanca.
-Non ti permettere di voltarmi le spalle in quel modo!- Grida sbattendo la porta dietro di sé e venendo verso di me.
-Tu invece permettiti di insultarmi!- Grido alzandomi.
-Io non ti ho mai insultata.-
-Si invece, lo fai continuamente e nemmeno te ne accorgi. Pensa quanto sono importante per te!- Mi lascio sfuggire.
Il suo sguardo si addolcisce e si siede sul mio letto. -Tu sei importante per me.-
-Si, certo.-
-Dico sul serio. Sei importantissima per me, Lena.-
-Certo, come una sorella.- Butto fuori.
-Sorella?- Chiede confuso. Poi realizza. -Hai parlato con tua madre.-
-Si. Quindi per te sono come una sorella? Beh, me l'aspettavo. Figuriamoci se l'avessi davvero una sorella come la tratteresti! Se la tratti come tratti me preferirei evitare di esserlo.-
-Smettila di dire ste stronzate, non è vero che ti tratto male!- Grida e si alza.
-Ah no? Dimostralo!-
-Io ti voglio bene, Lena! Va bene, sono uno stronzo, ma sono fatto così. Non tratto male solo te.-
-Ah no? E chi allora? Fammi dei nomi.- Incrocio le braccia al petto e lo fisso.
-Jaco. O.. La tua migliore amica.-
-Lei la puoi escludere e cosa c'entra Jaco?!-Jaco, in realtà si chiama Jacopo, è uno dei miei amici più cari che ho nella mia classe. In realtà il mio gruppo è formato da lui e da Liz. Mini gruppo ma essenziale. Jaco ha i capelli neri, occhi marroni. È simpatico. Ed è anche timido a volte, soprattutto con me. Liz lo prende spesso in giro quando siamo da sole, imitandolo e divertendosi a dire che è innamorato di me.
-C'entra.- Si siede di nuovo sul letto.
-Dove sei stato?-
-Ti ho già detto che non sono affari tuoi.- Ringhia.
-Allora perché sei ancora qui? Vattene.- Indico la porta.
-Mi stai cacciando veramente?- Alza lo sguardo con la testa bassa.
-Esattamente.- Mi alzo dal letto e metto una mano sulla maniglia della porta, pronta ad aprire. -Fuori.-
-Io non me ne vado.- Incrocia le braccia.
-Invece te ne vai, e anche subito.- Mi avvicino a lui e lo prendo per un braccio.
Dà uno strottone e finisco sul letto. -Io non me ne vado da casa mia.- Sussurra.
-Questa non è casa tua.- Ringhio.
-Ti ho già detto che non mi fai paura.- Ghigna.
-Quanto vorrei prenderti a pugni.- Socchiudo gli occhi.
-Non ti dico cosa vorrei fare io.- Bisbiglia talmente piano che non ho nemmeno capito se l'ha detto sul serio o me lo sono immaginato.
-Non ho sentito.-
-Niente. Ora alzati e usciamo.- Mi porge la mano.
La afferro. -Ti ho già detto che non esco.- Lo tiro indietro e io mi alzo.
Ma lui è più veloce e tenendomi ancora la mano mi fa cadere su di lui. -Ti posso costringere.- Sorride.
-Non.. Non..- Balbetto. Accidenti a lui!
-Non?- Mi sposta una ciocca sfuggita alla coda.
-Niente. Lasciami.- Poso le mani sul suo petto e mi spingo per tornare in piedi.
-No, aspetta un po'.- Mi tiene stretta a sé. Mi osserva. -Perché ti ha dato fastidio che abbia detto ai tuoi che sei come una sorella?-
-Cosa?! Non.. Non mi ha dato.. Fastidio!-
-Invece si, l'ho letto nei tuoi occhi.-
-L'hai letto nei miei.. Ma cosa stai dicendo?! Smettila e fammi alzare!-
-Non ascolti proprio.- Ridacchia.
-Cosa?-
-Non senti niente sotto di te?-
-Cosa?! Pervertito!-
-Ma cos'hai capito?! Non intendo..- Ghigna. -E poi sarei io il pervertito..- Mi sfiora la guancia con l'indice.
-Smettila. Cosa dovrei sentire?- Arrossisco.
-Il cuore, Lena.-
-Il cosa?!-
-Il cuore.-
-E da quando in qua tu mi dici di ascoltare il tuo cuore?!- Chiedo incredula.
-Da quando io ho ascoltato il tuo.-Ha ascoltato il mio?! Ma siamo seri?! Come ha fatto a sentire il mio cuore se non si capisce nemmeno se batte, talmente che va veloce?!
Mi concentro per un secondo su quello che sento sotto le mie mani, ancora sul suo petto. Un battito. Forte, come il mio. Due martelli pneumatici che vogliono unirsi per distruggere il muro che li circonda.
-E cos'hai sentito?- Chiedo titubante.
-Il suono più bello che abbia mai ascoltato.- Mormora.Non l'ha detto seriamente..
-Hai la febbre vero?- Poso una mano sulla sua fronte.
Ride. Prende la mia mano con la sua e la porta alle labbra. -No, non ho la febbre. Sto tentando di essere gentile, per una volta.- Da un bacio sulle mie dita chiuse a pugno.
-Questo non è essere gentile.. È essere dolce.-
-Io non sono mai dolce.-
-Lo sei adesso.-
-Allora torno stronzo.- Sorride.
-No, assolutamente. Ti preferisco così.. Anche se..- Lascio la frase a metà. Siamo ad un soffio di distanza, basta che uno dei due muova la testa di nemmeno un centimetro e le nostre labbra si toccherebbero.
-Continua.- Sussurra.
-Mi imbarazzi quando fai il dolce.-
-Ah si?- Ghigna.
-Già.-
-Allora lo farò sempre, dato che mi piace vederti in imbarazzo.- Sorride e mi accarezza la guancia ormai diventata un pomodoro.
-Se lo fai non ti parlo più.-
-Nah, mi vuoi troppo bene.-No, non ti voglio bene.. Ti amo..
-Si, certo.. Hai ragione.- Sorrido imbarazzata e mi alzo. -Andiamo, dai..-
-Quindi vieni con me?-
-Certo. Ma ad una condizione..-
-E figurati.. Quale?- Alza gli occhi al cielo e sospira.
-Dovrai dirmi dove sei andato.-
-Si, si, va bene.. Andiamo altrimenti la gelateria chiude.-Scendiamo le scale, salutiamo mia madre e usciamo di casa.
È stato bello averlo così vicino per una volta. Di solito evita anche solo di sfiorarmi la mano. Amo tutto di lui, qualsiasi cosa.
Spero che da adesso in poi inizi ad avvicinarsi, anche solo con dei semplici abbracci. E soprattutto che la smetta di trattarmi male.
Non sperare troppo, ragazza, si sa che non lo farebbe mai...
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Siamo per sempre [Completata]
أدب نسائيSapevo che sarebbe stato difficile, essendo migliori amici da tanti anni.. Ma speravo che lui non fosse quello che credevo. Pensavo a tante cose quando mi sono messa con lui. Ma non ho pensato alla cosa più importante. Le conseguenze che seguiranno...