Rivedersi Oggi
Continuavo a guardarlo come se fosse qualcosa di incredibile.
"Cam" riuscì solo a dire, sottovoce.
I suoi occhi di un verde smeraldo intenso, mi scrutavano, con il suo solito sorriso beffardo.
Era seduto ad un tavolo con aria abbastanza disinvolta. Vestito di nero da capo a piede, teneva il mio sguardo, incatenandolo al suo, le braccia conserte e la schiena appoggiata allo schienale della sedia.
Tenevo saldamente il mio blocchetto per le ordinazioni, come se avesse potuto proteggermi dal suo sguardo esaminatore.
Sentivo su di me gli sguardi delle mie colleghe, in attesa che svolgessi il mio compito. Speravo solo che non notassero la tensione che mi aveva attraversata quando lui aveva posato i suoi occhi su di me.
"Un posto veramente carino" iniziò a dire lui, per alleggerire l'atmosfera, come suo solito "che ne dici di portarmi una birra?" mi disse, abbassando la voce, scrutando alle mie spalle gli sguardi curiosi delle mie colleghe e della titolare.
"Sì" risposi solamente, per poi tornare al bancone a riferire l'ordine.
Una volta arrivata, venni letteralmente assalita dalle mie colleghe.
"Ma lo conosci?" chiese la mia titolare sorpresa.
Dovevo stare attenta a cosa rispondevo, perchè lui avrebbe sentito la nostra conversazione, senza sforzo alcuno, ma non potevo certo mentire! Mentivo già abbastanza, per via della mia natura, non mi andava di costruire ogni mia vita su una montagna di bugie.
"Sì" decisi di dire. Non sapevo proprio che inventarmi.
Non potevo certo dire che era un ragazzo di cui ero innamorata da millenni in gran segreto e che erano circa cent'anni che non lo vedevo più.
Sentivo il suo sguardo costante su di me. Cercai di non voltarmi mai, aspettando con pazienza che Lucy mi passasse la sua ordinazione.
Una volta riempito il bicchiere, me lo porse di modo che glielo potessi portare il prima possibile.
Potevo sentire, risuonare in tutta la sala della caffetteria, i cuori delle ragazze battere ad un ritmo assordante e, la maggior parte, guardavano proprio verso Cam. Grazie al cielo, il mio non poteva più battere da diversi secoli.
Lui pareva non farci caso, continuando a guardare nella mia direzione ed io, provando a rilassarmi sopperendo dentro di me quella scossa elettrica che avevo provato nel rivederlo, tornai al suo tavolo.
Una volta arrivata, con tutta la disinvoltura di cui ero capace, poggiai la sua birra sul tavolo, ma quando feci per andarmene, lui mi fermò.
"Ci vediamo dopo" mi disse solo e, quelle poche e semplici parole, alzò il bicchiere verso di me e bevve, senza mai togliermi gli occhi di dosso.
Finì finalmente quella lunga giornata di lavoro. Chiudemmo che erano quasi le otto di sera e dal vetro della porta notai Cam appoggiato al muro, dall'altra parte della strada. Probabilmente mi aspettava, mi dissi ripensando alla sua affermazione di poco prima.
Da quando era diventato immortale, era diventato molto discreto e sapeva nascondere bene la sua natura ma non potevo certo dire che passasse inosservato.
Con la sua aria disinvolta ed il suo carisma faceva risaltare il suo carattere strafottente. La sua maglietta a maniche corte, lasciava intravedere il suo possente braccio.
Il suo abbigliamento scuro non faceva altro che risaltare la sua carnagione chiara ed i suoi capelli corti, dritti e neri come il carbone che incorniciavano il suo volto spigoloso. I suoi occhi, di un verde così intenso e brillante, che persino uno smeraldo si sarebbe sentito inferiore, sembrava potessero scavarti dentro fino dentro l'anima e spogliarti di qualsiasi segreto.
![](https://img.wattpad.com/cover/125420574-288-k555019.jpg)
STAI LEGGENDO
Gli Immortali
FantasiOrmai siamo ai giorni nostri, in un remoto paesino della Danimarca. Qui Ottavia vive la sua vita in pace e tranquillità, lontana da qualsiasi legame. Sorpresa dall'arrivo di Cam, e felice di ciò, i due immortali non hanno tempo per godersi il loro...