Una Crepa nel Tempo
Intorno a me regnava il buio ed il silenzio più assoluto.
Non riuscivo a vedere nulla attorno a me, non c'era nessun rumore che mi aiutasse a capire dove mi trovassi.
Di certo non sono più nella mia stanza.
Continuavo a guardarmi attorno, nella speranza che comparisse qualcosa di diverso.
Qualcosa che mi avrebbe aiutata a capire.
Provai ad avanzare tra le ombre, come se spostarmi fosse l'unica cosa sensata da fare.
Pian piano, mi resi conto che le ombre attorno a me iniziavano a dissiparsi, mostrandomi un paesaggio a me familiare.
Ero nel deserto, di nuovo, circondata dalle dune di sabbia che avevo imparato a conoscere.
Era giorno ed il sole in cielo stava lentamente iniziando la sua discesa per poi sparire e lasciare spazio alla notte. Solo che dove sapevo doveva esserci il famoso tempio di Luxor, non c'era nulla. Solo il Nilo e, poco più indietro, scorsi un piccolo villaggio.
Mi avvicinai, ma dentro di me, sapevo già di che villaggio si trattava. Riconobbi le casette di paglia, il mercato...
Ero tornata indietro nel tempo, non sapevo dire di quanto però, grazie ad un sogno.
Significa che nel passato troverò le risposte che cerco?
Non ne ero del tutto sicura ma tanto valeva provarci.
Una volta addentrata nel villaggio, notai che ero la sola a passeggiare per le stradine e i miei piedi, ricordando la strada, mi portarono verso un enorme palazzo a me familiare: il palazzo dove viveva Athem con la sua famiglia.
Immediatamente, mi misi a correre. Non sapevo se avrei potuto incontrare qualcuno, non sapevo se in quel posto ero come un fantasma, ma dovevo provare a cercarlo.
Era la mia sola occasione per rivedere il suo viso, un ultima volta, da vivo.
Non sapevo nemmeno in quale momento della storia ero approdata: se prima del mio arrivo o dopo la mia partenza.
Varcai la soglia del palazzo e lo trovai vuoto, come il villaggio che avevo attraversato.
Ma non ha senso?
Iniziai a girovagare per tutto il palazzo, nelle stanze che più mi erano familiari.
Alla fine, entrai in quella che era stata, o che in quel caso a quanto pareva doveva ancora essere, la mia stanza.
Era esattamente come me l'aveva mostrata Athem al mio arrivo: semplice, spoglia di qualsiasi effetto personale, con un letto al centro della stanza ed una piccola finestra che dava sul regno.
Entrai quasi con reverenza, sfiorando con le dita quello che mi circondava, notando che potevo interagire con gli oggetti.
Chiusi gli occhi per un breve momento, non solo per rievocare vecchi ricordi, ma anche per provare a captare ogni singolo rumore attorno a me.
Nulla, non sento nessun rumore, come se fosse completamente disabitato.
Li riaprì di scatto, ricordandomi del giorno in cui ero diventata un'immortale.
Devo andare forse nei sotterranei di Ur-Atum?
Mi misi alla ricerca degli alloggi del vecchio alchimista. La prima volta ero stata portata in quel luogo mentre ero priva di sensi, quindi non avrei mai saputo dove andare con esattezza, finchè non notai un'ombra su uno dei pilastri decorati con geroglifici e raffigurazioni varie degli abitanti di quella casa.
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Gli Immortali
FantasyOrmai siamo ai giorni nostri, in un remoto paesino della Danimarca. Qui Ottavia vive la sua vita in pace e tranquillità, lontana da qualsiasi legame. Sorpresa dall'arrivo di Cam, e felice di ciò, i due immortali non hanno tempo per godersi il loro...