Capitolo 38

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La Bilancia della Giustizia

Una volta aperto il passaggio, mi ritrovai in quello che pareva il decimo sentiero, o meglio, la decima ora.

Mancavano ancora due gallerie per trovare la fine di quel labirinto e, a parte l'intoppo nella quarta e quinta galleria, era stato molto semplice.

Proseguì a passo spedito. Oramai avevo capito che non c'erano strane trappole solo passaggi e strade che avrebbero potuto ingannare facilmente chiunque non conoscesse bene i geroglifici e la storia che legava Athem al suo regno dimenticato.

Gli ultimi due tunnel che avevo attraversato erano più lunghi rispetto agli altri ma non pensai fosse qualcosa di rilevante. Avevo notato che tutti i passaggi che avevo aperto erano rimasti tali, non sapevo se per consentirmi di ritrovare l'uscita più facilmente o semplicemente perchè quel labirinto era stato ideato per essere attraversato una volta sola.

Non ebbi nessun problema a raggiungere l'undicesima galleria: la sequenza con la quale avevo aperto tutte le porte nascoste era stata la stessa per tutte quante.

Shai rivela il passaggio segreto e Apopi rivela la successiva galleria.

Non capivo bene cosa spinse Athem a creare quel labirinto apparentemente tortuoso e privo di uscita, ma sembrava che avesse costruito tutto in modo che nessuno trovasse mai la stanza principale.

Non aveva la stessa architettura rispetto alle altre che erano composte solo da tunnel e dalla camera funebre con accanto la stanza con tutte le ricchezze appartenute al Faraone. Era molto differente.

Con il passare delle dinastie, le tombe erano sempre più grandi e imponenti sia esternamente che internamente. Esternamente, le piramidi erano sempre più grandi quindi erano facili da individuare. Internamente, invece, erano molto semplici e facili da raggiungere tutte le varie stanze, mi era bastato entrare in quella di Tuthankamon per capirlo.

Invece quella di Athem non era così.

Era sepolta tra le montagne, nascosta agli occhi del mondo. Il suo stesso nome era come svanito nel nulla, come se la sabbia lo avesse cancellato per sempre. Non erano stati ritrovati documenti o manufatti risalenti al suo regno. Era come se io fossi l'ultima testimone del regno di Athem e della sua consorte Isis.

Forse arrivata nella camera funebre, avrei trovato risposta anche a questo quesito.

Man mano che proseguivo, dentro di me si faceva largo la strana sensazione che mi aveva accompagnata fin da Luxor. Ero certa di trovare la tomba lì, da qualche parte ma il mio si era rivelato un errore. Uno strano scherzo che mi aveva portata lì solamente perchè quel posto aveva lo stesso nome che aveva dato Athem al suo progetto: la Valle dei Re.

In realtà, era riferita ad un altra vallata che si trovava nei pressi di Abido, nel bel mezzo del deserto. Ora era di dominio pubblico in quanto erano state ritrovate le tombe dei faraoni più antichi, come Den il padre di Athem.

Mi ricordai di aver partecipato alla sua sepoltura, ma anche a quella di Athem ed Isis e solo allora collegai il tutto; mi tornò in mente ogni cosa, inclusa la prima volta che visitai la tomba dei due sovrani e compresi il motivo del mio iniziale disorientamento: non era la stessa tomba.

La cerimonia funebre di Athem ed Isis era stata ammirata da tutto il popolo, era stata anche molto sfarzosa. Sapevo che erano presenti anche i loro figli, ancora bambini, ma non fu nessuno di loro due ad essere eletto faraone subito dopo la scomparsa di Athem.

Purtroppo non ero rimasta a lungo per poter assistere all'incoronazione del nuovo sovrano perchè, all'epoca, ero già in viaggio verso le foreste norvegesi, dove mi ero poi stabilita.

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