Abido: La Città Sacra
Dopo appena un paio d'ore, arrivammo alle porte della città.
Sentì un brivido percorrere la mia schiena. Non avevo più dubbi: ero vicina.
Confronto a Luxor, sembrava un paesino di campagna; andando verso il deserto notai delle case che parevano ancora in fase di costruzione. Era una parte totalmente distaccata dalla città, come se il deserto l'avesse divisa in due.
"Però, che differenza" commentò Alex, spiazzato dalla vista del deserto in lontananza davanti a lui e al movimento della città alle sue spalle.
"Già" concordai, mentre il mio sguardo si perdeva alla vista del deserto.
"Vuoi già addentrarti nel deserto?" chiese Cam.
"No, prima devo procurarmi delle provviste" iniziai a dire. Non che volessi tardare l'inevitabile ma era vero: dovevo sempre ricordarmi della mortalità. In più, avevo preso una decisione molto importante durante il tragitto appena percorso.
"Provviste?" chiese Alex spaesato.
"Sì: acqua, cibo. Sono umana non posso sopravvivere nel deserto a lungo con questo caldo" spiegai.
"Oh, giusto. Ma come lo attraversiamo poi? In sella alle moto?" chiese ancora Alex, parendo convinto della mia spiegazione di poco prima.
"Sì, anche se non so quanto siano adatti come mezzi per attraversare il deserto. Sarebbe meglio affittare un fuoristrada o un cammello" ipotizzai, pensando se mai avrei potuto trovare un cammello da affittare.
"Oppure potremmo andare a piedi?" suggerì Cam, sorprendendomi.
Pessima idea!
"Che cosa? Scherzi! Non so nemmeno quanto dista con precisione. Potrebbero essere sessanta o cento o anche duecento chilometri nel deserto!" esclamai, cercando di convincerlo.
Lui, in tutta risposta, si limitò a guardarmi serio per poi sospirare pesantemente e convincersi che il fuoristrada sarebbe andato bene.
"Bene, io vado a comprarmi acqua e provviste in abbondanza per me; voi potreste cercare il fuoristrada che ci serve. Non so se troverete molti animali da cacciare nel deserto però" dissi calmandomi un pochino.
"Sicura che vuoi andare da sola?" mi chiese scettico Alex.
"Sì, non vi preoccupate, conosco abbastanza bene la lingua da sapermela cavare" ironizzai, ma nessuno dei due parve capire la mia allusione.
"D'accordo. Direi di lasciare le moto ben nascoste in mezzo a queste abitazioni abbandonate. Ci ritroviamo qui, tra un paio d'ore?" chiese Cam per conferma.
"Facciamo anche tre" mi intromisi, "devo anche pranzare nel frattempo così avrò più provviste per il viaggio" spiegai, sperando che credessero alle mie parole.
Dopo un momento di silenzio da parte di entrambi che mi parve eterno, acconsentirono e ci dividemmo. Speravo solo di non averli insospettiti troppo.
La mia proposta doveva sembrare il più veritiera possibile e, soprattutto, dovevo fare in modo di restare sola per tutto il tempo necessario.
Bene, non ho molto tempo a disposizione, mi dissi.
Andai al primo mini market che trovai prendendo tutta l'acqua che potevo trasportare; dopo di che andai a cercare un cammello.
Molti contadini affittavano i propri cammelli ai turisti per le passeggiate nel deserto e mi chiesi se fossi stata abbastanza fortunata da convincerne uno a lasciarmi un cammello per qualche giorno.
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Gli Immortali
FantasiOrmai siamo ai giorni nostri, in un remoto paesino della Danimarca. Qui Ottavia vive la sua vita in pace e tranquillità, lontana da qualsiasi legame. Sorpresa dall'arrivo di Cam, e felice di ciò, i due immortali non hanno tempo per godersi il loro...