A Pochi Passi Dalla Meta
Cam fu di parola, come sempre.
In serata, potevamo scorgere in lontananza la città di Luxor divisa in due dal fiume Nilo.
Una volta raggiunto le città vicine del Cairo, costeggiammo praticamente il Nilo in quasi tutta la sua lunghezza, fino a Luxor. Un lato della città, quello ad est, era abitato e moderno mentre il lato che mi interessava, l'antico, si trovava dalla parte opposta del fiume a ovest.
Noi, per fortuna, arrivavamo dal lato ovest di Luxor. Difatti potevo scorgere, completamente illuminato, il tempio antico di Luxor, quando all'epoca si chiamava Tebe.
Anche quel lato della città era abitato, di conseguenza, potevamo riposarci tranquillamente senza dare sospetti.
La zona era ampiamente sorvegliata, specialmente di notte, quindi dovevamo comportarci come normali turisti.
Scegliemmo un piccolo hotel poco fuori dalla città ed il più vicino possibile alla Valle dei Re che tutti erano abituati a vedere e che conoscevano meglio.
Il posto si chiamava Pharaohs Hotel, nome molto azzeccato per la zona, che si rivelò essere un posto piccolo ma accogliente, adatto alle nostre esigenze.
Era immerso in un giardino paesaggistico ed era nei pressi del Tempio di Habu e si affacciava direttamente sulla Valle delle Regine da un lato e sul giardino dall'altra.
Fuori c'era una meravigliosa veranda con tavolini e divanetti con ombrelloni disposti in maniera ordinata. L'interno era composto da mobili in legno e le pareti erano colorate con disegni geometrici. C'era una sala ristorante abbastanza grande ed accogliente.
Era un posto perfetto, considerato che solo io avrei usato un letto e usufruito del servizio di ristorazione mentre i miei due compagni di viaggio sarebbero stati fuori quasi tutta la notte per cacciare.
Non appena entrammo, un signore ci accolse e la cosa positiva era che, almeno per me, il signore conosceva solo l'egiziano. Nonostante il mio fosse un egiziano antico, alcune parole non avevano subito cambiamenti drastici, di conseguenza mi ritrovai a parlare tranquillamente con il proprietario del posto.
Una volta ottenute le chiavi della mia stanza, mi sentì richiamare dal proprietario.
"Sì?" risposi in egiziano.
"Complimenti, ha un egiziano eccellente. Viveva qui?" mi chiese nella sua lingua, evidentemente stupito dalla mia parlantina naturale.
"Sì, ho vissuto qui per un pò" risposi semplicemente e presi lo stretto corridoio che mi avrebbe portato alla nostra stanza.
"Bè ora abbiamo la prova che vivevi qui" mi sentì dire da Alex.
"Che cosa ti ha detto quel tipo poco fa?" chiese Cam, curioso.
"Che il mio egiziano è ottimo" risposi brevemente, mentre infilavo la chiave nella toppa della porta della stanza.
Nel frattempo, aprì la porta e mi infilai nella piccola stanza. Era piccola ma accogliente, aveva tre letti singoli, anche se due non sarebbero stati molto utilizzati ed una finestra che dava sulla Valle delle Regine.
I ragazzi erano riusciti a mettere le moto nel parcheggio dell'hotel e avevo chiesto se avesse potuto tenerle in custodia per qualche giorno; per fortuna, il proprietario accettò con un piccolo anticipo per il disturbo che Cam ed Alex avevano gentilmente offerto.
Gli spiegai che eravamo turisti che ci saremmo fermati per qualche giorno per visitare i siti archeologici e lui non aveva fatto ulteriori domande, per nostra fortuna.
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Gli Immortali
FantasiOrmai siamo ai giorni nostri, in un remoto paesino della Danimarca. Qui Ottavia vive la sua vita in pace e tranquillità, lontana da qualsiasi legame. Sorpresa dall'arrivo di Cam, e felice di ciò, i due immortali non hanno tempo per godersi il loro...