Capitolo 05.

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Discussioni

Tornai a casa tardi quella sera.

Come avevo previsto, non avevo smesso un solo secondo di pensare a quei sogni. Specialmente all'ultimo che avevo fatto.

Nonostante mi avesse dato qualche indizio in più, non sapevo proprio cosa volessero dirmi quelle due ombre, che solo alla fine avevo riconosciuto.

Non mi capacitavo che fossero davvero loro, dopo tutti questi anni. Ancor meno volevo credere che ci fosse un'altra profezia con la quale avrei dovuto fare i conti.

Una volta arrivata a casa, venni assalita dai dubbi.

Cam non avrebbe compreso la situazione, ancor meno sapendo che avevo cercato di rifare quel sogno, certa che non si trattasse solo di qualcosa di casuale.

In genere nei miei sogni, cercavo di rievocare il passato, per non dimenticare mai le persone che avevo incontrato nell'arco della mia lunga esistenza, inclusi i miei genitori.

La loro morte e l'assalto di quei trafficanti di schiavi, avevano cambiato per sempre la mia vita. A volte mi chiedevo, cosa sarebbe successo se il Faraone Den non fosse arrivato in tempo a comprarmi.

Probabilmente non avrei conosciuto Athem, non sarei diventata immortale e non avrei mai conosciuto Cam.

Da una parte, ero contenta che le cose fossero andate così, ma a volte mi chiedevo per quale motivo dovrei vivere così a lungo.

Non appena entrai in casa, avvertì la sua presenza in salotto.

Lo trovai seduto sul divano, mentre contemplava la fitta boscaglia al di là della finestra.

"Sei tornata" mi disse, senza voltarsi.

Non c'era nessuna emozione nella sua voce che tradisse il suo umore.

"Sì. Come hai passato la giornata?" chiesi, per distogliere l'attenzione su di me.

Avevo scritto in faccia che ero sovrappensiero e non c'era bisogno di essere un genio per capire a cosa stessi pensando.

"Bene, credo di aver trovato qualcosa" mi informò semplicemente.

"Bè è una cosa buona, no?" chiesi, mi pareva un pò  troppo poco convinto nonostante la sua affermazione.

"Sì, sì lo è, però..." iniziò a dire, rabbuiandosi di colpo, per poi guardarmi con sguardo indagatore e, dentro di me, sapevo che non sarebbe stata una conversazione facile, ma dopotutto quelle con Cam non lo erano quasi mai.

Non dissi nulla, avrei lasciato che continuasse senza interromperlo.

"Però, da stamattina sei strana. Ti ho intravista a lavoro e non mi sembravi la stessa di ieri. Dimmi, c'entra per caso quello strano sogno che hai fatto stanotte?" chiese serio.

Ero rimasta stupita del fatto che mi avesse spiata mentre lavoravo e quella sua improvvisa serietà non mi rassicurava per niente.

Non sapevo proprio che fare se confessargli tutto oppure nascondere l'evidenza.

Così, decisi di dirgli una mezza verità, così mi sarei sentita meno in colpa.

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