Capitolo 46

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La Tomba Segreta

Ero inginocchiata di fronte alla tomba davanti a me, ancora sconvolta da quella nuova scoperta.

Semerkhet, o lo stesso Athem, aveva fatto seppellire la madre biologica lì nascosta al mondo in quella stessa cripta, proprio come loro.

"La conoscevi?" mi domandò Alex.

"No" risposi brevemente.

Mi domandai chi l'aveva seppellita lì e perchè.

"Dice chi era?" mi chiese Cam, chinandosi accanto a me.

"Era la madre biologica di Athem" risposi quasi meccanicamente alla sua domanda.

"Ma, in teoria, non dovrebbe essere sepolta col marito?" domandò Alex, non capendo la situazione.

"Sì, se fosse stata la Regina legittima" spiegai.

"Cosa? Intendi che questa donna non è..." iniziò a dire Cam, sconvolto.

"Poco fa, nella tomba con Ravic, ho scoperto il segreto delle origini, non solo di Ravic ma anche dei sovrani a cui ero legata in Egitto"  iniziai a confessare e, in breve tempo, raccontai tutto quello che avevo scoperto dalle iscrizioni alla conversazione avuta con Ravic e alla motivazione che lo aveva mosso nella sua vendetta personale.

"Almeno spiega perchè era così ossessionato da te" convenne Alex.

"Ma ha fatto un errore madornale: non è andato oltre alla tua vita in Egitto" sentenziò Cam, giungendo alla mi stessa conclusione di poco prima.

"Così non è stato in grado di prevedere un nostro arrivo, o anche solo di contrastarci" concluse Alex.

In tal caso, per me, era stata un vera fortuna. Se avesse scoperto prima di Cam e di Alex, probabilmente avrebbe trovato un modo per non farli arrivare fino a me.

"Ma come mi hai ritrasformata?" chiesi a Cam poco dopo.

Non sentivo più i rumori del crollo che ci avevano seguito fino a lì, come se si fossero interrotti, quindi avevo deciso di porre quella domanda che mi assillava da quando mi ero risvegliata.

Sapevo che non era esattamente il momento più opportuno, ma onestamente pensavo di essermi lasciata alle spalle un sacco di opportunità che avevo sprecato.

"Non è stato facile, ma a grandi linee, sappi che non capendo cosa c'era scritto sulla pergamena, ho seguito il mio istinto" provò a spiegare lui.

Mi voltai verso di lui mentre Cam si avvicinava a me. Eravamo l'uno di fronte all'altra, ci guardavamo e poi abbassò il suo sguardo sul mio corpo.

Scostò delicatamente i miei capelli dalla mia spalla e mi rivelò la traccia che aveva lasciato il suo nuovo morso.

Appoggiò appena le dita sopra alla scollatura di quello che rimaneva del mio top, accarezzando la pelle in quel punto. E guardando con più attenzione mi resi conto che il morso si trovava esattamente all'altezza del cuore.

Era abbastanza profondo: il segno dei suoi denti era molto evidente, lasciando sulla zona una traccia biancastra che contrastava sulla mia pelle.

Tornai a guardarlo, ipotizzando cosa l'istinto lo abbia portato a fare.

"Sono sempre stato attratto dal battito del tuo cuore e, quando sei tornata umana, lo sentivo rimbombare nella mia testa incessantemente. All'inizio era davvero fastidioso, ma poi col tempo ho iniziato a desiderare di..." si interruppe quasi imbarazzato.

Lo intimai di continuare a spiegarsi, senza spezzare il silenzio. Mi limitai a guardarlo con sguardo curioso.

"E poco fa mi è sembrata la cosa giusta da fare. Ho fatto quello che tu hai fatto per me, in Norvegia quando mi salvasti la vita" concluse, affondando la testa nell'incavo del mio collo.

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