Capitolo 17

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Verso Il Confine Austriaco

Era pomeriggio inoltrato ormai e la moto continuava a divorare la strada, senza mai placarsi.

Aveva rallentato dopo quasi un'ora da quando avevamo lasciato Fulda alle nostre spalle.

Nel frattempo, anch'io avevo deciso di allentare la presa su di lui, staccando il mio petto dalla sua schiena. Non sapevo se la mia improvvisa vicinanza gli avesse dato fastidio o se gli era d'intralcio nella guida, come mi aveva avvertita quella mattina la prima volta che ero salita sulla sua moto.

Il sole sopra di noi scaldava la strada ed i nostri corpi rendendo così più piacevole il nostro viaggio. Trovavo incredibile di come Cam padroneggiasse così bene quel mezzo, tant'è che sembrava quasi che le ruote sfiorassero appena l'asfalto bollente. Ad ogni curva, sterzava dolcemente nonostante la velocità a cui stavamo viaggiando.

Tutti i consigli che mi aveva dato quella mattina, si erano rivelati utili e mi avevano aiutata a prendere confidenza più facilmente, senza rischiare od avere anche solo paura di commettere qualche errore.

Poco prima di ripartire da Fulda, gli avevo chiesto quale sarebbe stata la prossima sosta.

"Se tutto va bene, speravo di arrivare almeno fino a Norimberga. Dovremmo arrivarci verso il tramonto" mi rispose, tranquillo, aggiungendo che avrebbe approfittato per un altro pieno di benzina.

"Non ti dispiace dover guidare così tanto tempo di fila e per un tragitto così lungo?" gli avevo domandato, sentendomi in colpa per averlo coinvolto in quel viaggio, utilizzando la sua adorata moto anziché prendere un aereo o un qualsiasi altro mezzo per essere più comodi.

Ci trovavamo ancora in coda per il benzinaio, poco prima che il suo umore cambiasse per colpa dell'uomo con cui aveva parlato tutto il tempo.

"No, non posso stancarmi, lo sai. E poi ho sempre voluto fare un viaggio così..." disse, interrompendo la frase a metà.

Non seppi mai la fine di quella frase e la stavo ancora aspettando seduta dietro di lui, mentre sfrecciava tra il traffico dell'autostrada, superando tutte le macchine che incontrava.

La moto, essendo compatta, passava con estrema agilità nel traffico infilandosi tra le auto lasciandole indietro.

Era come se stesse affrontando la strada, con un impeto di rabbia che sembrava che l'asfalto avesse quasi timore della moto di Cam.

Il tempo pareva essersi fermato. Era come se non esistesse più lo scorrere delle lancette del tempo; l'unico modo che avevo per comprendere a che punto della giornata mi trovassi era quello di guardare io sole.

Notai di sfuggita il suo tragitto verso ovest, esattamente alla nostra destra, considerando che stavamo andando verso sud.

Senza rendermene conto, mi ero ritrovata a chiudere gli occhi, appoggiandomi alla schiena di Cam, godendo di quel momento con il sole che mi riscaldava il volto.

***

Poco tempo dopo  li riaprì e mi accorsi che la moto si era fermata ad un'altra stazione di servizio.

"Siamo già a Norimberga?" chiesi cercando Cam con lo sguardo.

Era rimasto immobile, al posto di guida, di fronte a me. Si era appena tolto il casco.

"Sei sveglia, credevo dormissi. Comunque sì, siamo a Norimberga" mi rispose lui, senza mai voltarsi nella mia direzione.

Di fronte a noi, si ergeva la pompa di benzina.

"Se vuoi andare dentro all'autogrill va pure, la prossima sosta sarà tra un altro paio d'ore" mi avvisò lui.

Sinceramente, non avevo bisogno di nulla, ma accettai il suo consiglio e scesi dalla moto per sgranchirmi le gambe.

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