Ombre dal passato
"Ottavia, meno male, mi hai fatto prendere un colpo" disse Cam sollevato.
Una volta aperto gli occhi, mi accorsi che ero ancora sul divano, appoggiata con le braccia sul davanzale della finestra.
Cam era accanto a me, con aria preoccupata.
"Sono sul divano?" chiesi confusa. Come avevo fatto a ritrovarmi lì?
"Sì, credo tu ti sia addormentata" disse Cam, quasi sorpreso.
Era raro per noi dormire e quando lo facevamo, in genere, dormivamo anche per giorni interi.
Mi voltai verso la finestra e mi accorsi che era giorno già da un pezzo.
Per fortuna non sarei andata a lavoro prima di pomeriggio.
"Che ore sono?" chiesi, ancora confusa da quello che avevo... sognato?
Era stato davvero solo un sogno?
"Le nove di mattina" mi rispose, calmo.
"Che è successo? Stavo per uscire e ti ho vista sul divano" mi raccontò lui, chiaramente ancora sorpreso per avermi trovata addormenta.
"Non lo so, un brutto sogno credo. Ma è strano non mi sono accorta di essermi addormentata così profondamente" gli confessai, più confusa di lui.
"Ti capita spesso di dormire?" mi chiese poi, molto meno teso rispetto a prima.
"Ogni tanto ma in genere quello che sogno non è mai così realistico" confessai, anche se non sapevo fino a che punto avrei potuto confidarmi con lui.
Magari avrebbe minimizzato la cosa, anche se a me quelle parole sussurrate dal vento mi rimbombavano ancora nelle orecchie.
E quelle parole avevano tutta l'aria di essere un chiaro avvertimento. Di una cosa ero certa, dopo quel sogno: qualcosa stava per accadere e non era nulla di buono.
"Che cosa hai sognato di preciso per spaventarti così?" mi domandò Cam.
Lo guardai con sguardo sorpreso ed immersi i miei occhi nei suoi, così brillanti e vivi; come sempre, era riuscito a leggermi con tale facilità che, in quel momento, nemmeno io mi ero accorta del timore che mi aveva provocato quel sogno.
"Non lo so di preciso. C'erano delle ombre, si sono avvicinate a me e poi sono scomparse" provai a dire.
"Ombre?" ripeté lui, incredulo alla mia affermazione.
"Sì. Erano una coppia di persone ma sotto forma di semplici ombre" spiegai.
In tutta risposta, Cam mi guardò stranito. Neppure lui sapeva come interpretare quel mio sogno; omettei volutamente la parte in cui il vento mi sussurrava di scappare via per l'arrivo di qualcuno.
Ma chi? Chi mi sta cercando? Mi chiesi dentro di me, stringendomi il petto con le braccia, come avevo fatto nel sogno.
"Oggi devi andare a lavoro?" mi chiese lui, evidentemente per cambiare argomento.
Sapeva quando preferivo evitarne uno e, di conseguenza, mi aiutava a non pensarci. Sapevo che era sbagliato nei suoi confronti non dirgli del mio gioiello, del mio passato e del mio sogno, ma avevo troppa paura di coinvolgerlo in qualcosa di pericoloso per entrambi.
Nonostante la nostra natura immortale, non sapevo con esattezza cosa potesse farci del male e chi, dopotutto eravamo gli unici immortali, almeno così credevo.
"Sì, nel pomeriggio" lo informai.
"Sei sicura di volerci andare lo stesso? Mi sembri ancora parecchio scossa" mi disse, gentile.

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Gli Immortali
FantasyOrmai siamo ai giorni nostri, in un remoto paesino della Danimarca. Qui Ottavia vive la sua vita in pace e tranquillità, lontana da qualsiasi legame. Sorpresa dall'arrivo di Cam, e felice di ciò, i due immortali non hanno tempo per godersi il loro...