Capitolo 11

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Ballammo per più di un'ora. Non avrei voluto fermarmi, ma i miei piedi erano doloranti.

"Vuoi bere qualcosa?" mi chiese abbracciandomi da dietro e sussurrandomi all'orecchio.

Avevo la gola secca, quindi annuii. Mi prese la mano e mi portò nell'altra stanza. Era una "cucina". C'erano ragazzi ubriachi ovunque e mi prese il panico, strinsi la mano di Louis più forte. Mi passò un bicchiere con della birra e in un sorso la bevvi tutta, avevo davvero una gran sete e la birra mi è sempre piaciuta.

"Piano piccola" mi sussurrò sorridendomi e sorseggiando la sua birra. In quella casa faceva troppo caldo e mi stava prendendo il panico c'erano troppe persone. La testa incominciò a girare, non ci feci molto caso. Non capivo molto.

Tirai Louis dalla giacca di pelle che indossava per farmi capire, per fargli capire che non stavo molto bene che avevo bisogno d'aria. Fin da quando ero piccola soffrivo di claustrofobia, avevo paura degli spazi chiusi e molto affollati, soprattutto se non circolava l'aria. Proprio come in quel posto.

Louis notó il cambio di espressione e mi tiró a se, guidandomi fuori da quella casa. Uscimmo e feci un grande respiro. Non mi ero nemmeno accorta di stare trattenendo il fiato. Guardai Louis era spaventato gli feci segno che andava tutto e bene e si calmò. Tiró il pacco di sigarette dalla tasca della giacca e ne accese una. Aspirò dalla sigaretta e si avvicinò a me. Ero appoggiata ad un muretto e la sua altezza mi sovrastava.

Lo guardai negli occhi.

"Hai mai fumato?" mi chiese facendo un altro tiro dalla sigaretta.

"No, mai"

"Ti va di provare?" mi chiese avvicinando la sigaretta alle mie labbra.

Negai con la testa.

"Apri la bocca" mi ordinò, ma non avevo voglia di quei giochini. Aveva lo sguardo implorante. Lo accontentai. Aspirò dalla sigaretta e si avvicinò alle mie labbra. Mi soffio il fumo in bocca. Lo inalai per poi farlo uscire. Lo presi dal collo e lo baciai. Era un bacio diverso dal primo che ci eravamo scambiati, questo era più spinto e meno dolce. La bocca di Louis sapeva di birra mischiata al fumo. Amavo quel sapore. Mi morse il labbro per poi succhiarlo. Le mie mani tiravano il suo ciuffo in alto. Spinse il suo corpo contro al mio. Ero tra il muretto e il corpo di Louis. Le sue mani andarono a posarsi sui miei fianchi sotto la maglia. Mi era preso il caldo e le sue mani erano fredde. La sigaretta si stava consumando da sola sul muretto. Si staccò dalle mie labbra per avventarsi sul mio collo. Le sue labbra si posarono sotto il mio orecchio. Un gemito mi scappò dalle labbra.

"Amo il tuo profumo" mi disse alzando la testa e appoggiando la fronte sulla mia. Chiusi gli occhi e inalai il suo profumo.

Mi baciò il naso. Appoggiai la testa sul suo petto e restammo in quella posizine fino a quando non mi staccai.

"Vuoi tornare a casa?" mi chiese. Ero stanchissima e questa serata era stata qualcosa di stupendo, ma comunque pesante.

"Si, sono stanchissima"

Salimmo in macchina. Mi misi nella mia solita posizione. E chiusi gli occhi avevo bisogno di rilassarmi. Li riaprii quando mi accorsi di essere in braccio a qualcuno.

Guardai in alto e vidi Louis salire le scale di casa mia.

"Ehi Lou fammi scendere" gli dissi anche se non avevo molta voglia di camminare.

"Ben tornata fra noi bella addormentata" mi prese in giro. Sorrisi e nascosi il viso nel suo collo. Incominciai a baciarglielo. Ma non mi resi conto di stare succhiando la sua pella, fino a quando dalle sue labbra non uscì un gemito. Mi allontanai e notai una macchia rossa sul suo collo. Gli avevo fatto un succhiotto senza rendermene pienamente conto. Passai le mie dita sopra quel segno. Era come marchiarlo. Come dire al mondo intero "Lui è mio e non si tocca". Arrivammo in camera mia mi coricò sul letto.

"Mi hai fatto un succhiotto, piccola?" mi chiese toccandosi sopra la macchia.

Feci il labbruccio e lui scoppiò a ridere. Risi anch'io. Mi baciò sulla fronte e mi sussurró la buonanotte.

Chiusi gli occhi e mi addormentai, vestita e con le labbra di Louis sulla fronte.

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