Capitolo 24

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L'umidità di qulla stanza mi penetrava nelle ossa. Incominciavo a sentire freddo. L'angoscia di non rivedere più Jessica, Louis, Theo si fece spazio dentro di me. In quel posto anche Niall mi mancava.

Chissà cosa stanno facendo in questo momento. Mi mancano e la mia vita fa schifo.

Proprio adesso che mi stavo riprendendo doveva succedere?

Avevo passato due settimane stupende. Stava andando tutto bene e invece sono rinchiusa dentro questa stanza buia, fredda. Legata a questa stupida sedia.

Non so quanto tempo era passato dalla visita del moro e del riccio.

Non li volevo vedere e la mia guancia ancora bruciava.

Ma comunque non va mai come voglio io, infatti la porta si aprì ed entrarono i due mostri. Non erano da soli.

C'era una figura dietro di loro.

Loro non se ne erano accorti che era entrato qualcuno con loro. Questo qualcuno mi fece segno di fare silenzio. Pur volendo non potevo parlare ero imbavagliata.

Il riccio si avvicinó a me e mi diede una tirata di capelli mentre il moro mi diede un'altra sberla. Lacrime calde scivolarono sul mio viso mi stavano torturando fisicamente e psicologicamente. Avevo bisogno di Louis. Chiusi gli occhi e quando li riaprii il moro era per terra. Qualcuno lo aveva colpito. Sentii il ricco dietro di me gridare. Qualcuno lo stava torturando.

E se quel qualcuno poi torturava me?

Non volevo essere torturata. Non ce l'avrei fatta a soppertarlo era troppo per me e per il mio stato emotivo.

Ad un certo punto non si sentii più niente. Guardavo a destra e a sinistra per vedere la figura del fantomatico misterioso. Ma non c'era nessuno. 

Come facevo ad uscire da lì adesso?

Sarei morta.

Quando stavo per perdere le speranza, una mano si posó sulla mia spalla. Sussultai, ma mi calmai subito. Conoscevo quel tocco e quel profumo era Louis.  Finalmente era arrivato. Mi aveva salvata per la seconda volta. 

Mi slegò i polsi. Mi alzai ma ero troppo debole e le mie gambe cedettero. Louis mi prese al volo e fortunatamente non caddi.

Mi portó fuori, ma nascosi il viso nell'incavo del suo collo, perché la luce del sole mi dava fastidio agli occhi.

Mi misi seduta sul sedile della macchina e aspettai che anche Louis salisse.

Guardai in basso e le maniche della felpa erano zuppe di sangue alzai le maniche e le ferite si erano riaperte. Una fitta allo stomaco mi fece piegare in due, avevo fame.

"Abby tutto bene?" mi chiese Louis aiutandomi a raddrizzarmi.

Lo guardai "portami a casa tua ti prego" gli dissi piangendo. Partii e in pochi minuti eravamo a casa sua.

Entrammo e qualcuno si catapultó adosso a me. Jessica. La mia migliore amica era qui. La strinsi a me anche se mi facevano male tutte le osse. Lei stava bene e questo era l'importante.

"Scusami" mi disse "scusami se sono troppo debole, scusami se non ti ho potuto salvare" continuó scoppiando a piangere.

"Adesso sono qui, sto bene. Non importa" guardai dietro Jessica e c'era Niall. Gli sorrisi e mi sorrise anche lui. Mi staccai da Jessica per andare a farmi un bagno. Avevo bisogno di lavare tutte quelle paure che ancora alloggiavano dentro di me. Salii le scale con Louis dietro, entrai in camera sua. Mi voltai verso di lui.

Mi guardó e si avvicinó a me. Mi prese il mento e mi fece voltare il viso verso sinistra. La guancia presa a schiaffi dal moro.

Bruciava.

Negli occhi di Louis comparve rabbia. Si voltó e colpì con un pugno la porta. Susslutai mi fece paura.

Entrai in bagno e mi chiusi li dentro.

Avevo bisogno di tempo e spazio per me adesso.

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