Capitolo 42

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Ero a casa di Louis, nel suo guardino con la sua pistola in mano. Stava cercando di insegnarmi a tenere una pistola in mano. Una grande impresa.

"No Abby quante volte te lo devo ripetere" gridò esasperato mettendosi dietro di me e raddrizzandomi le braccia "così. Spara" disse allontanandosi da me.

L'adrenalina scorreva nelle mie vene, stavo puntando ad un albero. Un colpo partì dalla pistola, ma non colpii l'albero. Mi voltai verso di Louis e lo guardai facendo il broncio e sbattendo i piedi a terra. Era un'ora che cercavo di colpire quello stupido tronco d'albero, ma la mia mira faceva davvero schifo.

"Piccola con calma ce la farai a colpirlo" mi disse Louis guardando nei miei occhi e avvicinandosi. Mi buttai adosso a lui e lo abbracciai forte a me.

Mi era mancato così tanto.

A rovinare quel momento fu il mio telefono che incominciò a suonare nella tasca posteriore dei miei pantaloni. Lo presi, mentre Louis mi baciava il collo. Risi e portai il telefono all'orecchio.

"Pronto?" dissi allontanando Louis dal mio corpo. Sorrisi e lo guardai mentre faceva il broncio.

"Che siete carini tu e Louis, piccola" disse una voce rauca dall'altra parte del telefono. Sbarrai gli occhi e mi guardai in torno. Guardai Louis e notò il mio cambio di espressione.

"Chi sei?" chiesi in un sussurro. Non rispose nessuno. Si sentii una risata dall'altra parte del telefono. Louis mi prese la pistola dalle mani. La caricò.

La persona dall'altra parte del telefono chiuse la chiamata. Si sentì un rumore dentro casa. Louis si mise d'avanti a me. Guardai la vetrata, notai una persona dentro che mi guardava nell'oscurità. Feci segno a Louis. Si voltò verso di me.

Mi bació "nasconditi" sussurrò sulle mie labbra. Feci segno di no con la testa. Una lacrima rigó il mio viso. Non volevo lasciarlo lì da solo, non mi sarei mai perdonata se gli sarebbe successo qualcosa.

"Esisti solo tu per me, non posso lasciarti qui da solo" sussurrai. Stava per aprire bocca per ribbattere, ma il rumore della vetrata che veniva aperta, lo fece voltare verso quella direzione.

Il ragazzo moro che mi aveva rapita uscì. Sussultai. La paura si impossessó di me, ma dovevo essere forte.

"Zayn?! Cosa ci fai qui?" disse Louis al ragazzo.

Lo conosceva? Come faceva a conoscerlo?

Sbarrai gli occhi, quando un colpo dalla pistola del moro partì.

No, no ti prego non di nuovo.

Non se ne puó andare anche lui e lasciarmi da sola.

NO!

"LOUIS!" gridai.

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