Capitolo 33

613 21 2
                                    

Ero rannicchiata per terra gli spari erano ricominciati, avevo le mani sulle  orecchie. Non riuscivo a muovermi ero come pietrificata dalla paura. Neanche piangevo, solo stavo lì, ferma.

Sentii aprire la porta, non mi voltai neanche a vedere chi era. Si avvicinava a me, ma non mi ero mossa dalla mia posizione.

Si coricó dietro di me sul pavimento e mi abbracció. Riconobbi il profumo. Era la mia migliore amica. Mi voltai e mi strinse al suo petto. In quel momento incomniciai a piangere. Non mi chiese niente. Lei capiva le mie lacrime. Tutti possono pensare che piango per la paura, ma lei capì tutto. La migliore amica è colei che giustifica le tue cazzate, non giudica i tuoi sbagli, ascolta le tue parole e interpreta i tuoi silenzi. La migliore amica è colei che ti capisce prima ancora che tu possa parlare. Lei capiva tutto.

Sentii un urlo e poi silenzio come se tutto fosse finito. Niente più spari, grida, niente. Solo il silenzio rotto dai miei singhiozzi.

Era tutto finito?

Alzai la testa e vidi Jessica. Aveva un occhio nero. Qualcuno le aveva fatto del male. Qualcuno aveva toccato la mia migliore amica. Volevo andare di sotto a  capire che stava succedendo. Ma Jessica intendendo le mie intenzioni mi tenne più stretta a se. Non riuscivo a liberarmi dalla sua presa ferrea.

"Sta ferma. Non vai di sotto quindi é inutile che scalci" mi disse con voce dura, ferma.

Mi arresi "chi ti ha fatto del male?" le chiesi passando una mano sul suo occhio rovinato.

Scosse la testa, non voleva parlarne. Non le faci più domande solo la abbracciai a me.

"Ragazze" sentimmo una voce alla porta. Il mio cuore incominció a battere più veloce del dovuto e i miei occhi si sbarrarono per la paura. Non sapevo chi era. Guardai Jessica notai che era serena.

Lei non aveva paura?

Mi guardó e notó la mia paura.

"É Niall" mi sussurró all'orecchio. Tirai un sospiro di sollievo.

La porta si aprì e alzai la testa per vedere chi era. La testa bionda di Niall spuntó dalla porta.

"Jessica?" chiamó. Quest'ultima si alzó e corse da lui. Gli saltó adosso. Sorrisi.

Guardai dietro Niall, ma Louis non spuntava. Mi alzai da terra e corsi giù per le scale. Rischiai di cadere più di una volta. Dovevo trovare Louis.

Arrivai di sotto e c'era il casino. Il divano bianco del salone sotto sopra. Il tavolo di vetro rotto. Nel mobile del salone c'erano molti buchi. Ma la cosa che più mi sconvolse, fu una macchia rossa a terra.

Era sangue?

Mi avvicinai e notai la collana di Louis vicino al sangue. La raccolsi da terra e la chiusi in un pugno. Ricominciai a piangere. Mi guardai in giro per vedere dove era Louis. Non lo vedevo. Avevo la vista appannata per le lacrime. Passai la mano sugli occhi e asciugai le lacrime.

Mi voltai per tornare da Niall sopra. E di lato alle scale in un angolo seduto per terra con gli occhi chiusi c'era Louis.

Lo fissai. Sentendosi osservato aprì gli occhi e mi guardó. Mi sorrise, ma non uno dei suoi soliti sorrisi. Era un sorriso malinconico, forzato. Lanció la pistola che teneva in mano lontano da se.

Si alzó e la sua maglia aveva del sangue. Lo squadrai. Aveva solo un taglio sull'occhio, una guancia viola e il labbro spaccato. 

Si avvicinó a me. Zoppicava. Guardai la sua gamba e aveva del sangue sul polpaccio. Mi avvicinai a lui e lo abbracciai. Mi strinse a se. Mi strinse così forte che per un pò di secondi smisi di respirare.

Ho avuto davvero paura di perderlo.

~You make me strong!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora