Capitolo 34

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Aiutai Louis a salire le scale e lo portai in camera sua.

L'unica cosa che regnava era il silenzio.

La calma dopo la tempesta.

Niall e Jessica erano ancora lì sull'uscio della porta abbracciati.

Entrammo in stanza e feci sedere Louis sul letto. Si coricó e si mise le braccia sugli occhi. Mi voltai per vedere se Niall e Jessica erano andati via e infatti fu così. Chiusi la porta e solo in quel momento notai un buco sul muro. Avevo ancora la sua collana in mano.

"Vieni qui" Louis mi stava allungando la sua mano per prenderla. Scossi la testa. Sbarrò gli occhi.

"Prima ti devo medicare quindi ti alzi e vieni in bagno." gli dissi con tono fermo. Era finito il tempo di 'Abby l'assassina', adesso ero 'Abby la guerriera'.

Scosse la testa "non mi fare alzare, vieni a medicarmi qui" mi disse sofferente. Andai al bagno e presi la cassetta dei medicinali. Posai la collana sul marmo vicino al lavandino. Tornai da lui, mi misi di dato e incominciai a passargli un pó di cotone bagnato dal medicinale sopra l'occhio.

Stava fermo, guardava la parete di fronte a lui. Non mi rivolse nemmeno uno sguardo per tutto il tempo che lo medicai, solo alcune volte mi diceva che faceva male.

Lui con il suo comportamento stava facendo del male a me. Doveva solo ringraziarmi che dopo tutto quello che era successo non ero scappata, ancora ero qui a medicare le sue stupide ferite. Mi mancava il polpaccio da medicare, ma lui mi disse che non voleva che lo medicassi io. Lo avrebbe fatto lui.

Andai in bagno e mi chiusi la porta alle spalle, non volevo vederlo era come se ce l'avesse con me per non so quale motivo. Ma io non avevo fatto niente, solo ero entrata nella sua vita. La peggior cosa che potessi fare.

Guardai i miei vestiti in un angolo, erano asciutti. Mi spogliai dalla maglia di Louis e indossai i miei vestiti. Uscii dal bagno e misi le mie amate converce.

"Dove vai?" mi chiese Louis. Lo guardai si era tolto la maglia sporca ed aveva qulache livido sul petto. Era coricato sul letto e il suo polpaccio sembrava non sanguinare più, in quel momento mi resi conto che non era suo il sangue. Che lui aveva solo preso una botta alla gamba, il suo polpaccio non aveva niente.

Mi voltai senza dire niente, aprii la porta. Ma prima che potessi uscire, lui mi fermó. Chiuse la porta e mi sbattee contro a quest'ultima.

"Non puoi andare via, io non ti permetteró di uscire dalla mia vita, non farai un passo senza di me. Io sono rimasto." mi disse ad un centrimetro dalle mia labbra. Era vero lui non se ne era andato lui era rimasto. Ma io non sono come lui, io i problemi non li affronto io scappo.

Avrei tanto voluto in quel momento che dalla finestra sbucasse Peter Pan. Che mi direbbe le stesse cose che aveva detto a Wendy.

'Dimenticali Wendy, dimenticali tutti, vieni con me dove non dovrai mai, mai più pensare alle cose da grandi!'

Non sbucò Peter Pan. Ma entró solo del vento dalla finestra rotta.

Volevo andare via da quella casa. Volevo tornare a casa mia e farmi coccolare da mio fratello. Volevo scappare e non tornarci più. Volevo dimenticare tutto. Cercai di liberarmi dalla presa di Louis, ma il suo corpo si strinse contro il mio. Senza lasciarmi via d'uscita.

"Lasciami andare via" sussurrai sulle sue labbra con malinconia.

"Non posso, piccola, se tu te ne vai io rischio di impazzire. Sei l'unica cosa che mi tiene ancorato su questa terra. Non posso lasciarti andare anche se lo volessi fare." mi sussurrò. Anche lui era la mia ancora, lui semplicemente era il mio tutto.

"Non possiamo stare insieme siamo troppo diversi" dissi titubante guardando il mare che aveva negli occhi. Sussultò.

"Certo che possiamo" mi disse togliendomi una ciocca di capelli dalla faccia.

"Perchè?"

"Perchè non si completa un puzzle con i pezzi uguali."

Una lacrima solcó la mia guancia. Non potevo stare lì o sarei impazzita, ma sarei impazzita anche rimanendo da sola.

SPAZIO A ME:

Volevo ringraziare tutti quelli che seguono la mia fan fiction. Grazie davvero a tutti. 

Secondo voi cosa farà Abby rimarrà con Louis?

Lo scoprirete solo nel prossimo capitolo (mi è piaciuto un casino dirlo).

       

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