Capitolo 38

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Ero sul divano che guardavo la televisione mentre giocavo con i miei capelli. Niall e Jessica erano ancora in camera che dormivano e Louis era sotto la doccia.

Sentii suonare al campanello. Mi alzai ed aprii il portone. Un ragazzo alto e muscoloso entrò in casa. Mi guardó dall'alto in basso e poi sorrise.

Chi era questo?

"Ciao io sono Liam" mi disse porgendomi la mano.

"Abby" dissi stringendo la sua mano "hai bisogno di qualcosa?" continuai gentilmente.

"Devo parlare con Louis, é in casa?" mi chiese sorridendo.

"È sotto la doccia, vuoi aspettarlo?" gli chiesi. Annuì e andó a sedersi sul divano.

Mi sedetti poco lontano da lui.

"Sei la fidanzata di Louis?" mi chiese guardando la televisone.

"Si é la mia fidanzata e tu cosa ci fai qui?" rispose Louis che era appena entrato nel salone e aveva sentito la sua domanda.

"Devo parlarti della prossima riunione" disse guardando me.

"Quando sarà?" chiese Louis che intanto si era avvicinato a me e mi aveva baciata sulla fronte. Si sedette di lato a me e incominciò a giocare con i miei capelli.

"Domani sera al solito posto, ma ci saranno delle brutte notizie".

Di cosa stavano parlando? Riunione? Brutte notizie?

La mia testa incominció a pulsare per i troppi pensieri. Dovevo sapere cosa stava succedendo era un mio diritto. Odiavo le persone che mi tenevano tutto nascosto.

"Grazie per avermi avvisato Liam." Guardai Louis era tranquillo e i suoi occhi era di un azzurro chiaro, quasi trasparente. Mi guardó e sorrise.

"Adesso tolgo il disturbo. Un'ultima cosa. Louis?" chiamó l'attenzione del castano "domani vogliono pure lei alla riunione" continuó indicandomi. Sentii Louis sussultare. Guardai Liam uscire da casa.

"Cosa sta succedendo?" chiesi a Louis mentre giocavo con le sue dita. Era arrivato il momento della verità.

In un altro momento della mia vita, avrei di sicuro già preparato le valige per scappare da tutto ció, ma quella era la vecchia me. Una me un pó più debole. Adesso non ci penso proprio a prendere la valigia da sotto il letto per incominciare a riempirla, adesso rimango qui non scappo.

"Sei in pericolo" mi sussurró mentre viaggiava con la mente.

In pericolo?

Il mondo intorno a me si fermó. Ero in pericolo? Perché? 

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